Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi del 23/05/2014

La rassegnazione è una pessima consigliera

Post n°621 pubblicato il 23 Maggio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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L’A14 a Ozzano con un rientro estivo domenicale, a destra manca ancora la Complanare nord 

Provincia bolognese 

A pochi giorni dalle amministrative in tanti comuni della provincia bolognese emerge un dato preoccupante: c’è troppa rassegnazione; non ci si incazza più come una volta con gente che invece rimette in discussione scelte fatte e opere iniziate trent’anni fa da completare. Per citarne alcune il servizio ferroviario metropolitano (Sfm), il Nodo di Rastignano, la Trasversale di Pianura, la Lungosavena completa del terzo lotto e del secondo bis, la Complanare all’A14, eccetera.
Infatti non mi sembra che la stampa abbia dato risalto ad altisonanti dichiarazioni di candidati, e ricandidati, disposti ad impegnarsi a far si che tali opere vengano concluse rendendo inutili altre opere molto più impattanti sul territorio come il contestato Passante Nord. Tutti hanno mantenuto un livello basso facendo capire che ci deve sempre pensare qualcun altro: la Provincia (in chiusura), la Regione, lo Stato.
Con però alcuni amministratori comunali che negli anni scorsi erano stati promossi o eletti in Provincia, in Regione o in Parlamento, che se ne sono completamente dimenticati. Ricordo due eccezioni riguardo alla Complanare con i consiglieri provinciali Valter Conti (già sindaco di Ozzano) e Renato Ballotta (ex assessore ai lavori pubblici a San Lazzaro) che avevano sollecitato la Provincia a prendere posizione nei confronti di Anas e Società Autostrade con mozioni e interrogazioni. O come Mauro Sorbi, pure lui consigliere provinciale, che pur essendo di Crespellano si è impegnato per anni per la Lungosavena che è una strada a prevalente servizio di Bologna, Castenaso e Granarolo.
Possibile che la gente sia veramente così rassegnata? E’ mai possibile, poi, che non ci siano più gli amministratori con le palle come una volta? Qualcuno forse ricorda che il primo lotto della Lungosavena, dalla Tangenziale alla rotatoria Sabadino degli Arienti (nei pressi dell’ex Novotel di Villanova), fu realizzato nel lontano 1995 (19 anni fa). E soltanto perché l’allora sindaco di Castenaso, Claudio Marchi, s’impose nei confronti di un colosso della grande distribuzione: «Il CentroNova aprirà i battenti soltanto se sarà fatta quella strada». Forse erano altri tempi; ma probabilmente c’erano anche altri uomini.

 
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“Lotto due bis promesse elettorali?”

Post n°620 pubblicato il 23 Maggio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Castenaso (Bologna) 

Nel frattempo che viene completato anche il tratto da via Bargello a via Frullo del 4° lotto della Lungosavena, tra qualche mese la via pensata trent’anni fa sarà percorribile almeno da via dell’Industria in zona Roveri a Bologna fino alla Trasversale di Pianura, mancano ancora sicurezze, e finanziamenti, riguardo al fondamentale 3° lotto. Un tratto di 2.500 metri che non si sa come e quando sarà realizzato, dalla rotondona Sabadino degli Arienti accanto all’ex Novotel a via dell’Industria, da finanziare con un costo preventivato, nel 2010, da un minimo di 12 milioni di euro, con viadotto, ai 41 in galleria.
Infatti tra il 1° lotto aperto al traffico 19 anni fa (dalla Tangenziale alla rotonda Sabadino degli Arienti), e il 2° completato l’anno scorso (da via dell’Industria a via Bargello) c’è un tappo. Tappo che il comitato di residenti “Per Villanova”, presieduto da Dario Chiletti, da molti anni chiede di eliminare così come chiede la realizzazione completa della Lungosavena, compreso il lotto due bis (dalla San Vitale a via dell’Industria) per dare respiro alla trafficata frazione di Castenaso. Lo conferma un cartello posto in via Villanova già prima delle elezioni comunali del 2009 con la scritta “Lotto 2 bis promesse elettorali?”.
Stesso titolo della lettera aperta che il comitato ha inviato al sindaco di Castenaso, Stefano Sermenghi, ricordandogli gli impegni presi ribaditi anche nel programma elettorale del mandato in scadenza. Sennonché nel corso del mandato il due bis è stato di fatto annullato, spostato alla Stellina verso Castenaso e dirottato su via Bargello. Con il comitato a proporre la soluzione del ponte adottato per la Stellina riportando il progetto del due bis alla versione originaria come approvato dalla giunta del sindaco Claudio Marchi all’inizio degli anni ’90. Idea che era stata sostenuta anche dal consigliere comunale ed ex segretario del Partito democratico, Ruben Viti, che alle primarie Pd del 23 febbraio competeva con Stefano Sermenghi per la candidatura a sindaco.
Progetto originario che prevedeva una rotatoria di raccordo con la San Vitale, nei pressi di Villa Brizzi (via Bovi) col ponte per superare la ferrovia Bologna-Portomaggiore in asse con le vie Verdi e del Lavoro per collegarsi a via dell’Industria. Progetto modificato dalle giunte di Mariagrazia Baruffaldi con l’idea del ponte sostituita da quella di un tunnel. Modifica che ha fatto lievitare i costi che nell’accordo del 2000 erano preventivati in 11 miliardi di lire (circa 6 milioni di euro) saliti fino a oltre 14 milioni di euro dovendo spostare, per poter fare il tunnel, quattro gasdotti e un acquedotto. Col comitato che ora spera che si torni alla prima versione rispettando le …“promesse elettorali”.

 
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