Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Marzo 2013

Un corso per imparare a intrecciare la paglia

Post n°226 pubblicato il 29 Marzo 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Una tracciatrice all’opera in occasione di una “veglia” al Museo di Arti e Mestieri di Pianoro

Pianoro (Bologna)

Il Museo di Arti e Mestieri, in via del Gualando 2 a Pianoro (Bologna) ha organizzato un corso introduttivo all’intreccio della paglia come si faceva una volta. Le lezioni si terranno nel museo sabato 6, dalle 15 alle 18, e domenica 7 aprile, dalle 9 alle 12, per partecipare è richiesto un contributo di 25 euro, per lezioni e materiali, e un ampio e robusto grembiule. Per informazioni: 338-7738701 dalle 9 alle 12.
Grazie alle lezioni di esperte tracciatrici si imparerà a riconoscere la varietà di grano adatta all’intreccio, a pettinare, spagliare, cimare gli steli, a selezionare e preparare le mannelle, a trecciare e a rifinire la treccia. A ogni partecipante verrà fornito il materiale necessario per imparare a trecciare durante le ore del corso e per poter continuare a produrre treccia a casa. Le strisce di paglia ottenute saranno utilizzate, nel successivo corso di specializzazione, per preparare dei manufatti come, per esempio, cappelli, sporte, borse, eccetera.
Imparare a trecciare la paglia di grano è un modo per stare insieme, per riscoprire antiche manualità e pratiche lavorative, ormai sopite, per realizzare poi con le proprie mani, con pazienza e soddisfazione, oggetti semplici e utili. L’iniziativa, è promossa dall’associazione “Territorio e civiltà dei mestieri”, gode del patrocinio dell’Ibc (Istituto per i beni artistici culturali e naturali) e del Comune di Pianoro, e sostenuta da Emilbanca Banca di Credito Cooperativo.
Come scrive Adriano Simoncini, direttore scientifico del museo, nel suo bel libro “Il crepuscolo della civiltà contadina” con foto di Mauro Bacci, la produzione della treccia era, nel bolognese, «attività esclusiva in una zona dell’Appennino che gravitava attorno al mercato di Scaricalasino e comprendente, ma nemmeno per intero, i territori dei comuni di Monghidoro, Loiano, San Benedetto Val di Sambro, Monzuno e Monterenzio. Trecciare – precisa Simoncini –,non era un passatempo ma una necessità. Consentiva di raggranellare i denari per il sale, per l’olio, il petrolio e poco altro». Un volume edito dall’allora Cassa Rurale ed Artigiana di Loiano nel 1990, ormai esaurito, che è anche andato a ruba. Nel senso, come ha raccontato lo scrittore in occasione di una “Veglia al Museo”, che alcune copie, che erano in dotazione a biblioteche pubbliche, sono sparite degli scaffali.

 
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Le opere di Visani tra i reperti villanoviani

Post n°225 pubblicato il 28 Marzo 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Enrico Visani: “Pretesti villanoviani”, 2013

Castenaso (Bologna)

Nel Muv, Museo della civiltà villanoviana “Giovanni Gozzadini”, a Villanova di Castenaso in via Tosarelli 191, dal 6 aprile al 5 maggio gli estremi delle arti visive si incontrano, e si fondono. Infatti alle 17 del prossimo 6 aprile il sindaco di Castenaso Stefano Sermenghi, e l’assessore alla cultura Giorgio Tonelli, inaugurano nelle sale del Muv un’esposizione di opere dell’artista Enrico Visani.
Nell’occasione ci sarà la presentazione di un catalogo a la proiezione di un video sui cinquant’anni di lavoro dell’artista, oggi informale, che ha un passato figurativo. La mostra resterà aperta al pubblico nei giorni di martedì dalle 15 alle 19, mercoledì, giovedì e sabato dalle alle 13, venerdì dalle 17.30 alle 20.30 con ingresso gratuito.
L’artista bolognese ma di origini toscane, è nato a Marradi (Firenze) nel 1938, ha infatti deciso di festeggiare i suoi cinquant’anni di attività immergendosi nell’arcaico, fra i reperti villanoviani del Muv. Mezzo secolo d’arte nel quale Visani ha conosciuto e frequentato De Chirico, Manzù, Guttuso, Saetti, Annigoni, Conti e Minguzzi, che gli è sempre stato prodigo di consigli e aiuti. L’artista esposto in tutta Europa, poi nelle Americhe, ottenendo successi di pubblico e di critica.
E dire che la sua storia di pittore nacque quando un imbianchino andò e ridipingere la pasticceria dove Visani lavorava. Nella notte, usando i colori e i pennelli lasciati dall’artigiano, il giovane pasticciere dipinse una marina che la mattina seguente espose orgoglioso tra i bignè. Con ovvia soddisfazione raccolse i complimenti della clientela che non immaginava la sua vena artistica. Da allora si mise a studiare i grandi contemporanei per dedicarsi interamente alla pittura nel 1971.
Ma alla fine degli anni ’70, dopo inizi figurativi, la sua arte vira verso l’astrazione e, grazie a Minguzzi, ebbe l’occasione di esporre i suoi nuovi lavori alla Galleria Forni di Bologna. Da allora ebbe successo fino al rilievo internazionale. Ma Visani ha lavorato anche per gli altri. Nel 1997 ha fondato il sindacato regionale degli artisti e, per dare loro rilievo. ha allestito la prima Biennale e la prima Triennale di Bologna.
Come rileva l’assessore e giornalista Tonelli «ci piace pensare che dal confronto artistico con la “stele delle spade” o altri reperti villanoviani possano nascere nuove opere dove, dall’antica energia dei nostri antenati, nulla si perde ma tutto si trasforma nell’eterno ritorno».

 
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Sabato 6 aprile un’iniziativa in aiuto a chi non ce la fa

Post n°224 pubblicato il 28 Marzo 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Ozzano (Bologna)

Per sabato 6 aprile il Comune di Ozzano (Bologna), l’Istituzione comunale “Anna Frank” e i relativi servizi sociali hanno organizzato, nel periodo di apertura dei punti vendita, una raccolta di generi alimentari non deperibili, e di prima necessità, che saranno destinati alle famiglie ozzanesi colpite dalla crisi economica. Iniziativa che si svolgerà – grazie alla collaborazione delle associazioni di volontariato e delle parrocchie ozzanesi – davanti ai supermercati Coop Adriatica di via Nardi 9, Conad in via Mazzini 11, Dico in via Emilia 362 e all’ortofrutta La Meridiana in via Emilia 155.
Chi vuole contribuire all’iniziativa benefica, in aiuto a chi purtroppo non ce la fa, può consegnare parte della spesa ai volontari, autorizzati dal Comune, che saranno presenti all’uscita dei punti vendita. L’invito gli ozzanesi, e non solo, è appunto quello di acquistare qualcosa in più delle proprie esigenze da lasciare infine nelle sportine che verranno distribuite dagli stessi volontari all’ingresso dei supermercati. Per informazioni rivolgersi allo sportello sociale (051.791385), all’ufficio assistenza (051.791332) o all’ufficio cultura (051.791315).
I prodotti raccomandati per la donazione sono: per l’igiene personale e per la pulizia della casa, scatolame (piselli, fagioli, tonno, carne, passata di pomodoro, pelati), biscotti secchi (tipo Oswego), olio, latte a lunga conservazione, farina e zucchero.
Il progetto “Penso Solidale”, avviato l’anno scorso vista la situazione di crisi, nella sua prima edizione ha infatti ottenuto una straordinaria partecipazione della cittadinanza contribuendo, in modo significativo, ad aiutare molte famiglie ozzanesi in difficoltà. Dall’amministrazione comunale viene quindi «un sentito ringraziamento a tutti coloro che impegnano in questo progetto tempo, impegno, dedizione, e anche a quanti vorranno donare prodotti per ottenere risultati migliori».

 
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Il 6 aprile un concerto per ricordare il soprano Anna Maria Monti

Post n°223 pubblicato il 27 Marzo 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Bologna

L’1 marzo 2012 è mancata all’affetto dei suoi cari, e dei suoi tanti amici dell’associazione Juvenilia Club, il soprano Anna Maria Monti Gorini che per molti anni ha diretto il coro July del sodalizio. Amici, allievi, e coristi, che a poco più di un anno dalla sua scomparsa la vogliono ricordare con un concerto vocale che si terrà dalle 16.30 del prossimo 6 aprile, con ingresso libero, nella sala del Circolo Culturale Lirico Bolognese, in via Calari 4/2 a Bologna.
Concerto che vedrà l’esibizione degli amici cantori di Anna Maria: Pierluigi Broccoli, Mario Cavara, Chiara Cocchi, Sandro Colliva, Maria Elena Fazi, Francesca Mirri, Gianni Monti, Elena Natali, Otello Sarti, Elena Sassoli, Vittoria Stagni, Luigi Tommasini e Luigi Zuntini. L’accompagnamento musicale, al pianoforte, sarà a cura del maestro Lamberto Lipparini. Nel concerto i cantori eseguiranno un repertorio di famose canzoni e brani tratti da opere, operette e musical.
L’associazione Juvenilia Club, presieduta dalla professoressa Paola Tabacchi Malaguti, ha sede a San Lazzaro in via Risorgimento 27 ed è molto attiva nella fruizione e promozione della cultura. Infatti, come ribadisce Paola Tabacchi, Juvenilia Club «non è un’associazione dove soci e amici sono solo fruitori di iniziative ma loro stessi creatori di attività che portano ad arricchire la loro vita e quella del club». Con il club che organizza iniziative di aggregazione e divulgazione culturale, laboratori artistici, letterari, teatrali, musicali, cineforum, giochi e corsi vari. E poi feste, conferenze, concerti e visite a città e musei, anche all’estero. «L’intento – spiega Paola – è di stare insieme con voglia di fare, imparare, divertire e divertirsi in compagnia in modo intelligente». Per informazioni: 051.464293; paola.tabacchi@libero.it.

 
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Il 5 aprile con Claudio Lenzi… “Il cammino del burro”

Post n°222 pubblicato il 27 Marzo 2013 da fabbri.giancarlo
 

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Ozzano Emilia (Bologna)

Il prossimo 5 aprile, alle 21 nella sala “Giorgio Grandi” in piazza Allende 18 a Ozzano (Bologna) prenderà il via un viaggio dell’anima con una discussione sul libro “Il cammino del burro” (Tipoarte, 2012), dell’ozzanese Claudio Lenzi. Scrittore che durante un pellegrinaggio, sul “Cammino” per Santiago de Compostela, si interroga su se stesso avendo come interlocutori, oltre alla sua stessa coscienza, il silenzio, la strada e un “burro” (asino in spagnolo) per consuetudine simbolo di cosa negletta ma, in realtà, foriero di grandi pensieri.
Come scrive Lenzi «non so spiegarmi perché mi era rimasto così impresso il vocabolo “burro”, forse condizionato dalla bontà di quel cibo, che impreziosisce ogni alimento, o dalla visione di alcuni asini visti sul cammino. La parola “burro” ronza nella mia testa, faccio fatica a distinguere il vocabolo italiano da quello spagnolo, e non mi dispiace. (…) E’ facile dedurre che il cammino del burro è il cammino dell’asino, è il mio cammino solitario da Lourdes verso Santiago; spero sia un cammino gradevole quanto la squisita panna del latte».
Con quelle frasi, nelle prime pagine del suo ultimo libro, Lenzi svela il gioco di parole tra il somaro, se stesso e la sua coscienza. Il cammino citato è il pellegrinaggio che in terra spagnola va da Roncisvalle a Santiago con un tragitto di 800 chilometri. Pellegrinaggio che Lenzi aveva già compiuto nel 2003, assieme all’amico Antonio Tong, poi proseguito in solitaria sino a Finisterre per un totale di 890 chilometri. Pellegrinaggio poi descritto nel libro del 2004 “Le stelle nello zaino”.
Un “Cammino” poi ripercorso nel 2009 in solitaria, ma partendo da Lourdes in terra francese, e proseguito fino al santuario mariano di Muxia per oltre 1.000 chilometri, a piedi, in 34 giorni. Pellegrinaggio dal quale è scaturito questo “Il cammino del burro” che, a differenza di “Le stelle nello zaino”, descrive più l’aspetto interiore che quello esteriore di questa esperienza che unisce, in Lenzi, la passione del camminare nella natura alla profonda religiosità e fede. Passo dopo passo, nei ricordi del “Cammino”, si snoda il dialogo tra il pellegrino, o l’asino, non è ben chiaro e la propria coscienza. Claudio Lenzi, già docente e autore di testi scolastici, ha pubblicato, oltre ai già citati: “Natura Insieme” (Tipoarte, 2003); “Insegnami a giocare a scacchi” (Bacchilega, 2006); “Teocle, l’eremita errante” (Tipoarte, 2009).

 
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