Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Gennaio 2014

Sentiremo ancora parlare di Lorenzo Fortunato

Post n°518 pubblicato il 31 Gennaio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro

Al momento è impegnato in una gara importante per il suo futuro disputando il quarto anno di Meccanica nell’Istituto superiore “Ettore Majorana”, di San Lazzaro, per tagliare da vincitore il traguardo del diploma di perito tecnico. Ma nel contempo, libero dallo studio, ha già iniziato gli allenamenti con i ragazzi del suo team, la Work Service Brenta di Padova, per essere in forma alla ripresa della nuova stagione che inizierà il prossimo 8 marzo a Orsago in provincia di Treviso.

Parliamo del sanlazzarese Lorenzo Fortunato, che avrà 18 anni in maggio, premiato alla fine dell’anno scorso a Verona, col trofeo Real Cycling Time, come miglior ciclista al primo anno nella propria categoria, in una serata fantastica accanto a grandi campioni. Anche perché questo giovane di Castel de’ Britti, ha già fama di campione dei pedali con doti di scalatore o con arrivi in salita. Così che a Castel de’ Britti sta emergendo un altro campione dopo gli allori sportivi di Alberto Tomba sulla neve tra i paletti; ma se il primo era diventato un grande, in discesa, il secondo lo sta diventando in salita.

Dopo le prime esperienze nel vivaio della S.C. San Lazzaro, Lorenzo corre per il secondo anno, ancora come juniores sempre per la Work Service, con l’auspicio di ripetere i successi dell’anno scorso. Nel 2013 si è classificato primo nella classifica regionale, e quinto in quella nazionale, con cinque vittorie (tra queste il Giro del Friuli), cinque secondi posti, tre terzi, un quarto e tre quinti posti.

Lorenzo Fortunato fino all’anno scorso aveva sempre corso per la S.C. San Lazzaro, prima nei giovanissimi, negli esordienti poi negli allievi, col 2012 chiuso con 13 vittorie, due secondi posti, quattro terzi, sei quarti e tre quinti. Nel 2011 aveva ottenuto otto vittorie, due secondi posti, due terzi, due quarti e due quinti posti. Nel 2010, nella categoria esordienti 2, aveva ottenuto 11 vittorie, tre secondi posti, tre terzi, sei quarti e un quinto posto. Nel 2009, a 12 anni nella categoria esordienti 1, si era infatti già posto all’attenzione dei tecnici con sei vittorie, quattro secondi posti, cinque terzi, quattro quarti e due quinti posti. Ha anche corso in azzurro in gare internazionali, per la sua categoria, con buoni risultati: undicesimo ai mondali, quinto agli europei, nono nel trofeo Karlsberg in Germania ma, però, sempre primo degli italiani.

 
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Le fotografie di Marco Mattei al cinema Italia

Post n°517 pubblicato il 29 Gennaio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Castenaso (Bologna)

Da giovedì 30 gennaio lo storico cineteatro Italia, in via Nasica 38 a Castenaso (Bologna), per il 20° anno consecutivo ospita il primo appuntamento di una serie di proiezioni di diapositive organizzate come sempre, con patrocinio del Comune, dal gruppo fotografico “La Rocca”, presieduto da Leonardo Landi. Inizio delle proiezioni alle 21 con ingresso gratuito. Il programma della serata prevede la proiezione di suggestive immagini di viaggio scattate da Marco Mattei con titolo: “Attraverso Namibia, Botswana, Zimbabwe e Sudafrica”.

Grande appassionato di fotografia e di viaggi, da molti anni, Marco Mattei è nato a Bologna 63 anni fa e ha visitato luoghi splendidi dove le difficoltà logistiche come quelle di sicurezza a volte, per usare un eufemismo, erano difficoltose. Nel corso degli anni ha visitato lo Yemen, lo Irian Jaya (la Nuova Guinea indonesiana), il Kashmir e una buona parte della catena Himalayana, dal Nepal al Tibet, dal Sikkim al Zanskar fino al Bhutan partecipando a varie spedizioni alpinistiche.

Mattei è infine tornato in Africa, nel 2011, con quattro amici e su un camion hanno percorso oltre 10 mila chilometri attraverso Namibia, Botswana e Zimbabwe per ammirarne le bellezze naturali e le enormi vastità di deserto e non solo. La proiezione del 30 gennaio è appunto dedicata al reportage di viaggio di quella spedizione africana. Ora, con ancora più passione Marco Mattei si dedica con molto impegno alla fotografia naturalistica nel nostro territorio bolognese ed emiliano.

Gli appuntamenti successivi, in febbraio, sono il 6 con “Emozioni naturali” di Milko Marchetti, il 13 con “Dalla Sicilia all’America e oltre”, il 20 con “Siviglia, Semana Santa, Mingalabar Myanmar, Preghiere al Buddha, Sui muri” di Franco Dalle Donne; il 27 con “Tracce nel nulla, Quale Cina?, La Grotta delle Meraviglie, Atmosfere sospese” di Ivano Bolondi. Ultima serata il 6 marzo per “La Rocca Festival” con una selezione di scatti degli autori del gruppo.

 

 
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“L’ustari dla Ringhira” sabato in sala Primavera

Post n°516 pubblicato il 28 Gennaio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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La locandina dello spettacolo

Ozzano (Bologna)

La seguita rassegna teatrale dialettale “Inverno a Teatro”, organizzata da Erminia Chiusoli, per la sala teatro Primavera di Ozzano (Bologna) prosegue, sabato 1 febbraio con sipario alle 21, con la commedia dialettale in due atti “L’ustari dla Ringhira”. La recita, scritta e diretta da Gloria Pezzoli e Giorgio Giusti, è una produzione della compagnia teatrale Il Temporale e andrà in scena nella sala di corso Garibaldi 36. La rassegna teatrale, giunta alla nona edizione, è come sempre promossa dal locale circolo ricreativo Arci-Uisp e dalla sezione di Ozzano del sindacato Spi-Cgil con patrocinio comunale. Ingresso 9 euro. Per prenotazioni: 051.796417; 051.799322; 339-7219810.

A sedersi sull’argine, e ascoltando, il Navile racconta vicende antiche, come quella dell’Osteria della Ringhiera accanto alla via che conduce a Bentivoglio. Infatti si può ancora vedere, in corrispondenza di un ponticello di ferro un insieme di fabbricati tra i quali spicca il piccolo edificio dell’osteria che ha, appunto, una ringhiera sul davanti. Mentre l’acqua scorre sotto il ponticello riappaiono, tirate dai cavalli, barche cariche di canapa e sale, barcaioli, osti, droghieri e artigiani. E per una coppia dei nostri giorni l’ustari dla ringhira diverrà il sogno di un tempo che non c’è più con protagonisti dei semplici popolani. Tra questi un barcaiolo, Franco detto Caronte, ricorda quando in quegli anni il Navile era ancora usato come via di trasporto, una funzione che aveva svolto per secoli, dando ricchezza a Bologna. Tutto scomparso. Le barche non scorrono più lungo il Navile e a Bologna chi parla di un antico Porto viene considerato una persona un po’ strana. La vicenda si svolge nel 1925, la guerra è passata e l’Italia è da poco entrata nel ventennio fascista, come da poco sono finite le violenze delle squadracce delle camicie nere che avevano spadroneggiato nei territori della bassa bolognese. Ma la politica tocca poco i nostri protagonisti.

 
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“Polenta con noi”, in parrocchia, per il Ramazzini

Post n°515 pubblicato il 28 Gennaio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro (Bologna)

La sezione sanlazzarese dell’Istituto “Ramazzini”, cooperativa sociale onlus, ha già aperto le prenotazioni per la “Polenta con noi” che si terrà alle 12.30 di domenica 23 febbraio nel circolo parrocchiale Anspi Zinella, di fianco alla chiesa di San Lazzaro, in via San Lazzaro 2. Pranzo, con ricavato che sarà destinato al sostegno delle attività del “Ramazzini”, a 20 euro per gli adulti, a 10 per i bambini fino ai 12 anni di età, e a 15 euro per l’asporto. Due i menù proposti. Antipasto misto, polenta con ragù di salsiccia, salsiccia e costoline, dolci caserecci, frutta, acqua, vino e caffè. In alternativa per chi preferisce la pasta, alla polenta, c’è la gramigna con salsiccia. Prenotazione obbligatoria ai numeri: 327-7390870 (Teresa); 327-0540846 (Paolo).

«Se i nostri pranzi e le nostre feste sono allegre, e apprezzate – precisa sempre il presidente della sezione sanlazzarese, Paolo Nicoli –, non dovete ringraziare me ma le nostre socie volontarie che si danno da fare in cucina e fra i tavoli. Che poi sono sempre le stesse che aprono anche il banchetto al mercato del sabato mattina, in piazza Bracci, o in occasione di feste e manifestazioni dove si dia spazio al volontariato».

Socie che dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.30, e il mercoledì e giovedì anche il pomeriggio dalle 15.30 alle 18.30, aprono il negozio “Le Ramazzine” di via Casanova 14, a San Lazzaro, dove è possibile trovare a prezzi d’occasione abbigliamento, oggetti da arredamento, e articoli vari, nuovi o usati per sé, per i propri familiari e per gli amici. Infatti quello de “Le Ramazzine” è, come si suol dire, un negozio ad alta solidarietà umana e sociale che mette in vendita beni, moltissimi dei quali donati da privati e aziende, a scopo benefico. Il ricavato della vendita sarà tutto devoluto all’Istituto Ramazzini per sostenerne le sue attività di studio, ricerca, e prevenzione dei tumori e delle malattie ambientali all’insegna del motto: “Prevenire è meglio che curare”.

 
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Alla Mura un sogno di cinque piani; quattro fuori

Post n°514 pubblicato il 27 Gennaio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro (Bologna)

Alla Mura San Carlo di San Lazzaro (Bologna) il cohousing è al tetto mentre solo quattro mesi fa stavano solo gettando le fondamenta. Il cohousing di cui parliamo è infatti un sogno di cinque piani, dei quali uno interrato, tutto di legno a eccezione delle fondazioni. Si tratta di un edificio sorto all’angolo tra le vie Samoggia e Seminario, come prima casa ecologica condominiale condivisa, solidale e antisismica. Un’iniziativa dell’associazione “È/cohousing” per riproporre in modo innovativo, aggiornato ai nostri tempi, una delle forme più antiche di aggregazione umana come modello sociale, economico e di valori.

L’idea era già nata quattro anni fa, tra amici ecologisti, resa possibile dalla costituzione della “Cooperativa Co-Housing Mura San Carlo” che aveva infine vinto il bando, comunale, per l’assegnazione del terreno in diritto di superficie. Lotto dove in precedenza sorgeva parte della cosiddetta “Casa Andreatta”, al 68 di via Galletta, demolita poi sostituita da due edifici con sviluppo verticale di proprietà comunale.

Come ci aveva spiegato a suo tempo Massimo Giordano, presidente dell’associazione, si stanno completando 12 alloggi, tutti privati, da 93 o 72 metri quadri di superficie con molti spazi comuni, attrezzature e servizi condivisi. Si va dalla lavanderia alla sala musicale, dalla stanza laboratorio per il bricolage all’officina per piccole riparazioni con attrezzi in comproprietà, fino a una sala mensa comune con cucina per pranzare o cenare insieme, quando se ne ha voglia, con un giardino da 600 metri aperto sul parco pubblico senza alcuna recinzione.

L’intento è di promuovere l’idea di vita solidale che prevede percorsi di integrazione sociale con il territorio, anche con “banca del tempo”, l’adozione del verde, attività culturali e sportive collaborando con le realtà singole o associative che già operano sul territorio. Per questo è stata firmata una convenzione che prevede, invece del pagamento in moneta degli oneri di urbanizzazione, la realizzazione nel parco della Pace di un campo polivalente per basket, tennis e volley. E l’impegno, per vent’anni, di realizzare attività culturali a favore della frazione. «Il cohousing – precisava Giordano – è il condividere spazi, attrezzature e risorse per la socializzazione e la cooperazione tra le persone».

 
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