Creato da fabbri.giancarlo il 08/08/2012
Giancarlo Fabbri giornalista freelance

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Messaggi di Maggio 2014

L’11 giugno, con l’Auser, pranzo di pesce al mare

Post n°624 pubblicato il 29 Maggio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Il porto canale di Cervia dove c’è il ristorante “La Pantofla” del Circolo Pescatori 

Pianoro (Bologna)

A richiesta di soci e amici dell’Auser, associazione di volontariato per l’autogestione di servizi a favore delle comunità e per dare un ruolo attivo agli anziani, il gruppo pianorese coordinato da Gianni Conti ha organizzato per mercoledì 11 giugno una gita con traguardo un pranzo al pesce di mare. Pranzo da buongustai che si terrà nel ristorante “La Pantofla” del Circolo Pescatori di Cervia (Ravenna). Per partecipare la quota è di 45 euro a persona con pagamento all’iscrizione di 15 euro come caparra. La partenza è stata fissata alle 9 dal parcheggio di via della Resistenza, al Ginepreto di Pianoro, a fianco dell’Arcipelago. Il pranzo sarà un’occasione di stare insieme in amicizia, di gustare piatti preparati da specialisti e, anche, di sostenere l’associazione volontaria. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi a Conti: 328-7655609.
Il menù proposto dal ristorante cervese prevede come antipasti cozze, insalata di polipi e di seppie, poi per i primi risotto e maccheroncini, e infine pesce azzurro e frittura mista come secondi piatti. Il tutto innaffiato dal vino della casa e non mancheranno acqua e caffè finale
Il circolo di pescatori che gestisce “La pantofla” è un’associazione che fu costituita nel 1975 per dare momenti e luogo di aggregazione e di ritrovo alle famiglie dei pescatori e per quanti hanno a cuore il recupero e la valorizzazione delle tradizioni marinare. In quell’anno il Comune concesse in uso gratuito l’ex mercato del pesce, nell’antico Borgo dei Pescatori, accanto alla banchina del porto canale. La denominazione “La Pantofla” (la pantofola) deriva dai tradizionali zoccoli che i pescatori usavano a bordo delle loro imbarcazioni.
La storia di Cervia, oltre che al mare e alla pesca, è legata alla produzione del sale con le saline già in funzione in periodo etrusco poi sviluppate in periodo romano. E’ quindi possibile che esistessero già allora delle abitazioni, per gli addetti stagionali alle saline, che diedero poi origine all’antico Ficocle. Villaggio distrutto dall’esarca Teodoro nel 709 poi ricostruito come luogo fortificato, col nome di Cervia, al centro delle saline. Nel 1697, infine, papa Innocenzo XII diede ordine di costruire la città attuale in un luogo più salubre dove il mare, e il pesce, ce l’hanno nel sangue, in cucina e in tavola. Buon appetito.

 
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Domenica 1 giugno riapre l’Arci XXV Aprile Bocciofila Pianorese

Post n°623 pubblicato il 29 Maggio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Pianoro (Bologna) 

Come da lunga tradizione il bocciodromo all’aperto di via Fantini 51 al Gualando di Pianoro Nuovo, gestito dalla Bocciofila Arci “XXV Aprile” presieduta da Franco Dini, ogni anno riprende l’attività, non solo agonistica, il 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica. Ma dato che quest’anno la ricorrenza civile cade di lunedì la stagione estiva 2014 prenderà il via alle 16 di domenica 1 giugno con una festa aperta a tutti. E ai presenti sarà offerto un rinfresco e la possibilità di aderire a una sottoscrizione, con ricchi premi in palio, per contribuire al sostegno dell’attività agonistica con estrazione alle 19.30.
Nell’occasione si darà quindi il via alla stagione agonistica, ricreativa, sociale e gastronomica della bocciofila Arci che proseguirà tutte le sere fino all’autunno. L’attività del bocciodromo, con due campi scoperti ma illuminati a giorno e dotati di tribuna, è infatti stagionale e serale con inizio i primi di giugno e termine alla fine di settembre.
Con l’impianto frequentato anche da chi non gioca a bocce, per stare in compagnia, giocare a carte, e gustare fragranti crescentine tutte le sere della settimana; e quando ci sono le forze sufficienti, anche primi piatti nei fine settimana. Piatti, posate e bicchieri sono di plastica, tovaglie e tovaglioli di carta, ma le portate hanno il sapore e il calore dell’amicizia e della solidarietà. Il lavoro in cucina, tra i tavoli e al bar è tutto volontario e le speranze del presidente Dini, e dei consiglieri, sono che la squadra dei volontari attivi resti unita e che vengano a dare una mano altri volenterosi e magari, o soprattutto, giovani.
Per ragazzi e giovani, ovviamente di ambo i sessi, sarebbe l’occasione di passarsi il tempo delle vacanze in attività utili alla comunità locale, di fare nuove esperienze a contatto con le persone, e di imparare cose nuove che potrebbero diventare utili per il loro, incerto, futuro.

 
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“Sagra della Lasagna” all’Arci di via Bellaria

Post n°622 pubblicato il 28 Maggio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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San Lazzaro (Bologna) 

Dopo l’apprezzata sagra del pesce l’Arci sanlazzarese, in via Bellaria 7 a San Lazzaro, a fine maggio darà il via a quella della tradizione gastronomica bolognese. Una “Sagra della Lasagna”, nata anni fa per riproporre, a prezzi popolari, i gusti della cucina delle nostre nonne che prenderà il via venerdì 30 maggio per poi proseguire il 31 maggio e l’1, 2, 6, 7 e 8 giugno nella “Sala 77” della nuovissima struttura inaugurata nel marzo scorso che ha reso il circolo ancora più grande.
Nei giorni feriali il ristorante apre alle 19 mentre la domenica e nei festivi anche alle 12 con possibilità di asporto; per prenotazioni e informazioni telefonare al 051/451200. Il menù prevede per i primi piatti lasagne alla bolognese, ai carciofi o goccia d’oro, tagliatelle al ragù o tortelloni burro e salvia. Per i secondi castrato, fiorentina o salsiccia ai ferri, quaglie al forno, scamorza al forno con salsiccia e noci, friggione, crema fritta, crescentine, gran fritto bolognese e vari contorni. I vini sono scelti, come sempre, dai cantinieri dell’Arci.
Lasagne e tagliatelle sono preparate rigorosamente con pasta tirata col matterello da sfogline, e sfoglini, dell’Arci che da qualche giorno sono tutti impegnati per dare il meglio di sé per questa sagra primaverile. Un’iniziativa che come le altre sagre gastronomiche, vede l’impegno di tanti soci volontari. Tra sfogline, chef, aiutanti di cucina e addetti in sala sono in più di cento a preparare migliaia di coperti per sostenere i gruppi sportivi amatoriali che fanno riferimento a questo attivo circolo Arci. Dopo le lasagne della nonna si tornerà a tavola dal 19 al 28 settembre con il “Festival del pesce di mare”. Prosit e buon appetito.

 
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La rassegnazione è una pessima consigliera

Post n°621 pubblicato il 23 Maggio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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L’A14 a Ozzano con un rientro estivo domenicale, a destra manca ancora la Complanare nord 

Provincia bolognese 

A pochi giorni dalle amministrative in tanti comuni della provincia bolognese emerge un dato preoccupante: c’è troppa rassegnazione; non ci si incazza più come una volta con gente che invece rimette in discussione scelte fatte e opere iniziate trent’anni fa da completare. Per citarne alcune il servizio ferroviario metropolitano (Sfm), il Nodo di Rastignano, la Trasversale di Pianura, la Lungosavena completa del terzo lotto e del secondo bis, la Complanare all’A14, eccetera.
Infatti non mi sembra che la stampa abbia dato risalto ad altisonanti dichiarazioni di candidati, e ricandidati, disposti ad impegnarsi a far si che tali opere vengano concluse rendendo inutili altre opere molto più impattanti sul territorio come il contestato Passante Nord. Tutti hanno mantenuto un livello basso facendo capire che ci deve sempre pensare qualcun altro: la Provincia (in chiusura), la Regione, lo Stato.
Con però alcuni amministratori comunali che negli anni scorsi erano stati promossi o eletti in Provincia, in Regione o in Parlamento, che se ne sono completamente dimenticati. Ricordo due eccezioni riguardo alla Complanare con i consiglieri provinciali Valter Conti (già sindaco di Ozzano) e Renato Ballotta (ex assessore ai lavori pubblici a San Lazzaro) che avevano sollecitato la Provincia a prendere posizione nei confronti di Anas e Società Autostrade con mozioni e interrogazioni. O come Mauro Sorbi, pure lui consigliere provinciale, che pur essendo di Crespellano si è impegnato per anni per la Lungosavena che è una strada a prevalente servizio di Bologna, Castenaso e Granarolo.
Possibile che la gente sia veramente così rassegnata? E’ mai possibile, poi, che non ci siano più gli amministratori con le palle come una volta? Qualcuno forse ricorda che il primo lotto della Lungosavena, dalla Tangenziale alla rotatoria Sabadino degli Arienti (nei pressi dell’ex Novotel di Villanova), fu realizzato nel lontano 1995 (19 anni fa). E soltanto perché l’allora sindaco di Castenaso, Claudio Marchi, s’impose nei confronti di un colosso della grande distribuzione: «Il CentroNova aprirà i battenti soltanto se sarà fatta quella strada». Forse erano altri tempi; ma probabilmente c’erano anche altri uomini.

 
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“Lotto due bis promesse elettorali?”

Post n°620 pubblicato il 23 Maggio 2014 da fabbri.giancarlo
 

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Castenaso (Bologna) 

Nel frattempo che viene completato anche il tratto da via Bargello a via Frullo del 4° lotto della Lungosavena, tra qualche mese la via pensata trent’anni fa sarà percorribile almeno da via dell’Industria in zona Roveri a Bologna fino alla Trasversale di Pianura, mancano ancora sicurezze, e finanziamenti, riguardo al fondamentale 3° lotto. Un tratto di 2.500 metri che non si sa come e quando sarà realizzato, dalla rotondona Sabadino degli Arienti accanto all’ex Novotel a via dell’Industria, da finanziare con un costo preventivato, nel 2010, da un minimo di 12 milioni di euro, con viadotto, ai 41 in galleria.
Infatti tra il 1° lotto aperto al traffico 19 anni fa (dalla Tangenziale alla rotonda Sabadino degli Arienti), e il 2° completato l’anno scorso (da via dell’Industria a via Bargello) c’è un tappo. Tappo che il comitato di residenti “Per Villanova”, presieduto da Dario Chiletti, da molti anni chiede di eliminare così come chiede la realizzazione completa della Lungosavena, compreso il lotto due bis (dalla San Vitale a via dell’Industria) per dare respiro alla trafficata frazione di Castenaso. Lo conferma un cartello posto in via Villanova già prima delle elezioni comunali del 2009 con la scritta “Lotto 2 bis promesse elettorali?”.
Stesso titolo della lettera aperta che il comitato ha inviato al sindaco di Castenaso, Stefano Sermenghi, ricordandogli gli impegni presi ribaditi anche nel programma elettorale del mandato in scadenza. Sennonché nel corso del mandato il due bis è stato di fatto annullato, spostato alla Stellina verso Castenaso e dirottato su via Bargello. Con il comitato a proporre la soluzione del ponte adottato per la Stellina riportando il progetto del due bis alla versione originaria come approvato dalla giunta del sindaco Claudio Marchi all’inizio degli anni ’90. Idea che era stata sostenuta anche dal consigliere comunale ed ex segretario del Partito democratico, Ruben Viti, che alle primarie Pd del 23 febbraio competeva con Stefano Sermenghi per la candidatura a sindaco.
Progetto originario che prevedeva una rotatoria di raccordo con la San Vitale, nei pressi di Villa Brizzi (via Bovi) col ponte per superare la ferrovia Bologna-Portomaggiore in asse con le vie Verdi e del Lavoro per collegarsi a via dell’Industria. Progetto modificato dalle giunte di Mariagrazia Baruffaldi con l’idea del ponte sostituita da quella di un tunnel. Modifica che ha fatto lievitare i costi che nell’accordo del 2000 erano preventivati in 11 miliardi di lire (circa 6 milioni di euro) saliti fino a oltre 14 milioni di euro dovendo spostare, per poter fare il tunnel, quattro gasdotti e un acquedotto. Col comitato che ora spera che si torni alla prima versione rispettando le …“promesse elettorali”.

 
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