Creato da scaraciccio il 20/03/2006

Secondo me

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« La legge e l'ignoranza....Paraolimpiadi »

Noia e ripetitivita'

Post n°521 pubblicato il 14 Agosto 2012 da scaraciccio

Lo so, mi annoio anche io quando sono costretto dalla mia coscienza a ripetere gli stessi concetti per la millesima volta.
Purtroppo accadono tutti i giorni vicende che non fanno altro che incancrenire la coscienza pubblica, accecarla e distogliere l'attenzione pubblica dai fatti concreti per spostare su fattori psicologici.

Paura, terrore, futuro incerto, manie di protagonismo, minacce.

Sto ancora parlando della triste vicenda dell'ILVA di Taranto, finalmente al centro della cronaca quotidiana, dopo quasi 50 anni di produzione selvaggia, clientelismo, politiche contestabili, sfascio del tessuto urbano, economico e sociale della citta', non curanza delle norme sulla salute e tutela dei lavoratori e dell'ambiente, minacce di licenziamenti di massa, uso della cassa integrazione e dei fondi pubblici per colmare deficenze di strategia industriale etc etc etc.

Leggendo i giornali, si apprende che c'e' un attacco su tutti i fronti alla magistratura, che fa solo il proprio dovere, ossia quello di far rispettare le regole.

Lo so, la parola rispetto associata alla parola legge fa rabbrividire molti italiani.
E' sempre stato facile per ogni italiano raggirare le leggi, avere amici di amici in grado di fare favoritismi di ogni genere e portata, fottersene degli altri in nome di "io ho famiglia".

Lo sport nazionale, dopo il calcio, e' il "che me ne fottismo" esasperato dalla politica e tollerato dalla Chiesa, da sempre.
Pentiti e sarai perdonato, poco importa se sei sempre stato un uomo di merda. Paga (in contanti o con terre o con beni o con qualunque cosa terrena di valore) per la tua indulgenza, e questa ti sara' garantita.

Cosa succede oggi?
Il tiro al bersaglio.
Il ministro dell'ambiente che parla da ministro dell'industria, parlando dell'assoluta necessita' della fabbrica per il sistema produttivo italiano e dimenticando della vergognosa situazione ambintale e della salute in citta' e provincia, annunciando che non ci saranno soldi pubblici per le bonifiche miliardarie che sono necessarie per portare Taranto a livelli di pura decenza.

Mi chiedo allora: chi fara' le bonifiche quando la fabbrica chiudera'?
Perche' mettiamocelo in testa, prima o poi succedera': se non sara' la politica o la magistratura, allora sara' il mercato che spostera' la produzione di acciaio altrove, magari dove sara' piu' conveniente produrre, o perche' in futuro cadranno le tariffe protettive e anti-liberiste sulle importazioni di acciaio straniero (come avviene in USA ed di conseguenza in Europa) che rendono strategico il settore, oppure la tecnologia consentira' a stabilimenti moderni di produrre meglio, di piu' e in maniera meno inquinante, o semplicemente in futuro si useranno altri materiali e l'acciaio sara' storia.


Allora, quando questo succedera' tra 20 anni o 50 anni o 100 anni, chi fara' le bonifiche?
Chi si assumera' la responsabilita' di abbandonare un'area grande 2 volte la citta' di Taranto al suo destino?
Cosa si fara' di questo mostro che non ha futuro?

E poi continuo a leggere, e leggo che i segretari dei principali partiti e sostenitori dell'attuale governo (non eletto dal popolo e quindi abusivo) che parlano di protagonismo di magistrati, di investimenti esteri che non verranno piu' in Italia a causa della magistratura, etc etc etc.

Lo ripetero' sino alla noia, la magistratura non fa altro che tentare di far rispettare le regole fatte da altri organi.
Se la magistratura interviene e' solo perche' altri (governo e parlamento, ma anche politica locale e regionale) non sono intervenuti e non hanno saputo o voluto (per interessi locali e nazionali e comunque di parte) modificare lo stato delle cose.

Se la magistratura, e in questo caso il GIP, dice che l'ILVA e' irregolare e che se non si modificano le cose va chiusa, significa che la sistuazione non e' piu' sostenibile.

E voglio dire a Bersani e Alfano (magari mi sentissero....) che gli investimenti esteri in italia non saranno dirottati perche' un magistrato cerca di far rispettare le leggi.
Gli investimenti di aziende serie saranno dirottati perche' in Italia la politica non esiste da sempre, corrotta e piegata a logiche di nepotismi e favoritismi, ben lontana dal rispetto delle regole.

Ma per la loro tranquillita', i due segretari non sipreoccupino piu' di tanto, perche' l'Italia ha sempre attirato gente e soldi da tutto il mondo, per le bellezze del territorio, per la cultura e la storia, l'archeologia e il culto.
E se cio' non dovesse bastare, al mondo non mancano aziende pronte ad investire dove non c'e' il rispetto delle regole: aziende americane, cinesi, indiane etc da sempre aprono e chiudono impianti in ogni parte del mondo, vanno e sfruttano per poi spostarsi dove le condizioni sono piu' favorevoli, dove i politici sono piu' malleabili, dove il popolo e' piu' ignorante, dove il rispetto delle regole e' solo retorica.

Non vi preoccupate, l'Italia non morira': abbiamo la piu' forte organizzazione mafiosa del mondo, un sistema di crimine organizzato da fare invidia, una corruzione galoppante, e una tendenza allo sporfondare e a risorgere.

Taranto esiste da 3000 anni, di cui 50 passati al servizio dell'esigenza del sistema industriale italiano.
Penso sia ora di rompere la catena.

 
 
 
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