Tra chiaro e scuro

Addio Appartamento 7

C'è sempre l'altro lato della medaglia. Da una parte, sono felice: ho terminato gli esami e alla svelta devo pensare alle tesi, che ancora è solo in aria.
D'altra parte, con la fine degli esami è terminato anche il mio soggiorno a Bologna, dunque, ho dovuto liberare l'appartamento e riportare tutto a casa mia. 
Ieri, ho raggiunto la mia stanza e l'ho svuotata: ho chiuso tutto in valigia, con Fefo che mi dava una mano o più che altro conforto. Non è stato facile chiudere quattro anni in una valigia e gettare le cose che non servivano nel cestino. Post-it divertenti scambiati tra coinquiline, appunti, messaggi, tutto nel buzzo. Ho conservato giusto un paio di ricordi "scritti". Un ultimo tuffo nel letto, un ultimo caffè. Un ultima pipì in bagno.

Sono arrivata in quella casa in un periodo un pò triste della mia vita: Fefo e io ci eravamo lasciati, tutte le mie amiche erano rimaste in convitto, mentre io da sola mi accingevo a vivere in una casa di sconosciute. Mi sentivo molto sola.
La prima persona che mi aprì la porta fu la mia prima coinquilina, non molto socievole e neache tanto simpatica. Nè pulita. Fortunatamente se ne andò finito l'inverno. Durante la convivenza con lei ricordo questo gran senso di solitudine tutte le volte che mi preparavo la cena e siedevo a tavola, sola, davanti al mio piatto di pasta fumante. Se non dovevo andare all'università, il pomeriggio studiavo o "meditavo", guardando fuori dalla finestra il cortile alberato con i colori dell'autunno.
Poi arrivarono anche le altre e le cose cambiarono. Ele. Anna. Vale. Infine arrivò Marty, la mia compagna di stanza. E' stato in quel periodo che si creò una tale armonia tra tutte noi che, anche se in cinque in pochi metri cubi di casa, andavamo tutte molto d'accordo. A ciascuna di loro voglio e vorrò sempre molto bene, perchè mi hanno regalato dei momenti stupendi in quella casa. In quell'appartamento, io credevo di fuggire dal mondo, quando a casa le cose si complicavano. Tutte le volte che non stavo bene a casa mia, correvo là e mi ci rifugiavo, anche per più di una settimana (cosa strana da partemia, abituata a riscendere tutti i week end). Anche nell'appartamento 7, mi sentivo in famiglia: c'era sempre da ridere e scherzare su qualcosa. Quando nell'estate del 2006 mia nonna morì, tutte e quattro mi inviarono un telegramma, che ho gradito molto. Mi fece molto piacere. Tutte e quattro erano presenti anche alla mia laurea. Per me erano più che conquiline, erano amiche.

Vivendo lì, ho imparato molto. Ho conosciuto vite e modi di pensare diversi. Poi la vita ci ha separate e adesso me ne sono andata via anche io con la mia enorme valigia. Però con me c'è Fefo, stavolta. All'inizio ero da sola, ora sono con lui. Le mie amiche coinquiline placarono quel vuoto che prima lui mi aveva lasciato. Ora, invece è Fefo a riempire la mia vita. E a rallegrarmi, con una delle sue battute, quando avrò un momento di malinconia.