Post n°202 pubblicato il 11 Novembre 2009 da kyara7
Sono davvero stanca di incontrare persone che sanno solo augurarti il peggio e che ti dicono "non hai futuro". Gente frustrata che da un piedistallo fatto di cacche di piccione scendono per darti consigli o suggerimenti di cui non ho bisogno. Gente che devono riempire il proprio vuoto esistenziale con parole cattive sparate a raffica su chi vuole vivere, seguendo degli obiettivi precisi, verso una meta precisa. Personaggi davvero assurdi, che adorano vedere la tua faccia sgretolarsi solo il peso delle loro parole. Ebbene, malelingue, semmai riuscissi nei miei intenti verrò a cercarvi e sgretolerò le vostre faccie sotto il peso dei fatti. A differenza di voi, voglio lasciare un segno che non sia solo quello del dito sul telecomando. |
Post n°201 pubblicato il 09 Novembre 2009 da kyara7
Eh no miei cari, a voi posso dirvelo! Non potete sottrarvi alla mia decisione di dirvelo: certo potrete decidere di cambiare blog, ma senza sapere poi che notizia ho darvi!Volete rimanere con questa suspence??? Si????No?? Ragazzi, tenetevi forte. Temo di soffire di: Sintomi: la certezza di essere accettati. (Vedesi la disastrosa situazione al liceo) interpersonali per la paura di critiche, di disapprovazione o di rifiuto. (vedasi il magone che mi prende quando devo chiamare un potenziale cliente...) dell'altro sesso (sottolineo "Verbalmente": parlo ma non dico le cose giuste) inadeguatezza. (Vedesi ...altre particolari situazioni della mia vita che non sto qui a raccontare) insufficienti privi di un adeguato fascino personale, inferiori ad altre persone del gruppo (l'autocritica a volte inizia anche prima dei contatti sociali...). Bene, ora lo sapete. La mia vita in cinque punti. Cinque punti fastidiosi, pesanti, che sfociano in malessere anche fisico. Non voglio compatirmi, semplicemente...aiuto. Vorrei guarire. Come si fa? |
Post n°200 pubblicato il 05 Novembre 2009 da kyara7
Sotto il dito, i click si sosseguono, tentatori. Ad ogni click, una piccola macchia sulla mia autostima. Come potrei essere, come dovrei essere. Forse dovrei essere più...o forse meno... Ma si, l'importante è essere sè stessi. Cazzate. Si può sempre migliorare la forma, senza cambiare la sostanza. Oppure lavorare sui propri difetti, giusto per darsi una regolata. Ad esempio, potrei "ampliare" le mie vedute e migliorare la percezione (da schifo) che ho di me. In realtà, continuo a sentirmi ridicola in quasi ogni cosa che faccio. Anche adesso. Ogni cosa che concretizzo, ogni cosa che sogno appare ai miei occhi semplicimente ridicola. Ho il dito puntato contro me stessa. E le poche cose che mi piacciono di me, improvvisamente, sbiadiscono fino a sparire. Potrei allora "ampliare le mie vedute" fino a isolare le caratteristiche positive ad una ad una. Come una rosa appassita, al cui interno è possibile trovare ancora qualche fragile petalo rosso. Non è facile ma se non ci riesco, mi rimane un'unica alternativa: accettarmi.
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Post n°199 pubblicato il 04 Novembre 2009 da kyara7
Da bambina, dall'età di circa 7-8 anni, mi piaceva giocare a "fare un giornale". Prendevo dei fogli, ci disegnavo due o tre storielle a fumetti, una rubrica dei dolci di Barbie, una per le lettere dei lettori e ogni altra cosa mi venisse in mente. Infine, piegavo i fogli "a libretto" e confezionavo "il giornale" con la pellicola trasparente da cucina, proprio come se fosse cellophane. Protagoniste dei miei fumetti erano "Giulia", la "Sirenetta Perla" e "Linky", un'ippopotama grassona che voleva dimagrire (era simpatica!). Intorno questi personaggi sviluppavo delle lunghissime storie, spezzate in episodi, proprio come in un giornaletto per bambini. Quando riuscivo a sgraffignare da qualche scaffale di casa un'agenda, usavo quella come giornale: 365 pagine per i miei fumetti, rubriche di cucina, lettere a Topolino, giochi e barzellette. In pratica, giocavo a fare la giornalista. Solo che non lo sapevo. |
Post n°198 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da kyara7
L'acqua del fiume mi terrorizza. Non la conosco e mi spaventa. Ho sognato di avere una casa di campagna, immersa nel verde. Si trova nelle vicinanze una stradina scoscesa che porta al fiume. Mi incammino lungo il sentiero, fatto di ciottoli. Vedo il fiume scorrere, a pochi metri da me. Mi avvicino alla sponda, immergo un piede. L'acqua è calda, decido di farmi una bella nuotata. Senza indugiare, tasto il fondo con i piedi. E inizio una risalita, contro corrente. Più che nuotare, passeggio. Nessuna paura. Di lato, osservo le sponde verdi ed alberate illuminate dal sole d'estate. Penso che sto facendo una cosa davvero bizzara, dato che ho paura dei fiumi. Loro mi ascoltano con interesse, Vale esclama "Eddaaaaai" e io faccio un sorriso fiero. Il fiume come la vita. Peccato, fosse solo un sogno. |
DALLA MESSAGGERIA
Indecisione e insicurezza fanno parte della castegoria di menti eccelse che trovano in queste caratteristiche, un motivo per dare il meglio senza farsi notare. L'ambizione è la conseguenza delle prime due. L'arrivo alla meta designata. Ciao....complimenti.
-G2008-
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