ma le senti queste notti e le sue parole, sono le mie, le tue, quelle che stanno ancora dentro e che volano in mezzo ad un momento che ci sorride...come il profumo di lavanda, che vive ancora sulle mie dita, in quel tempo che non metterei mai in qualche scatola, che no, non chiederei in domande a cui nessuno potrà,
ed è nel sì, che ricordo ogni cosa, che nulla va perso...il tempo delle pietre dorate, che fa scricchiolii nelle fessure e porta, entrando sempre, in tutto di quel che resta, dei contrari, dei limiti, il più di nuvole dense, il più di tutte quelle parole che nei nostri silenzi non abbiamo saputo nel fuori.
Si possono scandire, lentamente, parole, intraprendenti, tante, come passioni e pazienza.
Siamo piccoli pensieri, abbracci ed intrecci.
S.
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