Creato da: senzalanima il 10/11/2005
studi sull'anima

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FINE DI UN AMORE

Post n°80 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da senzalanima

Sono sola, ho la testa a pezzi e il mio fisico lotta con l'influenza. Il mio soma intero urla, ma non riesce a farsi sentire bene perchè stasera anche l'anima ha da dire la sua, la psiche si lamenta e il cuore cerca di far sentire anche lui la sua voce.
Sto per andare a dormire da sola perchè stasera che ho trovato la forza di confessare paure che solo lui ha create e che solo lui poteva cancellare, lui ha deciso di andare a pensare a se stesso. Non lo biasimo, ha preso evidentemente le sue decisioni. Gli auguro solo di non voltarsi indietro mai, di non voler mai tornare sui suoi passi.
"Non bisognerebbe mai ritornare.." cantava qualcuno e io spero che lui segua il consiglio alla lettera perchè sto per uccidere definitivamente quella parte di me che lui ha amato o dice di avere amato. Quella parte di me che non faceva che farmi soffrire da troppo tempo ormai per la mancanza di gesti, di parole, di quel brillare dei suoi occhi.
La soffocherò di razionalità, di parole e di ovvi ragionamenti da grandi: che io smetta di sognare, che smetta di credere nell'esistenza dell'unione che per anni ho cercato, che smetta di ricordare quanto questa relazione sembrava somigliare a quella fiaba.
Adesso si muore, si scrive la parola fine a quello che sembrava un amore. In modo che se mai lui passerà di nuovo di qui non possa nemmeno riconoscermi, non possa avvicinarsi, che io non rischi più di stare così.
Pensare a sè, azzerare. Spero che gli riesca di mantenere quel tono gelido con cui mi ha condegato stasera al telefono.
Spero che non si senta mai come mi sono sentita io dietro a quella sposa che stava per lanciare il mazzolino. Gli auguro ancora di essere felice.
Forse lui può.

 
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"TIRI IL CARICO"

Post n°79 pubblicato il 09 Ottobre 2008 da senzalanima

Una giovane donna ore fa nel parco di Monza cercava il bandolo della matassa.
Una giovane donna stasera in una camera di albergo si  sente sola.

 
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FRAGILE

Post n°78 pubblicato il 22 Settembre 2008 da senzalanima

Se fossi una scatola oggi indosserei una scritta a caratteri cubitali: FRAGILE.
Adesso che vedo che non ho certezze, che tutto mi appare fallace ed effimero mi stringo le ginocchia al petto e l'unico istinto è piangere.
Nella sala di questo aeroporto ho scelto la fila di poltrone più piena di persone per fare in modo che la vergogna mi aiuti a trattenere le lacrime e ho imparato qualcosa di nuovo sulle emozioni: il dolore vince la vergogna.
Così me ne sto qui, con le ginocchia metaforicamente strette al petto e gli occhi bassi sulla tastiera. Ogni tanto il mio telefono suona e mi scuote dal torpore. Rispondo, sorrido se serve, faccio la tranquilla se serve. Dio, che questa giornata finisca.
L'unico desiderio che ho in questo momento è notte e buio, è tenebra e oblio.
Guardando scorrere il tabellone mi chiedevo quale meta mi darebbe un pochino di sollievo, la mia anima è stracciata, è freddo piombo..io che credevo di avere almeno raggiunto un timido argento..non ci sono mete quando porti con te il tuo peggior nemico, la paura.
Paura di veder finire la tua famiglia, paura di quello che sei stata capace di fare al tuo amore, paura di non avere mai fatto una sola scelta giusta dalla notte dei tempi ad adesso.
Ero forte perchè avevo delle basi, perchè le mie radici sono profonde e la terra che le sostiene è ricca e sana. Adesso il dolore colpisce proprio le radici, nel profondo.
Mai ho desiderato così tanto annullarmi come ieri in quella vasca termale. Mai ho desiderato fondermi all'acqua per smettere di percepire.
Mai, pure, mi sono sentita così sola. Non si offendano coloro che mi hanno offerto  la mano, sono gesti che scaldano il cuore, ma non basta ad un cuore spezzato il conforto di una mano, serve l'altro mezzo cuore.
Ho allontanato da me la rabbia, il rancore, resta solo la delusione per ciò che è finito, l'amarezza per ciò che sta finendo e il timore di ciò che potrebbe venire dopo.
Vuoti gli occhi e freddo il ventre, come una rana d'inverno. Oggi mi sento così.
Peccato non sia inverno e fuori ci sia un sole a 20 gradi.

 
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ORE 3 AM    

Post n°76 pubblicato il 07 Luglio 2008 da senzalanima

Come si fa a dimenticare ciò che ti ha messo in ginocchio? Come si passa oltre dopo aver visto sgretolarsi il sogno più grande? Me lo chiedo da settimane ormai e non lo so. Non  sono riuscita a darmi una risposta, ma almeno stasera, dopo aver pianto per ore, mi sento davvero vuota.
Avevo commesso un grande errore, gravissimo: ho voluto credere che avrei avuto la stessa tutela, lo stesso rispetto che ero pronta a dare. Non è stato così. E' stato più semplice chiedermi di dimenticare, fare finta di essere con me per poi agire mostrando di pensare altro. Più facile aspettarsi che fossi io a fare comunque un passo indietro.
Stasera sulla collina credevo che mi mancasse solo una persona, invece no, mi mancavano una persona e un sacco di gesti.
Bello vedere arrivare la persona, ma i gesti non li vedrò mai e inizio a pensare che forse è meglio se ricomincio a badare a me.
Chi pensavo lo avrebbe fatto al posto mio ha altre persone da tutelare.
Mai credere davvero di essere importanti.

 
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