Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Accomodatevi sul divano, vi racconterò una storia, la storia di Enzo, una storia commuovente che ci farà riflettere e, anche molto. Inizia così.. Lascia sulle tombe bigliettini con il suo numero di telefono chiedendo l'amicizia alle vedove in lacrime! Scrivere un messaggino su un biglietto di carta bianca e cercare di contattare nuove amicizie, lasciando con un pennarello nero il proprio di telefono o frasi gentili, oggi è visto come un modo superato, vecchio, datato. Oggi si comunica con Intenet, Facebook, Twitter e chi non lo fa è guardato con "commiserazione" o, addirittura, con "sospetto." Ed è quello che è capitato ad Enzo, Imprenditore, 50anni che, rimasto solo, disperato, ha pensato di trovare amici e amiche disperati come lui con cui confrontare il proprio dolore. L'ha fatto in un modo semplice, è andato al cimitero ed ha lasciato qua e là sulle tombe di giovani persone scomparse prematuramente il suo bigliettino con il numero di telefono sperando di essere chiamato per sconfiggere dolore e solitudine. E' stato solo un modo per trovare persone che provassero la sua stessa sofferenza, da due anni vive nella disperazione da quando sua moglie, 46anni, l'ha lasciato troppo presto. Per tante settimane è andato tutti i giorni a piangere sulla sua tomba, nemmeno il lavoro riusciva a distrarlo dallo strazio. Poi, un giorno, sempre al cimitero, ha visto una donna che piangeva disperata, singhiozzando, sulla tomba del marito. Allora si è reso conto che il suo dolore e la disperazione erano gli stessi che provava lui e così ha pensato che poteva tentare di incontrarsi e di confrontarsi per soffrire meno. Enzo ogni giorno, al mattino presto, visita i cimiteri ed osserva le lapidi a una a una; su ciascuna di esse guarda le foto del defunto, la data della sua nascita e quella della sua scomparsa. Ogni volta, cerca di capire a chi appartengono le mani pietose che depongono fiori su quella tomba. Quando ha l'impressione che a portare quei fiori sia una persona in grado di capire il suo dolore perchè anche lei ne vive uno uguale, allora estrae dalla tasca un bigliettino bianco, con il suo numero, e lo incastra nela cornice della fotografia. Lasciare in giro questi biglietti è diventato per Enzo come una medicina, trovare una persona con cui parlare, anche solo al telefono e per pochi minuti, della persona cara perduta è come tornare a rivivere i momenti passatii. Il suo viaggio di dolore è iniziato quando una terribile malattia si è portata via la moglie Marta, era bella, dolce, con i suoi lunghi capelli neri, i suoi occhi da cerbiatto in cui brillava sempre una luce di allegria. Quando se ne è andata erano sposati da solo 9 anni. Erano molto felici prima che il destino bussasse alla loro porta, e vederla spegnersi in un letto di Ospedale per lui è stato devastante e quando l'ha perduta, voleva morire con lei. Marta è spirata all'alba del 21 Dicembre, il primo giorno d'inverno! Quando ci pensa, Enzo con un amaro sorriso pensa ad un presagio dell'inverno dell'anima in cui è scivolato, del gelo che, da quel giorno, attanaglia il suo cuore . Sono passati due anni, ma a volte, si sorprende a cercare Marta in giro per la casa, come se non se ne fosse mai andata. Per anni ha tentato di tutto per "elaborare il lutto", ha provato a distrarsi con gli amici, è stato sotto terapia con uno Psicologo, si è "caricato" di lavoro in modo da non avere tempo per pensare. Tutto inutile, si sentiva allo sbando, come un naufrago in mezzo al mare, poi, all'improvviso ha capito quale era la strada giusta per alleviare le sue pene. E' stata una bella illuminazione e gli piace pensare che sia proprio la sua Marta a mandargliela dall'Aldilà. L'illuminazione per Enzo è arrivata un giorno al Cimitero; ha visto una donna che singhiozzava, ha capito che l'unica persona che, in quel luogo e in quel momento, poteva capirlo fino in fondo era lei, quella vedova. Così gli è nata l'idea di cercare persone come lei lasciando, come ho già scritto, sulle lapidi biglietti con un messaggio: "Noi non ci conosciamo, ma mi piacerebbe parlare con Lei, e se acconsente, le lascio il mio numero al quale può chiamarmi". Ma non tutti reagiscono bene! Per esempio, una donna di nome Livia si è infuriata pensando che a lasciare il biglietto fosse stato un amico del marito che aveva i suoi recapiti e che voleva farsi rintracciare da loro familiari per fare le condoglianze. Invece quando ha capito che non era così, la Livia è andata in collera con Enzo e ....apriti cielo!! Certamente aveva "recepito" che dall'altra parte c'era un uomo che soffriva quanto lei, però il modo in cui si è presentato le ha dato molto fastidio!! A sua volta, Enzo, commenta che gli dispiace che Livia si sia offesa; voleva solo trovare persone con cui dividere lo stesso dolore. Può sembrare strano, può sembrare una pazzia, ma parlare con chi prova la stessa sofferenza gli fa trovare un pò di pace e lo aiuta a vivere. Vero, ci sono delle cose che non si possono esprimere con uno scritto, ma io so cosa significhi tutto ciò, perdere una persona speciale, prima o dopo ti porterà nel tunnel della depressione, a meno che non elabori il lutto, io mi sono salvata così!!! Ad Enzo, abbi cura di Te... |
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