Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

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Prigionieri della libertà..

Post n°6327 pubblicato il 23 Aprile 2014 da nina.monamour
 

Come ben sappiamo tutti o quasi tutti, in prigione nessuno ci sta volentieri; ma che cosa succede quando finalmente si riconquista la libertà? E' una domanda che molti grandi scrittori si sono posti e il fatto curioso è che le loro risposte, almeno un pò, si assomigliano.

La vita è un sogno. Testo spagnolo a fronte

Prendiamo "La vita è un sogno" un dramma del 1635 composto dallo spagnolo Pedro Calderòn de la Barca; quì il prigioniero si chiama Sigismondo, un Principe di nascita, ma tenuto in catene dal suo stesso padre, a causa di una profezia misteriosa che racconta che una volta salito al trono il ragazzo, sarà un tiranno spietato.

Il padre, ad un certo punto, accetta di fare un esperimento e fa vivere al figlio una specie di sogno ad occhi aperti. Sigismondo diventa re per finta e si comporta davvero male.

Ma allo spettatore viene il dubbio che quello non sia il suo vero destino, sono stati gli anni trascorsi in quel carcere terribile a ridurlo così.

Qualcosa di simile accade a Edmond Dantès, protagonista di uno dei piu' celebri romanzi dello scrittore francese Alexandre Dunas, "Il Conte di Montecristo" del 1846.

Condannato in seguito ad un raggiro, in cella conosce Faria, un vecchio saggio che non solo gli spiega come evadere di prigione, ma gli indica anche il lupogo in cui si trova un tesoro ricchissimo.

Edmond diventa un maestro del travestimento, passa da un'identità all'altra (la principale è, appunto, quella del Conte che troviamo nel titolo), inseguendo sempre il suo desiderio di vendetta. E dire che, prima di essere arrestato, era un tipo tranquillo.

Un altro uomo messo alla prova è Jean Valjean, il personaggio dei  "I Miserabili" del 1862, romanzo famosissimo anche questo scritto da un autore francese, Victor Hugo.

Certo Jean ha rubato, ma per fame, e proprio per questo la punizione che gli viene inflitta appare subito eccessiva. Finché vive con la speranza di tornare libero, Jean riesce a conservare la sua bontà d'animo.

Il peggio, però, viene quando viene rilasciato e si accorge che per tutti ormai, è un "galeotto", un avanzo di galera di cui non c'è da fidarsi.

Si trasforma in criminale e passa di avventura in avventura, spesso inseguito dai rimorsi e dal desiderio di potersi riscattare, non tanto agli occhi degli altri (che ormai lo hanno condannato), ma di se stesso.

Posso dire che chi conosce il mondo del carcere, sa bene che oltre le sbarre si trovano persone così, che sembrano sempre indecise tra la rabbia e la gentilezza, ma capaci di cambiare, se qualcuno dà loro l'occasione.

Commenti al Post:
NonnoRenzo0
NonnoRenzo0 il 23/04/14 alle 18:39 via WEB
La cattività non ha mai fatto bene a nessuno, e non ha mai redento.... Lieta serata Nina, ciao Renzo
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 23/04/14 alle 19:24 via WEB
..e i detenuti vivono in uno stato di cattività, uno con l'altro, sono le sbarre che generano questo malessere, questo disagio specie quello interiore. Un sorriso Renzo e buona serata.
 
tanmik
tanmik il 23/04/14 alle 18:41 via WEB
Hai ragione ma le leggi italiane evadono dai diritti e doveri dei condannati, dovrebbero lavorare anche in carcere invece di mangiare con i denari della collettività, Solo così redimerebbero le loro marachelle. Un abbraccio Nina da Mik
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 23/04/14 alle 19:28 via WEB
Sorry, anche in Italia i detenuti lavorano, ce ne sono tanti negli Istituti Penitenziari, e non solo, il Ministero della Giustizia paga loro i contributi, sono registrati e percepiscono anche gli assegni familiari per i figli, e se "subiscono" qualche infortunio "sul lavoro" scatta l'operazione I.N.A.I.L., con tanto di certificato di malattia. Tutto questo riguarda solo coloro che lavorano all'interno del Carcere. Cosa vogliamo di piu'?
 
novantasettepercento
novantasettepercento il 23/04/14 alle 18:42 via WEB
lo spero tanto Ninetta, e lo sono convinto pure io che potrebbero tornare ad una vita normale e serena senza più avere problemi nella vita sociale, certo che però una persona nasce in una famiglia diciamo .....già dentro alla malavita è molto più probabile che le difficoltà a venirne fuori siano ben più inferiori. un abbraccio. Claudio
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 23/04/14 alle 19:32 via WEB
Ciao Claudio, diciamo che in base ai "delitti" ci si fa un quadro, partendo dalla famiglia di origine, è chiaro che uno che vive in una solitaria campagna con gli animali, senza cultura o altro, i risultati sono quelli, se uno nasce in una famiglia di stampo "mafioso" è normale che seguirà le orme del padre, del nonno, una questione, in sintesi, culturale, non credi? Non tocchiamo altri argomenti, ci sarebbe da parlare per due mesi su ciò! Un sorriso..
 
pantog_2013
pantog_2013 il 23/04/14 alle 18:46 via WEB
Ciao Nina, senz'altro tu sei la più indicata per esporre dei giudizi. Ad ogni modo penso che se si potesse dare occasione di cambiare, salvo per i più incalliti e pericoli, prababilmente lo farebbero. M apenso che le caeceri dovrebbero esser diversa, nel senso che chi è dentro lavori e non stia senza far niente. buona serata. un abbraccio. Mauro
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 23/04/14 alle 19:47 via WEB
Ciao Mauro sai bene che in questo settore sono molto preparata; pensa che in Italia circa il 90% di chi esce dal carcere commette nuovamente un reato. E’ un dato che più di ogni altro indica il fallimento del sistema detentivo e rieducativo del nostro Paese. Eppure lo Stato impiega una quantità impressionante di risorse per i detenuti, pensa Mauro, ogni giorno vengono spesi all’incirca 250 euro ( forse qualcosa in piu') per ogni detenuto, ovvero 100 mila euro l’anno che tuttavia, come mostrano le statistiche, raramente determinano risultati socialmente positivi. Se dal punto di vista del reinserimento i dati sono sicuramente sconfortanti, da quello dei benefici economici la questione è, se possibile, ancora peggiore (e te lo garantisco che è così, dati alla mano). Nonostante il grande stanziamento di risorse il ritorno da un punto di vista economico-finanziario per il Paese, infatti, è quasi del tutto assente. Sebbene all’interno del carcere si cerchi ormai da diversi anni di coinvolgere i detenuti in attività lavorative, in via generale circa 14mila detenuti sono coinvolti nei cosiddetti "lavori domestici" legati ai servizi carcerari (in cucine, lavanderie o servizi di pulizia quindici giorni ogni quarantacinque per circa 3 ore al giorno), raramente queste iniziative creano competenze spendibili all’esterno del carcere o vantaggi per la comunità. Siamo nei guai, o'maronna mia!
 
 
dolcesettembre.1
dolcesettembre.1 il 23/04/14 alle 20:06 via WEB
ciao Nina, la penso come Mauro. buona serata, un abbraccio. :-) Dolce
 
   
nina.monamour
nina.monamour il 23/04/14 alle 21:24 via WEB
Ciao Dolce, leggi la mia riposta se ti va, notte, un abbraccio..
 
saverio.ancona
saverio.ancona il 23/04/14 alle 19:15 via WEB
La speranza è che il carcere redima ma, a volte, crea più danni. Buona serata!
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 23/04/14 alle 19:22 via WEB
Il carcere è un'esperienza che chi non la conosce neppure può immaginare quanto sia devastante, in ogni caso, spesso e volentieri ci si esce "potenziali delinquenti".
 
bepaapranz
bepaapranz il 23/04/14 alle 19:29 via WEB
Effettivamente chi è stato in carcere anche per reati non gravissimi, una volta fuori si porta dietro come un marchio. Per chi ruba per necessità io darei non una pena ma un lavoro, mentre per chi ruba per arricchirsi sempre più sarei inflessibile specie se sfrutta i più deboli, ciao Nina
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 23/04/14 alle 19:56 via WEB
Sono d'accordo con te, tanto è vero che i "detenuti meritevoli" vengono affidati all'U.E.P.E (Ufficio Esecuzione Penale Esterna, ma non quella di Berlusconi, ah..ah..ah..) cioè prestano attività lavorativa presso diverse Aziende, lavorando e cercando di "riscattarsi" agli occhi della società. Eppure, nonostante questo quadro fosco, nel nostro Paese esistono esperienze che hanno ottenuto grandi risultati non solo dal punto di vista del reinserimento sociale, ma anche da quello produttivo ed economico. Speriamo bene, buona serata..
 
carlingher
carlingher il 23/04/14 alle 21:01 via WEB
Credo che a volte la prigione non serva,si possono rovinare persone solo per aver rubato 2 galline. un abbraccio.. Carlo
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 23/04/14 alle 21:23 via WEB
No Carlo, non è la stessa cosa, sorry..ne riparleremo piu' in là...
 
lareginanera_nera
lareginanera_nera il 23/04/14 alle 22:23 via WEB
Notte Nina
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 25/04/14 alle 20:00 via WEB
Buon 25 Aprile Diana, grazie, buona serata.
 
brizolatcarlodri0902
brizolatcarlodri0902 il 23/04/14 alle 22:58 via WEB
Nina, tutti e tre i romanzi sono stati dei capolavori. Sicuramente, dopo una esperienza dietro le sbarre, se non si viene aiutati penso sia difficile riscattarsi e ritornare ad una vita normale. Nina dolce e serena notte, C.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 25/04/14 alle 20:00 via WEB
Ciao Carlo, come in ogni cosa ci vuole un "supporto psicologico" per queste persone, da sole non ci riescono.
 
ravanar
ravanar il 24/04/14 alle 07:46 via WEB
Di solito chi entra in carcere per qualche attività delinquenziale, trova "docenti" (quando non sia lui stesso a far da docente) per dei veri e propri "corsi di formazione", per delinquere ancora di più ed in modo più soddisfacente, una volta che si esca (per chi esce...soprattutto se si esce con i propri piedi). Non credo al reinserimento sociale, che statisticamente ha scarsissima rilevanza. Pochissimi, irrilevanti sono quelli che hanno la possibilità e la volontà di "ravvedersi"....la stragrande maggioranza di chi è diventato delinquente, lo rimarrà per sempre !!! Rudy
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 25/04/14 alle 20:04 via WEB
Ciao caro Rudy leggo solo adesso questo tuo commento, so che sei in vacanza. Voglio dirti che c'è una bella percentuale di persone che "facendo un certo percorso" si sono reinseriti nella società. Certo dipende dalla volontà, altrimenti va tutto a rotoli.
 
ILGUERRIER068
ILGUERRIER068 il 24/04/14 alle 08:24 via WEB
credo che il male del carcere sia quello di mischiare i vari detenuti senza distinguerli per i loro reati. Chi ha commesso reati minori dovrebbe avere subito l'opportunita' di rintegrarsi nella societa'. buongiorno
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 24/04/14 alle 16:48 via WEB
Sono d'accordo con te, purtroppo questo non viene attuato, buon pomeriggio.
 
remoboys
remoboys il 24/04/14 alle 15:38 via WEB
Siamo tanto presi da questa vita frenetica che la vera libertà non sappiamo apprezzarla!
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 25/04/14 alle 19:59 via WEB
Ciao Remo, spero tutto bene, scusa la mia assenza, buon 25 Aprile.
 
Dott.p1
Dott.p1 il 25/04/14 alle 00:45 via WEB
Ciao Nina un pensiero speciale x te... Nessuno può giudicare. Ciascuno conosce la grandezza della propria sofferenza, o la dimensione della totale mancanza di significato della propria vita. Un abbraccio splendente... Salvatore...
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 25/04/14 alle 20:01 via WEB
Un pensiero graditissimo Salvo, grazie, grazie di cuore, un sorriso.
 
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