Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Per fare l'albero, ci vuole il seme..no, non è la famosa canzone dello Zecchino d'Oro, e il seme ormai da anni va comprato. Le regole dell'agricotura moderna sono queste, semi di frutta e verdura, spesso incrociati tra loro per ottenere piante piu' resistenti o con aspetto e sapori leggermente diversi, sono diventati proprietà intellettuale dei lavoratori e delle aziende che li producono proprio come i libri o le canzoni. Alcuni vengono addirittura brevettati: oltre al prezzo d'etichetta serve così anche il consenso del titolare del brevetto per usarli. E in molti casi la licenza (cara) viene concessa al contadino per un anno soltanto, i semi del raccolto non possono essere usati l'anno successivo, pena multe salatissime. Ora un gruppo di studiosi americani sta provando a cambiare le cose: l'idea è quella di produrre semi "open source", la cui ricetta, per così dire, sia accessibile a tutti e libera. Quinoa broccoli carote sono già 29 le varietà che gli esperti hanno cominciato a distribuire agli agricoltori, in cambio del loro impegno a scambiare quei semi liberamente, a loro volta. I semi open source sono ispirati all'esempio dei software open souce, cioè alla libera circolazione delle informaioni relative a certi programmi informatici. Averle a disposiione significa non solo poter utiizzare quelle informazioni, ma anche modificarle adattandole alle proprie necessità e magari migliorarle. Rinunciare al profitto di uno, insoma, finisce per costituire un guadano per tutti. E infatti per avere i semi "open source" bisognerà impegnarsi a che ogni varietà derivata da essi sia liberamente scambiata anche in futuro. L'iniziativa piace alla Fao, secondo cui un mercato libero dei semi potrebbe aiutare lo sviluppo dell'agricoltura nelle zone piu' povere del mondo e, magari, risolvere l'emergenza della fame che da sempre li mette in ginocchio! |
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