Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Dopo Pasolini Roma già esposta a Parigi, Roma, Barcellona e Berlino e l’esposizione a palazzo Lanfranchi a Matera: Pasolini a Matera. Il Vangelo secondo Matteo cinquant’anni dopo dedicata al rapporto tra Pasolini e Matera a cinquant’anni dall’uscita del film che egli volle girare tra i bellissimi Sassi, anche a Lecce sarà visitabile nella cornice del Castello Carlo V un percorso espositivo sulla figura umana e professionale dell’intellettuale che ha segnato la storia della cultura contemporanea italiana. L’esposizione L’universo di Pier Paolo Pasolini, Arte e bellezza da Giotto a Patti Smith a cura di Gianni Canova, Silvia Borsari e Paola Rampini e ideata da Ventundodici Srl si inserisce all’interno della programmazione per la candidatura di Lecce a capitale europea della cultura 2019 e sarà visitabile sino al 2 novembre prossimo. Questo percorso esperienziale e narrativo racconta l’amore di Pasolini per l’arte a 360° attraverso l’utilizzo di diversi medium: fotografie, film frame, documenti video, audio e radio, libri di poesia e narrativa e inoltre, a ricordare la sua grande passione per la musica, è possibile conoscere e ascoltare alcuni testi scritti da Pasolini e poi interpretati da tanti artisti, una su tutti Laura Betti sua grandissima amica. A ulteriore conferma dell’importanza della figura di Pasolini in quanto lucido osservatore, provocatore e sapiente critico della realtà sociale e politica degli anni in cui visse, anche una video intervista in cui l’icona beat e rock Patti Smith racconta di quando negli States si andavano a vedere i suoi film: «Pasolini a New York negli anni Sessanta era considerato un maestro da tutti noi. Andare a vedere i suoi film era un rito. Ricordo che una volta mi recai al cinema con il mio amico Mapplethorpe e in sala si erano già sistemati Warhol, Morrisey, tutti i poeti e gli artisti che come noi lo studiavano e s’ispiravano a lui». Emerge da questa mostra in maniera forte la tendenza di Pier Paolo Pasolini al pittorico e il suo slancio soprattutto verso la pittura italiana del ‘300 e del ‘400. Non mancano in mostra alcune riproduzioni di suoi disegni, come il ritratto di Roberto Longhi, il grande storico dell’arte italiana del quale egli seguì il corso Fatti di Masolino e di Masaccio nell’anno accademico 1941/42. Questo incontro fu per Pasolini nodo cruciale per la sua futura esperienza da regista, per numerosi film infatti Pasolini non solo si è ispirato a importanti opere pittoriche ma ne ha ricreato in toto l’immagine in bellissimi tableaux vivants. Nell’episodio La ricotta, del film Ro.Go.Pa.G., ambientato sul set di un film sulla passione di Cristo, Pasolini introduce due tableaux vivants in cui rievoca due deposizioni manieriste, l’una del Pontormo, l’altra di Rosso Fiorentino. Questo è solo un esempio, Pasolini ha infatti citato nei suoi film anche Leonardo, Giotto e Mantegna. Presente anche una selezione di scatti del fotografo Roberto Villa che ha immortalato il backstage del film Il fiore delle mille e una notte, infine ogni sabato verrà proiettato un film, tra quelli citati in mostra: Comizi d’amore (1965), Mamma Roma (1962), Decameron (1971) (chi non lo ricorda??), Il fiore delle mille e una notte (1974). Dal 26 giugno al 2 novembre 2014 |
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