Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

 

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Post n°7226 pubblicato il 28 Settembre 2015 da nina.monamour

Non ci sono mai state così tante persone nel mondo che non credono in un Dio, ma forse è la nostra stessa mente il più grande ostacolo alla fine della fede.

Il numero di persone che dicono di essere atee è in continuo aumento in tutto il mondo, tanto da fare ipotizzare che nella storia dell’uomo non ci siano mai state così tante persone che non credono in un dio come ai giorni nostri. Secondo un sondaggio realizzato un paio di anni fa da Gallup International su un campione di oltre 50mila persone in 57 paesi del mondo, la percentuale di persone che sostengono di essere religiose è passata dal 77 al 68 per cento tra il 2005 e il 2011, mentre quelli che dicono di essere atei sono aumentati del 3 per cento.

Nel complesso, dice la ricerca di Gallup, in tutto il mondo si può stimare con un buon grado di approssimazione che il 13 per cento della popolazione sia atea (in Italia l’8 per cento), con un altro 23 per cento che si considera “non religiosa”.



Partendo da questi dati, Rachel Nuwer ha scritto un lungo articolo su BBC Future chiedendosi se il progressivo aumento di non credenti porterà un giorno alla fine delle religioni. Predire il futuro non è naturalmente possibile, ma l’andamento del numero di fedeli degli ultimi anni e altri indicatori possono dare qualche indizio su come potranno andare le cose per chi crede e per chi è ateo nei prossimi secoli.


Tra studiosi e ricercatori ci sono ancora teorie molto diverse, e talvolta in contraddizione, su cosa porti le persone a smettere di credere in una divinità. Quasi tutti concordano comunque sul fatto che la religione diventa meno importante nelle società dove ci sono altre cose, più pratiche e concrete, a rassicurare la popolazione.

I paesi che hanno il tasso più alto di atei di solito sono quelli dove c’è una buona stabilità di tipo economico, politico e sociale. Questi elementi danno sicurezze sufficienti da rendere meno frequente il ricorso a promesse e rassicurazioni sovrannaturali come quelle fornite dalla religione. Altre cose, come la tecnologia e livelli di istruzione più alti, contribuiscono a far aumentare il numero di persone che non sentono la necessità di credere in un dio.

Per rendersene conto, basta osservare come sono cambiate le cose in paesi come Giappone, Regno Unito, Canada, Corea del Sud, Paesi Bassi, Germania e Francia, dove un secolo fa la religione era una parte importante della vita della maggior parte della popolazione e sono ora invece tra i paesi con la percentuale più bassa di credenti. Si tratta di paesi in cui ci sono alti livelli di istruzione, stabilità sociale e nel complesso sistemi sanitari che garantiscono livelli di salute più alti.

A questa tendenza globale si applicano comunque delle eccezioni, perché a seconda dei paesi il passaggio verso l’ateismo avviene a velocità diverse per motivi storici e sociali. Negli Stati Uniti, per esempio, il tasso di persone che dicono di essere credenti è ancora alto; tra il 2007 e il 2012 c’è stato un aumento degli atei dall’1,6 al 2,4 per cento.

Come spiegano diversi Psicologi Sociali, le garanzie offerte da uno stato sociale efficiente non sono comunque sempre sufficienti, soprattutto quando si analizzano le storie dei singoli individui. Nel caso di eventi improvvisi e imprevisti che causano malattie o la morte di una persona cara, per esempio, in molti scoprono o riscoprono la fede e sentono la necessità di ricorrere alla religione per trovare conforto.

In questo i sistemi secolarizzati non riescono ancora a competere. Nuwer fa l’esempio del terremoto che si verificò in Nuova Zelanda nei pressi di Christchurch nel 2011. Mentre buona parte del paese si dichiara da tempo atea, fu registrato un picco nel numero di persone che dicevano di essere credenti tra la popolazione che aveva subito direttamente gli effetti del terremoto.


Gli aspetti sociali non sono però gli unici a governare l’andamento della religiosità nei vari paesi del mondo, molto dipende anche da come è fatto il nostro cervello e dal modo che abbiamo di pensare. Secondo la "Teoria del processo duale" utilizziamo due modi di pensare, che per praticità possiamo chiamare sistema 1 e sistema 2.

Quest’ultimo si è evoluto soprattutto in tempi relativamente recenti, è quello che ci fa pensare e organizzare le cose in modo logico. Il sistema 1 è invece la parte di pensiero intuitiva, che segue l’istinto e che attua diversi automatismi, è una sorta di meccanismo di sopravvivenza, ci permette di riconoscere le cose viventi da quelle inanimate, ci fa evitare un alimento quando è avariato e ci permette di riconoscere facilmente le facce delle persone che più hanno importanza per la nostra esistenza.

Ciò permetteva agli esseri umani dei millenni passati di evitare pericoli nascosti, come animali predatori mimetizzati nell’ambiente circostante e pronti ad attaccare, ma al tempo stesso ci ha resi molto sensibili a vedere e credere in cose di cui non abbiamo esperienza diretta: da una persona cara morta e di cui “sentiamo” la presenza all’idea di un dio, di solito buono, giusto e potente, che ci osserva dall’alto.

Molti ricercatori teorizzano che la religione sia il prodotto del processo duale e delle nostre inclinazioni naturali a trovare un senso alle cose che ci circondano.

Gli atei devono quindi fare i conti con il modo innato in cui pensa parte della loro mente e di solito l’istruzione e il contatto con la scienza sono i modi migliori per farlo. La scienza aiuta a correggere il sistema 1 ma non è comunque un processo semplice, perché non possiamo avere esperienza diretta di tutto ciò che dicono le evidenze scientifiche. Dobbiamo per esempio accettare che la Terra gira, anche se in maniera diretta non possiamo mai rendercene conto in modo efficace.

Così come dobbiamo accettare che l’evoluzione va per conto suo e che non c’è un "disegno" o uno "scopo" per l’Universo, anche se istintivamente il nostro modo di pensare ci dice diversamente. In un certo senso, la scienza è un processo cognitivamente innaturale e quindi più faticoso da seguire rispetto alla religione, che offre concetti semplici e più vicini alla tendenza dei nostri processi mentali di trovare uno scopo.


Nel progressivo distanziamento dalla religione della popolazione mondiale ci sono poi molte ed evidenti contraddizioni. Ci sono milioni di persone che si dichiarano atee ma che al tempo stesso credono alle superstizioni, ai fantasmi, agli oroscopi, all’idea del karma, alla telepatia e alla reincarnazione.

La religione, soprattutto nei tempi passati, si è diffusa e ha prosperato anche perché contribuiva alla coesione e alla cooperazione all’interno delle società. L’idea minacciosa di un dio che vede tutto e punisce chi non si comporta bene ha contribuito, in molti casi, a far nascere e mantenere un senso di responsabilità sociale verso gli altri.

Uno studio in tema condotto su 600 società tradizionali in giro per il mondo ha messo in evidenza che nei posti in cui le condizioni climatiche sono più difficili le popolazioni locali tendono a credere a un dio moralizzatore, che premia chi aiuta il prossimo.


La storia delle religioni, della loro diffusione e della varietà in cui si presentano potrebbe offrire serie sterminate di esempi, ma anche dai pochi citati da Nuwer si hanno indizi a sufficienza per capire che probabilmente la religione non scomparirà mai del tutto dal nostro pianeta. In millenni di storia ha dimostrato di sapere esistere e rinnovarsi grazie alla paura e all’amore, due dei sentimenti più forti e difficili da controllare per ogni essere umano.


 

 In futuro potrebbero attenuarsi fino a quasi sparire le grandi religioni monoteiste, o l’induismo, ma cose come la superstizione e la generica spiritualità continueranno a far parte della nostra esistenza.

Commenti al Post:
bepaapranz
bepaapranz il 28/09/15 alle 17:24 via WEB
E' sufficiente dire che siamo esseri im perfetti? Forse perchè non si conoscono tutti i meccanismi mentali che magari comprendono tracce ataviche di tutta una serie di eventi che ti fanno capire come siamo dei vermi dal punti di vista dimensionale nei confronti del pianeta terra figuriamoci di fronte all'universo o ai tanti possibili universi (proiezione della mente tramite l'ausilio della scienza).Quando stiamo male invochiamo la mamma al limite la Madonna ma niente altro (spiegami) e poi mi chiedo come può un dio permettere tutte le nefandezze che accadono ogni giorno.Troppo facile dare la colpa ad Adamo e Eva.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/09/15 alle 19:48 via WEB
Buonasera Beppe credo che le persone che davvero riescono a vivere senza religione non si definiscono atee (l'ateismo per definizione esiste come movimento di negazione della religione, quindi di per sé non può esistere senza religione), sono positivamente curiose, consce e non spaventate da possibili suggestioni. Conoscono inoltre l'etimologia della parola religione e le varie sfumature di significato, credono che la storia della creazione sia una favola utile a convogliare dei concetti in menti acerbe e non hanno bisogno di scervellarsi per provare il fatto che la Madonna non avrebbe potuto concepire un figlio vergine. Sei d'accordo con me? Buon inizio di settimana Beppe.
 
cuoresolitario_2000
cuoresolitario_2000 il 28/09/15 alle 17:40 via WEB
magra consolazione Nina, in effetti e' cosi , anche se non sono un predicatore credo che le religioni siano importanti,, per crescere con certi valori,un sorriso e buona serata, ;)) ciao Bella ;))da Gigi...
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/09/15 alle 20:07 via WEB
Ciao Luigi oggi, alla fin fine, in molti Paesi la forte convinzione sociale che Dio esista si è sfaldata e contemporaneamente è caduta la pressione sociale a conformarsi su posizioni teiste, così chi non crede in dio si sente libero di dichiararsi ateo, chi non si interessa si sente libero di dichiararsi non religioso e chi ci crede, ma non è esattamente credente nel senso di aderente a un dogma di fede si dichiara credente di questa o quella religione ma poi non va al tempio di riferimento. E in tutto questo resto convinta, ma è una convinzione mia, che i credenti veri, quelli che davvero la loro religione la sentono e vivono come dovrebbe ogni buon fedele, siano né più né meno la stessa percentuale della popolazione di 2, 3 e 7 secoli fa. Buona serata.
 
dolcesettembre.1
dolcesettembre.1 il 28/09/15 alle 17:52 via WEB
Con tutto quello che succede al giorno d'oggi si diventa atei per forza,. Spero in un futuro migliore e che la gente ritorni ad avere fede. Buon inizio di settimana. :-))) Dolce
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/09/15 alle 19:55 via WEB
Cara amica mia, penso che il punto non sia tanto il fatto che il tasso di religiosità aumenta o diminuisce. Secondo me il punto è che oggi, nell'era dell'informazione, la gente tende a non avere piu' paura, come un tempo, nel mettere in discussione e dubitare. A meno che tu non nasca in MedioOriente, purtroppo. Un abbracciosorriso (^_*) e buona serata.
 
jo23jo
jo23jo il 28/09/15 alle 18:12 via WEB
Cara amica le persone non hanno capito quasi nulla perché la fede è la nostra anima . Il nostro credo è il nostro cuore se pensiamo ad un essere capace di risolvere i nostri problemi allora siamo fuori di testa. Manteniamo il nostro animo pulito genuino mesericordioso allora avremo i doni attesi pieni di serenità.....buona serata jo
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/09/15 alle 19:40 via WEB
Personalmente spero di svegliarmi domani e scoprire che finalmente la gente sia arrivata a capire che nell'universo non c'è nulla di divino, e che le religioni non hanno altro scopo se non quello di forviare le persone. Del resto è molto comodo che dove non ci si arriva la politica ci si arrivi con dio. Buona serata Jo..
 
ravanar
ravanar il 28/09/15 alle 18:37 via WEB
Sono convinto che anche chi dichiara di essere ateo, in fondo in fondo senta sopra di sé una certa "Immanenza"...In quanto alle Religioni della vignetta, il Dio in cui credono è lo stesso e medesimo Dio, che interpretato in modo differente, le unisce tutte tre...:))) Rudy
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/09/15 alle 20:56 via WEB
Sono del tutto atea, mai fatto però proselitismo, non tifo per nessuna squadra di calcio (tanto meno per la nazionale!), non ho ideologie "alimentari", i leader politici che più detesto da sempre sono quelli che si sono creati un seguito "fideistico", non c'è bisogno di far nomi. In compenso ho un forte senso dell'etica, qualcosa di sbagliato in me? E poi la religione è un sistema incentrato intorno al credere ad affermazioni mai comprovate e in genere non comprovabili (per esempio nel caso di quelli che dichiarano che la loro divinità si trova "al di fuori" del tempo e dello spazio). Direi che è praticamente la definizione di irrazionale. Buona serata Rudy e serena nuova settimnaa.
 
riccardo20_04
riccardo20_04 il 28/09/15 alle 20:17 via WEB
Ciao adorata amica discussione decisamente interessante. Si, le religioni monoteiste è matematico che scompariranno, come altresì matematico è che l'uomo si evolverà talmente tanto da non aver bisogno di cercare le risposte in Dio (nel metafisico). Da un punto di vista antropologico e sociologico le religioni sono servite agli uomini (inteso in senso generico per economia di scrittura) e hanno avuto un ruolo strumentale nel far progredire le civiltà. Pensiamo solo all'ingegno, l'impegno, la dedizione di creare monumenti che oggi sono patrimonio universale di inestimabile valore, da parte delle civiltà antiche, il Partenone, il Tempio di Delphi, le Piramidi Egizie e quelle delle civilta' mesoamericane (Atzechi, Maya, Teotihuacan ecc..ecc..), le grandi chiese e cattedrali gotiche europee. Solo per citare alcuni esempi di come la religiosità ha spinto l'uomo a progredire. Senza pensare agli innumerevoli scritti e testi che da sempre hanno messo al centro la ricerca divina, creando interi sistemi di esistenza per le divinità interessate (dall'oltretomba degli Egizi passando al Valhalla e Ragnarok dei Vichinghi). La religiosità era un pretesto ma ha funzionato benissimo. Oggi però fortunatamente abbiamo in qualche modo placato la nostra sete di conoscienze e non ci basiamo piu' su mitologie, cosmogenesi e teogonie per poter comprendere particolari fenomeni atmosferici o naturali. E decisamente siamo venuti a patti con la nostra natura mortale. E' quello che è, una benedizione e un fardello assieme. Buona serata Nina, ma che cervello che hai, ahahahah..
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/09/15 alle 20:36 via WEB
Credo sia il contrario caro Riccardo!! Le religioni in generale promuovono un conservatorismo in tutti i campi, anche in quello del sapere. È drammatico pensare che ancora oggi la Chiesa sia ancora così tenacemente avversa alla ricerca scientifica quando questa sembra, (e dico sembra, attento!), voler contraddire alcuni presunti valori come le cellule staminali. L'inquisizione è storia vecchia ma sono certa che a parecchi prelati e politici cattolici prudono le mani, ripristinerebbero volentieri quegli approcci così efficaci di annullamento della volontà e spegnimento delle idee più innovative e rivoluzionarie. Ma esiste una morale e un'etica che travalicano tutti gli stretti confini imposti dalle diverse superstizioni religiose? Nooooooooooo, non credo Riccardo, perdonami, non mi resta che augurarti una deliziosa nuova settimana.
 
nagi51
nagi51 il 28/09/15 alle 20:55 via WEB
Io mi chiedo se senza un Dio moderato le persone perdano la moralità ..l'aiutarsi l'un l'altro ..certi principi che non imparano più nessuno ..buona serata Nina con il cuore ..*______*
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/09/15 alle 21:14 via WEB
Buonasera Nagi piu' in generale, quello che l'articolo sembra voler passare (e che è un tipico luogo comune ateistico) sia necessariamente una scappatioia verso "un dio di solito buono, giusto e potente, che ci osserva dall’alto". Un'idea assai zoppicante e populistica che non tiene in conto il ventaglio di possibilità che spinge una persona o una società alla costruzione di un diverso sistema metafisico (perchè la religione in fondo è prima di tutto questo), che va ad indagare gli aspetti lasciati nell'oblio dal materialismo scientifico, che li si voglia chiamare spirituali, sovrannaturali o cosmici. Non so se ho reso l'idea Nagi, buona serata.
 
carlingher
carlingher il 28/09/15 alle 21:38 via WEB
Buona serata e felice inizio settimana Nina.. un abbraccio.. Carlo
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/09/15 alle 21:42 via WEB
Buona serata anche a te Carlo, ben tornato, spero che tu ti sia rilassato in gita, sono felice per te, una splendida settimana.
 
sagredo58
sagredo58 il 28/09/15 alle 22:33 via WEB
Spero che l'aumento dell'istruzione sia la causa primaria del non credere in dio
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/09/15 alle 23:21 via WEB
Credere in un Dio? La cosa mi butta nello sgomento e anche tanto, mi ha "rubato" la cosa piu' preziosa che avevo al mondo, mia madre, la mia adorata mamma, una donna vitale che è è "andata via" in soli tre mesi tra varie sofferenze e questo non lo perdonerò mai a Dio, che mi punisca, che faccia di me ciò che vuole! Se prima avevo un pò di fede, adesso è scomparsa, ha lasciato ben 5 figli nello sconforto, nella disperazione, io ho perso la pace, non riesco a pensare a mia madre sotto terra, il non vederla, il non toccarla mi procura giornalmente tanto dolore, mi rendo conto che sono impazzita dal dolore, non vado piu' in Chiesa, non vado piu' al Cimitero, non riesco a pregare, non riesco ad elaborare il lutto e mi si parla ancora di Fede? Dio esiste? Se esiste, perchè ha scelto di privarmi della mia amata adorata mamma? So di fare un peccato, ma non lo perdonerò mai, ecco perchè sono diventata atea..e come dici tu, sono una persona istruita, ma non è il progresso, sono i sentimenti che una persona nutre, al di là dell'istruzione, prima provavo un pò di fede adesso non piu'..Perdona se mi sono lasciata andare, notte Marco.
 
saverio.ancona
saverio.ancona il 28/09/15 alle 23:29 via WEB
Già Nina, sembra così, particolarmente nel mondo occidentale e cristiano, dove la percentuale è in crescita. Forse il benessere, nuovi sistemi di vita, l'insicurezza, la disoccupazione, la perdita dei valori... favorisce la perdita della fede. Speriamo, almeno, che la figura di questo "amico" Papa, possa far ricredere molti... recenti atei. Ciao, dolci sogni!
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 28/09/15 alle 23:50 via WEB
Stasera non ho sonno Saverio, bè domani sono in ferie, per cui niente Ufficio! Premesso ciò, credo che una persona non "deve" avere fede tanto per averla, non è obblgata nè sta scritto da qualche parte che "bisogna" necessariamente credere in qualcuno o qualcosa. Io ci credevo prima che succedesse la morte di mia madre (Dio non me ne voglia)e tu sai bene ciò che ho passato, un dolore indefinibile! La fede ce l'hai innata o non ce l'hai, ma in ogni caso sei padrone/a di scegliere se seguire una corrente religiosa o meno, e dunque se credere o meno in una qualsiasi entità superiore. La religione non è mai stata un obbligo, almeno da bambina mi hanno insegnato ciò! Un abbracciosorriso (^_*), dolce notte cher..
 
brizolatcarlodri0902
brizolatcarlodri0902 il 29/09/15 alle 00:44 via WEB
Ciao Nina, interessante il post di stasera ci sarebbe molto da dibattere, io personalmente non posso credere che ci sia un Dio, se fosse vero è un sadico, non si può creare l'umanità per farla soffrire di fame e di malattie, ma poi a che scopo? Basta anche vedere certe religioni come trattano i loro simili per seguire il loro credo. Nina serena notte, C.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 29/09/15 alle 18:25 via WEB
E' quello che sostengo anche io caro Carlo. Una serena serata.
 
vittorio.35
vittorio.35 il 29/09/15 alle 09:38 via WEB
Post di alto livello! Detto questo penso che sia inevitabile un progressivo aumento delle persone atee e una diminuzione dell'importanza delle varie religioni e questo fenomeno non lo vedo in negativo, ma addirittura un segnale che le persone si facciano meno "indottrinare" e che ragionano, stimolate dalla più concreta e realistica visione della ... realtà. In questo momento penso con raccapriccio a quei paesi che per la religione si fanno delle guerre, si ammazza il prossimo. Buona giornata! Vittorio
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 29/09/15 alle 18:24 via WEB
Ciao Vittorio diciamo che le religioni sanciscono la guerra, basta studiare un pò. L'uomo ha iniziato ad uccidersi quando ha iniziato a pregare. Che poi il messaggio cristiano voglia essere portatore di pace e tutte le cazzate che dicono i Preti e la Chiesa, beh, è tutta una stronzata. In ogni caso fede uguale ignoranza, ed il fatto che ci sia una religione istituzionale, è un insulto alla civiltà. Ovviamente parlo di religione cattolica ed islamica, le altre, a parte quelle politeistiche o induiste, fanno pochi danni. Un sorriso e buona serata.
 
omerostd
omerostd il 29/09/15 alle 18:22 via WEB
Ciao Nina. Post interessatissimo.Io non credo ma non mi dichiaro ateo. Così come credo non si possa documentare l' esistenza di dio, così non si può documentarne la negazione. Di conseguenza mi ritengo agnostico. Sbaglio ? Scusami, ma fatico ad esprimere il mio pensiero. Purtroppo non ho una grande istruzione, solo la licenza di scuola media. Buona serata, Omero.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 29/09/15 alle 18:29 via WEB
Caro Omero, non dire corbellerie, tu sei una persona dolce, cosa c'entra la licenza di scuola media? Ti considero un uomo intelligente e spiritoso, un abbracciosorriso (^_*)
 
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