Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

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L'infanzia rubata..

Post n°7291 pubblicato il 20 Novembre 2015 da nina.monamour

 

 

Ogni anno, il 20 Novembre, tutto il mondo celebra la Convenzione sui diritti del fanciullo, approvata a New York il 20 novembre del 1989 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il documento venne siglato da 193 nazioni. Tanti sono stati gli sforzi portati avanti durante due decenni soprattutto nei paesi occidentali. Più difficile è invece il lavoro nei paesi impoveriti del Sud del mondo, dove spesso i diritti dei bambini non sono nelle agende dei governi.

La Convenzione rimane comunque un punto fermo sul quale lavorano tutte le nazioni. I diritti dell'infanzia, dei bambini, dei più piccoli e indifesi, sono i diritti della pace, perché essi rappresentano il futuro e la vita del mondo.

La Convenzione ha avuto come scopo quello di garantire importanti diritti universalmente riconosciuti anche ai bambini, sradicando l'idea del bambino come oggetto dedito esclusivamente a tutela e protezione. In particolare, sono stati garantiti il diritto al nome, alla sopravvivenza, alla salute e all'educazione, alla dignità e alla libertà di espressione.

La ratifica del trattato consentì di raggiungere notevoli risultati, come la cessazione delle punizioni corporali, la creazione di più potenti ed efficaci sistemi di giustizia minorili, distinti e separati dalla consueta legislazione degli adulti.

Certo è che l'attuale situazione politica, economica e sociale non aiuta; la crisi economica e lavorativa, le difficoltà a cui vanno incontro giornalmente le famiglie sono tutti fattori che inevitabilmente toccano e impattano anche quella che dovrebbe essere l'innocente e spensierata vita quotidiana di bambini e bambine. E i dati ce lo dimostrano, nel mondo circa 50 milioni di bambini tra i 6 e i 15 anni non hanno accesso all'educazione di base, Questi numeri sono ancora più evidenti nei paesi dilaniati da guerre e distruzioni.
 
Cambogia, la lotta allo sfruttamento sessuale dei bambini nel paese tra i più poveri del mondo
Indipendentemente dall'età, i bambini sentono il disagio e ne vengono segnati. Essi possono essere considerati come argilla fresca, continuamente in evoluzione verso il loro futuro e verso la loro forma definitiva, ogni impronta lascia il segno e influenza il loro sviluppo. E a tal proposito diviene quasi d'obbligo citare Malala Yousafzai, la più giovane vincitrice del premio Nobel per la pace.
La giovane attivista pakistana si è battuta e si batte tutt'ora per garantire i diritti civili ed in particolare il diritto all'istruzione delle donne del suo Paese e di tutti i bambini del mondo. Ciò a riprova del fatto che non importa l'età o la maturità, i disagi minorili sono forti e tutti ne risentono, minori compresi.
Proteggere i più piccoli nel miglior modo possibile è tutt'oggi una delle sfide più ardue e allo stesso tempo delicate, poiché, con la loro infinita sensibilità, i bambini percepiscono per primi i disagi, le discriminazioni e le sofferenze, sia circoscritte al proprio nucleo familiare sia relative alla situazione dell'intero Paese.
 
Oltre il dato educativo altri sono le statistiche che rendono la situazione ancora più drammatica. Infatti secondo il rapporto di Save The Children sullo sfruttamento minorile al mondo sono circa 5,5 milioni i "piccoli schiavi invisibili" impiegati in tutti i settori lavorativi esistenti, dall'agricoltura ai servizi, e tra loro anche vittime di tratta ai fini dello sfruttamento sessuale.

 

 

Nel 2014, sono stati riscontrati un numero sempre crescente di minori arrivati nel nostro Paese e al primo posto tra le emigrazioni risultano, tuttavia, le adolescenti nigeriane, le quali sono maggiormente coinvolte nella tratta di esseri umani per scopi sessuali. Nel dossier 2014 si conferma inoltre che quello delle minori adolescenti provenienti dai paesi dell’Est Europa è in crescente aumento nel fenomeno della  tratta a scopo di sfruttamento sessuale in Italia.
 
Lo sfruttamento avviene sia in strada che al chiuso, sotto il controllo di uomini che ne governano le promiscue relazioni sociali e abitative.
Le minori sfruttate vengono "educate" a percepire i favori sessuali come un dovere, facendole sentire di proprietà dei loro protettori. E all'interno di questo contesto, stanno aumentando in maniera esponenziale i casi di spose bambine.
Le adolescenti siriane rifugiatesi in Giordania hanno contratto il matrimonio in età prematura nel 48% dei casi, con uomini di dieci anni più grandi se non di più.
La grande differenza di età non fa che aumentare il rischio di violenze, abusi e sfruttamento.
 Tahani e Ghada, entrambe 8 anni, con i rispettivi mariti a Hajjah, Yemen (foto  di Stephanie Sinclair) 
Infine, ma non per importanza, è degno di nota il fenomeno ormai fin troppo diffuso dei bambini soldato, una delle più pesanti violazioni dei diritti umani e dell'infanzia. Il paese con più casi è l'Africa, considerata l'epicentro della cosa.
Le Nazioni Unite stimano che nella guerra in Liberia abbiano combattuto all'incirca 20.000 bambini, circa il 70 % dei soldati attivi nelle varie fazioni. Idem il Sudan, che conta tra 100 mila bambini che prestano servizio su entrambi i fronti di una guerra che dura da più di vent'anni, i bambini si arruolano più per necessità che per costrizione,
vivendo in veri e propri campi di battaglia, si sentono più al sicuro all'interno di un battaglione di soldati e armati.


       

Finché tali fenomeni continueranno ad esistere, vi saranno ancora bambini a cui verrà negato il diritto di godere dell'infanzia, uno dei periodi più importanti ed imprescindibili nella vita di ognuno.
 
Garantire che i diritti sanciti dalla Convenzione siano rispettati quindi è tanto nell'interesse dei bambini quanto nel nostro, sono questi ultimi che rappresentano il futuro ed è necessario partire da loro per garantirne uno migliore e soddisfacente per tutti.
E in un mondo sempre più globalizzato e multiculturale è importante che tutti abbiano gli stessi diritti e che le differenze vengano appianate.
Difficilmente un bambino percepisce un suo coetaneo come diverso, nella sua naturalezza e genuinità tutti siamo uguali, non importa la razza, la lingua o le tradizioni; è importante che non vengano perpetuate quelle opinioni che hanno caratterizzato e diviso popoli e Paesi per troppo tempo.
I bambini hanno tanto da imparare da noi, ma anche noi abbiamo tanto da imparare

Commenti al Post:
missely_2010
missely_2010 il 20/11/15 alle 11:43 via WEB
ti abbraccio bella fanciulla *_*.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 15:20 via WEB
Grazie cara, un sorriso (*_*)
 
missely_2010
missely_2010 il 20/11/15 alle 12:24 via WEB
Ti Abbraccio Forte Forte *_* ********************* Il venerdì è un giorno così bello che persino il leone, in Africa, quando si sveglia, dice alla gazzella: “Ehi, caffettino? Offro io ;)”. (Dbric511, Twitter)
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 15:54 via WEB
E la gazzella accetta il caffettino da parte del re della foresta? Ah, ah, ah, bedda matri, io sarei scappata piu' veloce della luce!
 
ravanar
ravanar il 20/11/15 alle 12:32 via WEB
E' nel continente asiatico e mediorientale che vengono perpetrati i più gravi abusi sui minori, e non solo abusi sessuali...Ho visto dei filmati girati in India e nel Bangladesh dove ci sono delle bambine e dei bambini piccolissimi che lavorano più 12 ore al giorno in fatiscenti e luridi laboratori a fabbricare scarpe che poi vengono vendute nei negozi di lusso occidentali...!!! Rudy
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 15:00 via WEB
Caro Rudy, una denuncia alla Nestlè arriva per l'uso di manodopera ridotta in schiavitù, salta all'occhio una testimonianza di traffico di minori, dal Mali alla Costa d’Avorio, costretti in seguito a lavorare dalle 12 alle 14 ore al giorno in piantagioni di cacao (dove la stima parla di circa 284.000 minori all'opera), e oltretutto gratuitamente, con cibo in quantità ridotte, poco sonno e ripetute percosse. In quelle zone la multinazionale svizzera è la terza compratrice mondiale, e l'esportazione del cacao, a quanto accertato, sarebbe stata la principale fonte finanziaria per le forze militari della guerra civile. Per non parlare della Nike, multinazionale americana che produce e distribuisce in tutto il mondo scarpe e palloni di calcio, sfrutta la manodopera a basso costo soprattutto nei paesi dell'Asia come la Cina, la Thailandia, l'Indonesia, la Corea del Sud, il Vietnam. Il salario medio giornaliero di un lavoratore (bambino) è di 50 centesimi per circa 12 ore di lavoro, e sono esposti perennemente alle malattie perché lavorano a stretto contatto con i vapori di colle, solventi e vernici. Devo aggiungere altro Rudy? Non credo, buon pomeriggio.
 
avvbia
avvbia il 20/11/15 alle 12:54 via WEB
Un'altra,nina.delle TANTE brutture nel mondo assieme alla fame.alle guerre al terrorismo ecc. ecc. Bene fai a fare in modo che noi conosciamo meglio il problema. ciao .e buon fine settimana.gino
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 15:36 via WEB
Ciao Gino, se prendiamo il Pakistan esattamente a Sialkot, una zona industriale del paese, si produce di tutto, in aziende di medie dimensioni e in migliaia di piccoli laboratori artigianali. Si fabbricano strumenti ottici, attrezzi chirurgici, scarpe e tappeti, tutti destinati all'esportazione. Ma soprattutto si producono e rifiniscono palloni di cuoio, del tipo professionale, cuciti a mano, soprattutto palloni da calcio. Ci lavorano oltre 5.000 bambini, in tutto il paese sono 8 milioni i piccoli lavoratori, tra i 10 e i 14 anni e costituiscono il 20% della popolazione attiva, e la maggioranza è impiegata nell'edilizia, per la fabbricazione di mattoni d'argilla, o nelle piccole fabbriche. Grazie della tua partecipazione, buon pomeriggio.
 
gabbiano642014
gabbiano642014 il 20/11/15 alle 13:02 via WEB
Cara Nina..Quei bambini reclutati per la guerra.Quelle bambine copertina,violentate nella propria fisicità per il piacere sessuale di uomini senza scrupoli.Quelle bambine costrette al matrimonio nel pensiero della fede.Quei bambini non sono altro che l'emblema dell'infanzia rubata..Ti auguro un buon fine settimana Patty
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 15:52 via WEB
Per combattere questo sfruttamento l'UNICEF, insieme a varie organizzazioni non governative, si muove su un duplice terreno, da una parte strumenti di controllo e di pressione sulle ditte produttrici, per contrastare l'impiego di minori, dall'altra programmi scolastici e di formazione professionale. Si cerca di creare una "alleanza dei produttori" contro lo sfruttamento, che mobiliti sindacati e associazioni imprenditoriali, per offrire ai bambini e alle loro famiglie alternative concrete. Si punta, anche, a garantire ai ragazzini la possibilità di istruzione e formazione professionale, compensando con incentivi, o con posti di lavoro per altri membri adulti della famiglia, la perdita economica conseguente al mancato guadagno dei ragazzi. Mi si stringe il cuore solo a pensarci! In che mondo stiamo vivendo Patty? Buon fine settimana.
 
   
gabbiano642014
gabbiano642014 il 23/11/15 alle 13:26 via WEB
Mia cara Nina. Con grande rammarico...un mondo senza scrupoli.
 
     
nina.monamour
nina.monamour il 23/11/15 alle 21:25 via WEB
Senza scrupoli è..dire nulla! Serena serata Patty.
 
omerostd
omerostd il 20/11/15 alle 16:44 via WEB
Ciao Nina. Bisognerebbe evidenziare queste ditte produttrici in modo che si eviti di comprare i loro prodotti. So che è difficile. Sembra un utopia. In che mondo schifoso viviamo. A me, fortunatamente resta poco da starci, ma sono atterrito per i miei nipoti e pronipoti. Buon fine settimana, Omero.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 17:20 via WEB
Ciao Omero, da quando ho scoperto ciò (ed è da tempo) non compro piu' le Nike, non bevo Coca-Cola e non faccio uso di Nesquik, se per esempio andiamo a Dacca, capitale del Bangladesh lo sfruttamento minorile è una piaga che purtroppo continua nel tempo. Moltissimi bambini sono costretti a lavorare in una fabbrica di palloncini a contatto con sostanze tossiche e in totale insicurezza. I giochi preferiti dei più piccoli diventano così il simbolo di un'infanzia negata. Nel mondo sono 215 milioni i bambini e le bambine che vengono privati dalla loro infanzia e costretti a lavorare in condizioni che spesso mettono a rischio le loro piccole vite. Questa orribile piaga che affligge il nostro mondo, priva i minori di una adeguata istruzione, del diritto alla salute, del tempo libero e delle libertà fondamentali. E non è poco, buon fine settimana Omero.
 
jo23jo
jo23jo il 20/11/15 alle 17:20 via WEB
ma che cavolo di umanità è questa.....ovunque guardi scopri bestialità e superficialità . Non voglio arrabbiarmi ora esco e vado a fare 4 passi anche se piove.....buona serata Nina. jo
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 17:44 via WEB
Buonasera Jo, il fenomeno del lavoro minorile è concentrato soprattutto nelle aree più povere del pianeta. In Thailandia, capitale del turismo sessuale, giovanissime prostitute aiutano le loro famiglie con i soldi elargiti dai turisti di tutto il mondo. In India, bambini mutilati spesso dai loro stessi genitori, zoppicano e strisciano per le strade, costretti a mendicare per non morire di fame. Ma anche l'Occidente industrializzato non è immune a tale fenomeno. Pensa che in in Italia si stimano 500 mila ragazzi al di sotto dei 15 anni che sono impiegati principalmente nella ristorazione (pizzaiolo, barista, cameriera), edilizia (muratore), artigianato, ma anche attività illegali e di sfruttamento (borseggio, combattimenti clandestini), mendicità e prostituzione. Devo aggiungere altro? Non è mia intenzione farti arrabbiare, attento alla pioggia, usa l'ombrello, un abbraccio.
 
Santovito.Ferdinando
Santovito.Ferdinando il 20/11/15 alle 17:34 via WEB
I BAMBINI NON SI TOCCANO. I BAMBINI SONO IL NOSTRO FUTURO.DA SFRUTTATI SARANNO SFRUTTATORI,VIOLENTATI, VIOLENTI ETC.. SI DOVREBBE PARLARE DI PIU SUI SOCIAL PER SENSIBILIZZARE LA GENTE. MA LA VEDO DURA
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 17:59 via WEB
Ciao Ferdinando, vorrei ricordare un certo Iqbal Masiq, venduto dal padre all'età di 5 anni al Direttore di una fabbrica di tappeti, per soli 12 dollari, costretto a lavorare ingiustamente come uno schiavo, incatenato ad un telaio, per circa quattordici ore al giorno, riuscì a ribellarsi e a diventare un Sindacalista, tenendo conferenze internazionali al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale sui diritti negati ai bambini nel suo paese, e contribuendo al dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell'infanzia. Ma fu ucciso dalla mafia pakistana all'età di solo 12 anni. Povero cucciolo, maledetti coloro che si sono macchiati di questo brutale omicidio. Ma Dio cosa fa? Ha chiuso gl occhi pure Lui? E' disumano ciò, i bambini sono bambini, devono vivere la loro infanzia nel miglior modo possibile. Scusami Ferdinando se, a volte alzo il tono della voce, ma quando si tratta di minori è come se mi squarciassero il cuore. Grazie, e buon fine settimana, un sorriso (*_*).
 
collineverdi_1900
collineverdi_1900 il 20/11/15 alle 18:12 via WEB
condivido il tuo pensiero nina baci bella bloggers ^:^.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 18:19 via WEB
Grazie cara, sempre gentilissima, buon fine settimana.
 
vittorio.35
vittorio.35 il 20/11/15 alle 18:37 via WEB
Più che un semplice post, la tua è un vera e propria analisi, che ho letto con grande attenzione per la ricchezza di informazioni, sull'infanzia e la sua situazione, soprattutto in certi paesi dove, orrore, vengono portati a combattere contro i nemici di cui nulla sanno. Riuscirò mai a dimenticare il bambino che imbraccia un mitragliatore? Difficile. Ciao Nina e buona serata, Vittorio
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 20:06 via WEB
Buonasera Vittorio, il bambino ha il diritto alla vita e a sviluppare in modo completo la propria personalità in base (art. 6 Convenzione Internazionale sui diritti del bambino)! Secondo il rapporto Unicef i fattori fondamentali, causa del lavoro minorile, sono tre. ossia lo sfruttamento della povertà; la mancanza d'istruzione; le costrizioni imposte dalle tradizioni. Per le famiglie povere l'esiguo contributo che può offrire il reddito di un bambino serve a fare la differenza. I bambini sono preferiti agli adulti perché possono essere sottopagati, sono più docili, quindi non discutono gli ordini; inoltre, si può abusare di loro senza che possano reagire. In sintesi, i bambini sono preferiti agli adulti perché è più facile sfruttarli. Ti rendi conto Vittorio?! Sono senza parole..
 
brizolatcarlodri0902
brizolatcarlodri0902 il 20/11/15 alle 19:03 via WEB
Nina, sono post duri da commentare, sembrano storie inventate da qualcuno per qualche libro, invece è tutto vero, quei ragazzini sfruttati in tutti i modi possibili solo perché hanno avuto la sfortuna di nascere in quei paesi disgraziati. E noi Occidentali approfittiamo della loro situazione( tutti i più famosi marchi fanno produrre le loro merci in quei paesi per guadagnare ancora di più). E per fortuna che siamo umani....Nina buon fine settimana, un abbraccio, C.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 20:12 via WEB
Benché la schiavitù sia stata abolita con un documento firmato da ben 185 Stati, ci sono ora più che mai numerosissimi schiavi. La cosa peggiore è che gli schiavi sono spesso bambini dai 5 ai 15 anni, costretti a lavorare sodo per moltissime ore al giorno, in ambienti malsani dove si ammalano, senza nemmeno avere la disponibilità di medicine per curarsi. In Asia e in Africa, bambini piccolissimi vengono impegnati nel lavoro nei campi, anche d'Estate, sotto il sole ardente. Ma non finisce qui! Anche da noi in Italia vediamo bambini mendicare per le strade delle grandi città o nei pressi dei semafori; se essi, la sera, non consegnano una certa somma al "padrone", vengono picchiati violentemente. E' una realtà davvero triste! Credo che tutti i bambini hanno il diritto di vivere serenamente la loro infanzia, di andare a scuola, di imparare a leggere e a scrivere. E' possibile che questo diritto sia del tutto ignorato da certi adulti? E' pensabile, poi, che sia ignorato proprio dagli adulti che dovrebbero essere i garanti della crescita sana dei bambini? Non mi raccapezzo per nulla caro Carlo, comunque buona serata.
 
riccardo20_04
riccardo20_04 il 20/11/15 alle 21:10 via WEB
Ciao Nina, potrei parlarti di tanti ragazzini come Eduin, ha 14 anni e fino a qualche tempo fa lavorava in una miniera di carbone abusiva della Colombia. Nella sua regione, sono oltre 3000 i bambini che lavorano in condizioni di grave sfruttamento. Con l’aiuto di un giovane di 26 anni, Eduin e molti altri bambini sfruttati si sono rifiutati di continuare a lavorare nelle miniere e hanno dato corpo ad una realtà lavorativa diversa, fondando una cooperativa per creare posti di lavoro più adatti ai ragazzi della loro età. Il progetto si chiama Coofuturo., e all’interno di questa cooperativa sono state create delle piccole imprese come un laboratorio per il taglio del carbone e un altro di taglio e cucito per realizzare abbigliamento da lavoro. Il progetto è finanziato dallo Stato, dall'Unicef e dalla società del carbone. Contattami se ti interessa, buon fine settimana.
 
 
nina.monamour
nina.monamour il 20/11/15 alle 21:56 via WEB
Buonasera Riccardo, stavo per chiudere il pc quando ho letto il tuo commento, cosa dirti? Cosa aggiungere di nuovo? Il legame fra lavoro minorile e istruzione è profondo, cioè il lavoro allontana i bambini dalla scuola; allo stesso tempo, l'istruzione insufficiente è causa di sfruttamento. E tra le iniziative di istruzione per i minori che lavorano, particolarmente efficaci sono state quelle che hanno raggiunto i bambini attraverso la "scuola informale", si tratta in sintesi di scuole con orari di lezione flessibili, che tengono conto dell'orario di lavoro dei bambini; le lezioni si svolgono nei paesi o nei villaggi dove i minori risiedono per facilitare la frequenza; i programmi sono adatti e interessanti per i ragazzi. Infine, si provvede alla formazione professionale, privilegiando le capacità pratiche e manuali di ciascuno. E la sfida è quella di diffondere l'istruzione (la cosa piu' importante caro Riccardo) e di rendere la scuola economicamente sostenibile. Sei d'accordo? Se non ci leggiamo, passa un sereno fine settimana, alla prossima.
 
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