Il Diavolo in Corpo

Da quelle lucine semispente escono come spine che si conficcheranno nel cuore di tanti e faranno finalmente fuoriuscire tutta la cattiveria.... e quei cuori diverranno liberi e torneranno ad amare...

Noi, popoli supernutriti, abbiamo inventato, il pane insipido e il pane salato, il pane croccante e quello floscio, il pane a rosetta e quello a filone, il pane all'olio e quello col riso, il pane bianco e quello integrale, il pane magro e quello vitaminizzato, il pane a fuoco e quello a vapore, il pane diabetico e quello con patate, le fette rotonde e quelle quadrate. I poveri cercano semplicemente il pane quotidiano. Grazie Luigi, buona serata.

Ciao Nina, buon sabato. Vero! C'è chi soffre senza averlo meritato e chi gode senza meriti acquisiti. Che vita. Buon w.e., Saverio

Ciao Saverio è ora di dire basta alla strizzatina di buoni sentimenti che viene fuori dalla torchiatura del nostro cuore. Buon fine settimana caro.

la vita e questa purtroppo .

Una vita sottosopra cara, buona serata.

buon fine settimana °_°.

Buon fine settimana anche a te Ely.

Si nina ne hai e abbiamo parlato tante volte. UNO DEI MALI di questa nostra...sbilenca..società.. ciao.. gino

Pena Gino, noi riceviamo tanti regali e invece loro muoiono di fame e di sete.

So bene e chi ti riferisci, cara Nina, ma voglio raccontarti una notizia appena ascoltata da un TG nazionale. E cioè che, dal 7 gennaio, alla riapertura dell'asilo, oltre 500 bambini non potranno usufruire della mensa scolastica in quanto i genitori non hanno pagato, e questo da alcuni mesi, la retta prevista. I motivi possono essere tanti, magari non tutti condivisibili - alcuni genitori "fanno i furbi", ma comunque sia lasciare dei bambini senza un piatto di minestra, diversamente da quelli che la retta l'hanno pagata, fa male al cuore; Ciao! Vittorio

Caro Vittorio, questa notizia che tu riferisci, in passato è stata discussione in varie scuole, appunto perchè parecchi genitori fanno i burbi levando il cibo ai bambini piu' bisognosi. Ma io intendo altro, ossia festeggiamo il natale del Gesù Bambino e non vediamo l'immensa tragedia dei poveri del mondo, i milioni di bambini che ogni anno muoiono di fame. Basterebbe così poco per far cessare le loro sofferenze. Si è calcolato che, se la popolazione del Nord del mondo rinunciasse per dieci anni a bere la birra e devolvesse i soldi così risparmiati per interventi mirati nei paesi del sottosviluppo, la fame nel mondo in dieci anni sarebbe sconfitta. Questo in teoria, la realtà è ben diversa. Il nostro egoismo vieta di farci idee sconvenienti che possano turbare il piatto e a discapito delle nostre vite tranquille. L'autogratificazione delle elemosine natalizie, la sonnolenta tranquillità delle nostre vite e il colpevole silenzio sull'ingiustizia, sovrani per tutto il corso dell'anno, sono la più alta forma di cattiveria verso i poveri. Le nostre gioie preconfezionate, l'albero natalizio, simbolo del consumismo, le inutilità chiamate regali, le abbuffate mangerecce sono un pugno nello stomaco, una beffa per i poveri della terra. Dovremmo meditare di piu', un sorriso.

E' molto triste pensare a tutti quei bimbi che soffrono e che a Natale non ci sara' nulla per loro. Buon fine settimana. :-) Dolce

Anche il Papa spesso ci esorta a ricordarci dei bambini più poveri come quelli che, purtroppo, muoiono di fame o ai quali, semplicemente, manca un'assistenza sanitaria adeguata. Grazie Dolce, un abbraccio e buona serata.

Mi vien da dire era meglio quando si stava peggio....però c'è del vero in questo dove tutto si consuma in attimi fuggenti e svogliati quasi fossimo ubriachi dallo stillicidio continuo di brutte notizie e la nostra mente resetta come fossimo dei pc ....e cosi vissero felici e contenti.....che delusione all'animo ....buon week end amica speciale....jo

Caro Jo a Natale imperversa in tv la sindrome solidaristica. Una serie di programmi ci invitano ad essere buoni, a dare qualche spicciolo delle tredicesime dei nostri stipendi multipli in elemosine a chi è più sfortunato di noi. Dopo le gozzoviglie dei cenoni natalizi, suvvia, dobbiamo anche essere generosi! Che senso ha questo esercizio ipocrita di una solidarietà ad orologeria imposta dalle scadenze di calendario? Che farsene della posticcia bontà natalizia, dei regali, degli auguri e dei sorrisi di circostanza quando non operiamo ogni giorno per costruire un mondo migliore per tutti? Quando tutto l'anno la nostra vita è stata totalmente assorbita dall'idolatria delle cose, dagli affanni del possesso e dalla devozione all'estratto conto bancario, che senso ha la bontà di un giorno, il dare ciò che ci sopravanza, per poi rituffarsi nell'indifferenza? Pensiamo a questi bambini che muoiono di fame no solo a Natale, ma tutti i giorni.

Si troppi bimbi muoiono nell'indifferenza totale...

Per me ci sono due mondi, due Natali. Il nostro è il Natale dell'opulenza, delle luci, dei regali del consumismo degli affari. E' un business senza fine, è uno shopping anche di Domenica. Questo sfavillio di luci natalizie sembra un meraviglioso "acquario" in cui guizzano costosissimi pesciolini esotici. A scrutarlo centinaia di milioni di bimbi dal volto scuro che guardano affascinati l'acquoso ed esotico luccichio. Fino a quando la parete di vetro proteggerà il banchetto degli esotici pesciolini? Per assicurarci che la parete di vetro sia davvero infrangibile e ci protegga eternamente da quei visi sognanti di bimbi affascinati, noi investiamo somme astronomiche in armi, Usa ed Europa, hanno programmano di spendere 750 miliardi di dollari. Ti rendi conto? Buona serata Beppe.

Nina purtroppo il Mondo è fatto male e forse malissimo, chi troppo, chi niente. Buon fine Sabato, C.

Come sarebbe bello se in questo Natale nessuno rimanesse solo in corsia d'Ospedale, ma con un amico vicino che gli tiene la mano. Io credo fermamente che un Natale diverso sia ancora possibile se insieme, uniti, mettiamo in pratica "Io avevo fame e mi avete dato da mangiare, ero assetato e mi avete dato da bere". Cerchiamo di essere tutti più buoni. Ma non solo in queste giornate natalizie, ma soprattutto durante l'anno, ciao Carlo.