Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°7382 pubblicato il 17 Gennaio 2016 da nina.monamour
Immagini in bianco e nero che ripropongono il fascino senza tempo della seduzione e della femminilità. In foto l'attrice milanese Cristina Gajoni nel ruolo di Suzette nel film "Gioventu' di notte", 1961 Autoreggenti e reggicalze, fanno impazzire gli uomini, inutile negarlo, sono per loro un mix di seduzione ed eleganza. Nel corso un sondaggio fatto sul mio blog, tempo fa, molti mi hanno confessato di essere attratti dal pizzo della balza, da quel gioco di velature e pelle scoperta; gli uomini davanti a una calza autoreggente cedono visibilmente. Il solo accenno alla balza, decorata o liscia, suscita pensieri, fantasie e ispira la più fervida immaginazione. Un piacere che nasce dall’istinto. Mentre la visione del reggicalze è più "intelligente", va oltre al concetto solito di seduzione, ma si arricchisce di un potere maggiore, che è quello della raffinatezza, della ricercatezza, del gioco e della complicità tra uomo e donna. Il reggicalze viene maggiormente apprezzato da chi cerca nella donna l’autentica femminilità, una donna che sappia sedurre e infondere erotismo.
Come fa notare uno Stilista di intimo, "Il reggicalze si mostra ad una persona sola, rispetto al reggiseno che spesso si lascia intravedere sotto la camicia o un top velato, il reggicalze non si esibisce, quando lo si indossa lo si fa per scelta, con uno scopo preciso. Anche se oggi ha perso la sua connotazione di accessorio da prostituta, il porta giarrettiera ha mantenuto tutto l’immaginario erotico del gioco sessuale". Purtroppo mi capita spesso di conoscere donne che non si sentono a loro agio con questi accessori, non abituate a riflettere la loro immagine come quella di una donna “potenzialmente sexy”, ma legate a un’immagine più ingenua o casta, che vede nell’accessorio proposto qualcosa che le rende volgari o simili ad una prostituta. Immagine che non viene accettata, ma con cui alle volte è utile confrontarsi e saper giocare. Al contrario gli uomini che hanno forti retaggi ancestrali nel loro immaginario subiscono la seduzione di questi elementi proprio per il binomio estremizzato che si viene a creare tra reggicalze/autoreggente e prostituta.
Binomio che del resto non è fantastico, ma vero e storico, visto che erano indossate ed anche a vista dalle prostitute e dalle attrici dei film porno. Facendo leva su questi immagini e rivestendole con una maggiore eleganza, rendendole erotiche e non volgari si può affermare che la calza è donna, dove donna è un termine ricco di tutti i suoi valori di bellezza.
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femminilità e/o i loro desideri. Per cui diventano intriganti anche se vestono in modo semplice, sia nella vita reale che nell'intimità. Certo non deve essere sciatta, ma alle volte una semplice mutandina nera, senza fronzoli, se portata dalla donna che ha un suo fascino interiore, diventa molto più sensuale di un armamentario erotico di una donna che cerca di apparire conturbante senza purtroppo esserlo veramente.
Peraltro penso che sia seducente non tanto una calza autoreggente, quanto il pensiero di toglierla lentamente alla persona che si desidera e che magari si ama anche.
Ciao...CARLO.