Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°7387 pubblicato il 21 Gennaio 2016 da nina.monamour
Operazioni chirurgiche per ripristinare la verginità. Non bastava il baazar delle schiave, con donne nude divise in varie categorie per "agevolare" la scelta, adesso l’Isis ha deciso di sottoporre le donne ad un altro orrendo abuso, la ricostruzione dell’imene per essere cedute "vergini" in sposa ai militanti. Una denuncia arriva dall’Onu che racconta, tra gli innumerevoli abusi e maltrattamenti, anche quello subito da una giovane ragazza costretta a sposarsi con 20 militanti dell'Isis e ad operarsi in tutte le occasioni per tornare vergine. L’imenoplastica, però, non è una pratica sconosciuta nei Paesi del Medioriente e viene effettuata da medici che spesso arrivano appositamente dall’Europa, Italia e Francia in particolare, per operare in cliniche private. Sono donne costrette dalla famiglia di origine o dallo sposo stesso ad effettuare l’operazione chirurgica di ricostruzione della verginità, le donne non si sottopongono solitamente in modo spontaneo a questo intervento. Anche in Europa e quindi anche in Italia si può riscontrare che la maggior parte degli interventi di imenoplastica effettuati, sono su donne che subiscono passivamente la loro cultura o il volere delle loro famiglie. Una o al massimo due donne sulla totalità degli interventi lo fa spontaneamente per il proprio compagno, ma è una cosa rara. Che nei Paesi arabi la pratica della ricostruzione della verginità non sia cosa nuova è testimoniato anche da un operatore della Croce Rossa Italiana che conferma, che già nel 2003 in molti si recavano nei campi allestiti dalla Cri per chiedere ai medici se era possibile effettuare l’intervento. Le famiglie arabe più facoltose, invece, già agli inizi degli anni Novanta costringevano le loro ragazze o donne ad ricoverarsi nelle cliniche private francesi. Oggi, però, l’Isis ha "istituzionalizzato" la violenza sessuale come aspetto centrale della sua ideologia e delle sue attività e la sta usando come tattica di terrorismo per centrare i sui obiettivi. Ci sono medici che vengono chiamati presso le cliniche per effettuare l’imenoplastica su giovani ragazze o anche su donne con un’età media di 30-35 anni. Non si tratta di un intervento particolarmente complesso e la durata è di pochi minuti.
Non viene effettuato in anestesia totale, ma è comunque necessaria la presenza di un anestesista. L'intervento viene effettuato con un'anestesia locale e una sedazione, è un intervento di breve durata.
Adesso si può utilizzare anche un laser per ricostruire l’imene, un laser Co2 super pulsato, molto ultilizzato proprio nei Paesi arabi, che permette di raggiungere lo stesso identico risultato del bisturi ma con meno traumatismo sia sotto il profilo fisico, in quanto non abbiamo una incisione e anche psicologico. La degenza, in questo caso, si riduce a circa 20 giorni.
I medici italiani "volano" in Medioriente, in Italia dunque, non vengono ad operarsi.. Altri interventi vengono effettuati, oltre all’imenoplastica è abbastanza frequente anche la labioplastica, ovvero la riduzione del tessuto molle in eccesso che si trova nella zona genitale della donna. Comunque è la ricostruzione della verginità ad essere l'intervento più diffuso e praticato. Ma una ragazza è stata costretta a ripetere l'intervento per 20 volte. E' possibile? Che cosa comporta per il corpo di una donna?
Questa è una operazione ripetibile ma intervenire 20 volte è altamente rischioso. La donna rischia una fibrosi a livello del canale cervicale oltre che infezioni, ulcerazioni. In sostanza ogni volta, questa donna, ha dovuto subìre incisioni su precedenti cicatrici ovvero sulla mucosa già più volte operata. C'è solo da rabbrividire.. |
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Certo è che in certe culture queste pratiche di ricostruzione sono una barbarie, ma non solo queste, è la sottomissione della donna in generale che angoscia e che fa rimanere ancora allibiti.
Fra 100 anni probabilmente le cose saranno cambiate, ma chi leggerà la storia, nel vedere certi usi e costumi e la considerazione che si ha oggi della donna in molti Stati, probabilmente avrà un senso di ribrezzo e di disgusto, almeno lo spero.
Ciao....CARLO.