Il Diavolo in Corpo

Virgo intacta..

Lucrezia Borgia, donna del male? No, lei era la vittima di una famiglia che le aveva avvelenato l'esistenza. L'hanno consegnata alla storia come assassina e maestra delle congiure, e se fossero solo calunnie? Un nuovo libro la racconta, scoprendo una donna forte, generosa, strumento di una famiglia assetata di potere, governò con sapienza anche un regno difficile, il Vaticano.

"L'Imperatrice", di Silvia Vaccari, questo il titolo in cui la protagonista vive a Roma al tempo di Lucrezia Borgia, che ammira da lontano come farebbe oggi una groupie con una rokstar. Anche lei si chiama Lucrezia ed è stata educata dalla madre a diventare l'Imperatrice delle cortigiane, ma ha qualcosa in comune con l'omonima piu'famosa.

Torbida avvelenatrice, donna dissoluta ed incestuosa, regina di intrighi e assassinii, questo è il ritratto che è stato fatto di lei per secoli. Vogliamo credere alle menzogne e al carattere che le hanno cucito addosso a suon di calunnie fatte circolare per demolire il nome della sua famiglia, oppure preferiamo pensare che quando un cognome è scomodo, il modo piu' sicuro per buttarci sopra del fango sia oltraggiare una donna della stirpe dandole della meritrice?

Il padre, Cardinale divenne Papa proprio mentre Cristoforo Colombo salpava verso le Indie; era una figlia illegittima, cosa normale durante il Rinascimento e come i tre fratelli era una Borgia, la cui vera madre apparteneva ad una famiglia della piccola nobiltà romana ed era sicura e di prepotente bellezza. Il padre non era molto presente essendo indaffarato a stringere alleanze prima con gli Sforza poi con gli Aragonesi, non che non si curasse della famiglia che aveva generato, ma lo faceva a modo suo.

Un'analista, se ai tempi che furono qualcuno avesse esercitato questa professione, avrebbe avuto parecchio da lavorare con La Borgia, che a 11anni era stata promessa a due nobili spagnoli, ma a causa delle mire ben piu' alte del padre, si era ritrovata, a 13anni, moglie di Giovanni Sforza, signore di Pesaro. Subito dopo, con il pretesto che lo sposo a letto non l'aveva mai portata, quelle nozze furono ritenute nulle e, quindi, venne dichiarata "virgo intacta".

E' stato facile fare di lei la vittima da immolare, buttarla giu' dalla torre ogni volta che gli interessi familiari, politici o economici lo richiedevano, figlia di un Papa, tre mariti, di cui uno assassinato. In quanto alle faccende dei Borgia avvelenatori, ad un certo punto si vociferò che avrebbero utilizzato spesso la cantarella, un veleno micidiale, per eliminare i nemici, ma gli storici non hanno ancora trovato conferma a questa leggenda.

A 17anni si innamora e sposa Alfonso d'Aragona, duca di Bisceglie ma fu strangolato in seguito da un sicario mandato dal fratello Cesare ma il suo amore non bastò a salvargli la vita. Poi le alleanze cambiarono, il padre voltò le spalle agli Spagnoli, gli Aragonesi, i Signori del regno di Napoli e si inchinò ai francesci che miravano al Ducato di Milano. Ma ancora una volta, succube del padre, disse di sì al terzo matrimonio con Alfonso d'Este, figlio del Duca di Ferrara, Modena e Reggio; piu' che un genero un pacchetto completo, il mezzo per realizzare i suoi piani di conquista della Romagna, dunque nelle allenze del padre c'era sempre un matrimonio per Lucrezia.

Per concludere, con il passar degli anni è stata amata molto dai sudditi, aiutava i poveri, si occupava delle carceri, cercava sempre di vedere il bene nel prossimo, aiutando chi non aveva mezzi. si occupava di giustizia, nella risoluzione dei problemi, la mondanità le interessava poco.