Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°7848 pubblicato il 03 Febbraio 2017 da nina.monamour
Non è la prima volta che un animale salva il suo padrone, ma ogni volta è una vittoria degna di nota. Lo sa bene Bob che ha 64 anni e vive nel Michigan in una fattoria a nord di Harbor Springs, Lui ha una dolcissima cagnolina, una golden retriever di 5 anni che si chiama Kelsey alla quale è attaccatissimo, ricambiato. Per questo non sorprende che la sua amica a quattozampe abbia ricambiato tutto il suo affetto con quella che per lei deve esser stata un'azione assolutamente naturale, proteggere il padrone, tenerlo sveglio e al caldo fino all'arrivo dei soccorritori. Accade in una gelida sera di gennaio quando l'uomo decide di uscire dalla sua casa in pantofole, solo con un paio di mutandoni e una camicia felpata per prender velocemente un pò di legna È roba di qualche minuto, è abituato, inutile coprirsi di più, ci vorrà poco tempo; sono le 22,30, si incammina come al solito, ma fa pochi metri e scivola sulla neve. Cade e non riesce a muoversi, cerca di gridare aiuto ma non ci sono vicini nei dintorni. L'unica ad arrivare immediatamente è Kelsey che inizia ad abbaiare e non la smette più. Rimane accanto al suo padrone per ben 20 ore, lo riscalda con il suo corpo poggiandosi interamente sopra di lui, gli lecca il viso e le mani per tenerlo sveglio. Ci sono 5 gradi sotto lo zero e Bob rischia di morire assiderato. Ma quella cagnolona non gli dà tregua, vuole che lui reagisca, che rimanga vigile e presente, fa di tutto perchè non molli la presa con la vita. L'uomo cerca di resistere, poi, dopo 19 ore di immobilità perde i sensi ma il cane non smette di abbaiare. Sessanta minuti ininterrotti di guaiti e finalmente un vicino che abita a un miglio di distanza sente questo ululato stridente e capisce che è accaduto qualcosa. Così corre in direzione dell'urlo, trova il ferito e lo porta immediatamente in ospedale. Sono le 18,30 del giorno dopo. Quando arriva al Dipartimento di Emergenza del McLaren Northern Michigan a Petoskey è in ipotermia. Con una temperatura corporea inferiore a 70 gradi Fahrenheit, fibrillazione atriale e lesioni al midollo spinale che causano paraplegia acuta o paralisi alle gambe. Come riporta il quotidiano locale Petoskeynews, dopo l'intervento chirurgico, miracolosamente, ha iniziato a muoversi. E tutto grazie a Kelsey che non lo ha mai abbandonato neanche un istante. Cerchiamo di amare di piu' gli animali! |
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