Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°8316 pubblicato il 20 Febbraio 2018 da nina.monamour
"Le emozioni inespresse non moriranno mai. Sigmund Freud
Quante volte ci è capitato di dire, in un momento non particolarmente felice della nostra vita, o di sentir dire a qualcuno: "Sono depresso"!, intendendo con ciò essere di umore triste ed abbattuto? Spesso, credo, è un modo di dire entrato a far parte del linguaggio comune, tanto che già diversi anni fa ebbe molto successo una canzone di un gruppo italiano che si faceva chiamare Prozac+, nome di un noto farmaco antidepressivo. Inoltre basta immettere la parola "depressione" in un qualunque motore di ricerca su Internet per venire letteralmente sommersi da siti che si occupano dell’argomento (non sempre a ragion veduta, peraltro!). Tuttavia, il fatto che la depressione sia un fenomeno piuttosto diffuso ed abbastanza conosciuto, non implica necessariamente che chi affermi di essere depresso lo sia veramente, dato che nella maggior parte dei casi (per fortuna!) l’esclamazione sopra riportata non corrisponde a realtà, almeno per come si intende la depressione in ambito clinico. Tutti quanti, infatti, abbiamo l'esperienza di una giornata storta, in cui siamo giù di corda, tristi, più irritabili del solito e ci sentiamo “un po’ depressi”. Molto probabilmente, però, non si tratta di un disturbo depressivo, ma piuttosto di un calo d’umore passeggero e, soprattutto, quando ci capita di provare queste sensazioni, di solito è perché ci è successo qualcosa e in genere sappiamo qual è l’origine della nostra profonda tristezza. Nella depressione vera e propria, invece, giorni e mesi di paralizzante malinconia compaiono e perdurano senza motivo apparente (“è una cosa che mi è capitata addosso da un giorno all’altro ed è stato come scendere all’inferno”), le circostanze di vita non la giustificano ed è troppo marcata o si prolunga troppo nel tempo rispetto a quanto le persone in genere ritengono sia abituale e sensato. Meditate, meditiamo..
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Spesso il male di vivere ho incontrato
era il rivo strozzato che gorgoglia
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato..
Lui lo risolve con l'indifferenza che aiuta a guardare quel male con il necessario distacco, però io mi chiedo: quando è possibile risolverlo in questo modo?
Come tanti di noi ho avuto momenti di depressione molto forti (non calo di umore) una quindicina di anni fa, tanto forti che se non avessi avuto l'appoggio dei miei cari sinceramente oggi non sarei ancora qui a raccontarla.
Una prova della vita, come la definisco io, che ha comportato una miriade di sofferenza ma che oggi, fortunatamente, ho "impacchettato" nel mondo dei ricordi più negativi e alienata. Non dimenticata perchè certe esperienze non le dimentichi neanche se vuoi: restano lì a monito ed è bene farne tesoro per un futuro che sia sereno ed appagante. Ad oggi mi sento sul serio bene con quella voglia di vivere che contraddistingue chi ne intuisce la grandezza interiore.