Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°8356 pubblicato il 25 Marzo 2018 da nina.monamour
Tutto e niente sa di lei il mondo, e poco si continuerà a sapere nei prossimi anni di Anna Maria Mazzini, in arte Mina, diva, artista, donna e madre. Questo è il diktat che ha voluto imporre, da quando si è nascosta a Lugano, 37 anni fa, non apparendo più in pubblico, questa signora sfuggente che ama deliziarci soltanto con la sua voce unica, sfornando annualmente dischi, alcuni di spessore, altri dimenticabili. Per aiutarci a scoprire qualcosa di più del grande mistero chiamato Mina, Roberta Maresci ha scritto un bel libro edito da Gremese che porta per titolo il nome d’arte della Tigre di Cremona. Un racconto agile ma dettagliato sull’avventura artistica e su quella umana della signora Mazzini, che il poeta Michele Galdieri definì,"La ragazza che ha un’orchestra in gola". Mina ha sempre avuto una paura, quella di ingrassare. E non ha mai avuto un rapporto sereno con il proprio fisico. Lo racconta in modo ironico, "Lo so, sono grassa, ma anche Ella Fitzgerald lo è. È colpa mia? Non voglio volare, altrimenti noleggerei una mongolfiera che mi alzasse verso il cielo e se un aquilone dispettoso mi regalasse una pacca troppo forte con le ali scivolerei in mare, soffiando per i pesci la mia ultima canzone". Non le andava bene neppure il naso, Ero alta 1,78 già a 15 anni, e quel naso… Avrei voluto farmi la plastica…". Per questo motivo i rapporti con i fotografi sono sempre stati complicati. Racconta un mago del clip, mantenendo l’anonimato, "dovevamo sorprenderla, scattare senza farci vedere…". Per esorcizzare questa paura, a poco servì la corte (artistica) che le fece Federico Fellini, amante delle sue rotondità, "non dimagrire, Minona, così bella con quelle tettone che hanno fatto sognare l’Italia". Il prendere peso è stato uno dei motivi che l’hanno fatta più soffrire. Insieme alle delusioni d’amore, la più cocente a metà anni ’60 quando ruppe con Corrado Pani, fuggito con Carla Gravina. E la lasciò incinta di Massimiliano. Con i colleghi fu amicizia vera con Celentano e Gaber; con le colleghe ebbe rapporti soltanto professionali con la Vanoni e pessimi con Patty Pravo con la quale doveva incidere un disco, tutto sfumò perché Patty non si faceva mai trovare. Mina ringhiò, "non canto con un fantasma!" Il libro è uno scrigno ricco di ricordi, di cronache di un’Italia che fu, di sensazioni intime. Viene ricordata la lettera che scrisse alla morte di Lucio Battisti (Ogni volta che sentivo un tuo pezzo nuovo, Lucio, mi veniva voglia di contattarti ma ho preferito rispettare il tuo desiderio di essere lasciato in pace…). Sono poi elencati i record discografici e i maxi-cachet: nel 1978, per l’ultima tournée alla Bussoladomani le offrirono 300 milioni, una fortuna. "Il successo? Una disgrazia che può capitare a tutti. "Quanti contratti ho firmato solo per pagare le tasse", controbatteva però una Mina già matura e stanca, a fine anni ’70, poco prima del ritiro. Sorpresa, grande, quando racconta cosa legge abitualmente: Il mestiere di vivere di Cesare Pavese e altri libri di Roth e Faukner. Così spiegò il ritiro dalle scene, "Vorrei che si capisse che sono una donna come tante altre, che vivo giorni lieti e giorni tristi, mi sembra normale. Ogni volta che salgo sul palco devo superare un trauma. Quando ho cominciato a vedermi i fucili puntati addosso, è subentrata la paura. Cerco di vivere come tante altre donne. Non mi sembra di chiedere la Luna". Augurissimi Mina.. Buon Compleanno.. |
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Sono anche piacevolmente colpito dalla sua riservatezza, in un mondo in cui si vorrebbe stare sotto la luce dei riflettori anche a 100 anni, lei si è ritirata ancor giovane coltivando il piacere di una vita più o meno normale.
Massimo rispetto per una artista che ha incantato e che sta dando lezioni di compostezza e moralità.
Ciao...CARLO.
A lei va, secondo me , riconosciuta la grande intelligenza di aver saputo ritirarsi dalle scene e di aver scansato, fregandosene, dei pettegolezzi.
Spiace sempre quando una donna non accetta il proprio corpo: quel naso importante però è stato anche un suo particolare segno. Io la ricordo filiforme in qualche spezzone di Canzonissima, credo...
Il mestiere del vivere è duro, lo diceva Pavese e lo sosteniamo tutti così come tutti ci uniamo in coro ad augurarle un
BUON COMPLEANNO!
A te, cara Nina, una splendida domenica :)