Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°8752 pubblicato il 27 Luglio 2019 da nina.monamour
Quando parliamo di Sicilia ci vengono in mente oggetti allegorici di riferimento, come il carretto siciliano, le arance, i pupi siciliani, le teste di moro, la cucina ricca e saporita ed ancora, il mare, l’Etna, le distese di agrumi, Montalbano, il Gattopardo e molto altro La Sicilia e tutto questo e molto altro, è un'isola piccola e forte, una terra baciata dal sole, accarezzata dal mare ma si impone con il suo unico ed ancora attivo vulcano, con ancora molte fortezze, castelli e palazzi medievali, che se ti muovi nell'entroterra, sembra che sei capitato in un'epoca antica. Si trovano ancora, con un po' di ricerca i vecchi pastori, i pochi mulini, metodi tradizionali per la raccolta del frumento. Basta una passeggiata tra le pianure in fiore per sentire i profumi di agrumi ed erba selvatica, la vita sembra per un secondo fermarsi dalla frenesia quotidiana, per penetrarti con la sua forza e la sua energia; in Sicilia i giorni trascorrono ma non sembrano avere lo stesso evolversi delle altre terre, come se un tempo diverso, magico e leggermente rallentato si fosse impossessato di quest'isola incantata ed incantevole. Molte storie miti, leggende e racconti forse danno ancora alla Sicilia quell'immagine di isola fantastica, come l’Isola che non c’è di Peter Pan, con la differenza che pur avendo paesaggi incantevoli quasi fantastici l'Isola esiste e vive ogni giorno con la forza dei suoi abitanti e la storia dei suoi antenati. Una delle tante storie affascinati e che richiamano il carattere dell'isola è certamente la storia dei mori o delle teste di moro. La leggenda narra che a Palermo, nel quartiere arabo, in un sontuoso palazzo viveva una meravigliosa fanciulla, intenta ogni giorno a curare le piante della sua terrazza; un giorno ella fu notata da un giovane moro, che rimase rapito dalla sua bellezza, tanto da dichiarargli il suo amore. Nacque tra i due una storia… Quando la giovane fanciulla scoprì che il moro nelle lontane terre d'Oriente aveva mogli e figli e che ben presto sarebbe tornato da loro, ella accecata di rabbia e gelosia attese la notte, e mentre il giovane moro dormiva gli tagliò la testa. Per tenerlo però sempre con lei, con la testa, realizzò un vaso e seminò del basilico che cresceva rigoglioso e adagiò la testa trasformata in vaso sul davanzale Quel vaso chiamato in siciliano "graste" fu notato da tutto il quartiere e tanto era originale e bello che ogni balcone, da quel momento in poi, ne sfoggiava uno simile in terracotta, non conoscendo però la vera storia d'amore e di dolore che essa nascondeva. Oggi le teste di moro realizzate in Sicilia sono di terracotta o ceramica, si distinguono per la diversità dei decori, e sono un simbolo tipico dell'Isola, vengono rappresentati sia in versione maschile sia in quella femminile, quest'ultima spesso impreziosita con ornamenti quali orecchini collane o altri preziosi, come a continuare la storia d'amore di molto tempo fa tra la giovane siciliana e l'affascinate moro. Buon Sabato |
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