Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
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Post n°8486 pubblicato il 15 Agosto 2018 da nina.monamour
Siamo arrivate negli anni Sessanta, sedute composte sul sedile posteriore dell'auto di papà, quando l’autostrada iniziava dal Sud e il casello di ...XXXX era lontanuccio. A ripensarla adesso, non era altro che una strada abbastanza normale, se non fosse stato per tutti quei viadotti sospesi come sul nulla e quelle gallerie con i nomi buffi che giocavamo a ricordare anno dopo anno. Erano gli anni del boom, dei condomìni che salivano uno accanto all'altro nelle vie dai nomi strani tanto per non lasciare dubbi sulla provenienza di chi qui avrebbe acquistato la seconda casa. Siamo diventate grandi e poi abbiamo cresciuto i nostri figli sulle spiagge della costa sorrentina affezionandoci alla sabbia un po’ polverosa e piena di sassetti che bucano i piedi quando ci si avvicina alla riva. Felici di quel senso di tranquillità tutto campano del ritrovare le stesse facce anno dopo anno per non sentire troppo la nostalgia di casa e per non dover dare confidenza ai vicini di ombrellone oltre a quella imposta dalla buona educazione, abbiamo importato le nostre tradizioni e il nostro modo di parlare fatto di “e” strette e strane frasi. I campani insieme al tedesco e al francese che serviva per capire i turisti portati sulla costa dalle prime agenzie, si sono impadroniti perfettamente del nostro slang fatto di espressioni un po' arzigogolate come "solo più", "mi sa" o "facciamo che", e non è raro ormai sentire qualche negoziante che le usa con estrema proprietà, “Signora mi spiace, ma la focaccia c’è solo più con le cipolle!”. Per non parlare del limoncello, che fino a qualche anno fa ce lo dovevamo portare da casa a inizio stagione e che ora si trova in qualsiasi negozio e in tutti i bar che ci tengono alla clientela. Abbiamo imparato a sostituire gli amati maccheroni con la loro versione estiva, i ravioli di borragine. Ma non siamo esenti da crisi d'astinenza perciò, quando ci prende la nostalgia dei menu di casa, fosse pure il 15 di agosto, un buon piatto di maccheroni col sugo della salsiccia, non ce lo leva nessuno. La realtà è che, come direbbe Antonello Venditti, “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, anche noi che negli anni abbiamo provato altre sabbie, da quella low cost di Sharm el Sheik, a quella snob della Sardegna, da quella corallina bianchissima delle Maldive a quella sintetica delle finte isole di Dubai, abbiamo sempre voglia di ritornare qui, dove si comincia a vedere il mare a 125 chilometri di autostrada "Mi sa" che ci troviamo proprio bene…
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