Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi di Marzo 2015
Post n°6998 pubblicato il 31 Marzo 2015 da nina.monamour
Non tutti i postini saranno come Ruoppolo Mario, alias Massimo Troisi nel film diretto da Radford e tratto dal romanzo di Skàrmeta. Per Pablo Neruda, in esilio su un'isola di pescatori, il postino è il collegamento con il mondo, è molto di piu', un amico, un compagno, il tramite che permette al Poeta di diventare parte della comunità. Oggi Neruda smanetterebbe su Facebbook? Non avrebbe piu' bisogno del Postino? No, ne avrebbe bisogno quanto prima e avrebbe bisogno pure della carta e dell'inchiostro e della loro "vita" tra le dita. E noi, oggi, abbiamo bisogno della posta e dei postini? In Italia le Poste, con la "p" maiuscola, hanno mutato pelle; non vendono piu' soltanto francobolli e non consegnano piu' soltanto la posta a parenti, amici, clienti. Piazzano prodotti finanziari, sono di fatto banca, vendono libri, giocattoli, gadget. Nel mutar pelle, però, le Poste rischiano di dimenticare che hanno un'anima, e una missione, che è il senso di ogni lavoro e di ogni impresa. La sensazione è che le Poste si stiano dimenticando della posta; sensazione sgradevole anche perchè la legge di stabilità 2015 prevede (perdonate il burocratese, che non è mio) "misure di razionalizzazione del servizio e di rimodulazione della frequenza settimanale di raccolta e recapito sull'intero territorio nazionale", oltre ad una "nuova determinazione delle tariffe". In altri termini, posta piu' lenta, piu' limitata, piu' cara, brutta storia. Il caso dei giornali è noto e clamoroso; noi che leggiamo e che vorremmo ricevere giornali a casa, e per questo ci abboniamo alla consegna postale (l'alternativa è la consegna in edicola), paghiamo un servizio che promette quel che non garantisce. Poveri noi! E povero postino, ieri protagonista della vita comunitaria, colui che di casa imbuca, suona campanelli, saluta, scambia parole e dà un contributo decisivo al tessuto connettivo della comunità, specialmente in un'Italia fatta per la maggior parte di borghi, di paesini. Ridateci Mario il Postino, Signori delle Poste. E tornate a consegare la posta, in milioni aspettano, aspettiamo, fatelo, e saranno e saremo ancor meglio disposti verso i vostri prodotti "altri". Ve lo raccomando, confidando in una ricevuta di ritorno che non sia una scusa.
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Post n°6997 pubblicato il 31 Marzo 2015 da nina.monamour
Buona giornata e buon lavoro a tutti
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Post n°6996 pubblicato il 30 Marzo 2015 da nina.monamour
E quando poi davanti a te si apriranno tante strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso, ma siediti e aspetta. Respira con la profondità fiduciosa con cui hai respirato il giorno in cui sei venuta al mondo, senza farti distrarre da nulla, aspetta e aspetta ancora. Stai ferma, in silenzio, e ascolta il tuo cuore.. Quando poi ti parla, alzati e và dove lui ti porta. Susanna Tamaro Buon inizio di settimana |
Post n°6995 pubblicato il 29 Marzo 2015 da nina.monamour
Mi sono chiesta spesso: "Si può essere falsi e ipocriti allo stesso tempo?" Senza minimamente pensarci la risposta è si, perchè naturalmente se si nasce falsi, si nasce ipocriti, purtroppo quando ci si trova in situazioni del genere non si sà come prendere l’avvenire e ci si trova nel panico totale.. "Vale la pena discuterne?" Poi dopo ci si ritrova nel bel mezzo di due poli, nord e sud, bianco e nero, buoni e cattivi…ovviamente un polo comprende una miriade di persone mentre nell’altro fai parte tu, forse più falsa del griffato o quasi sicuramente, tutti ti criticano, ti parlano dietro, io ti difendo..ma ne vale la pena? Trascorrere ore in totale silenzio e credere che non finiscano mai.. Prima si parlano male e poi escono insieme
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Post n°6994 pubblicato il 29 Marzo 2015 da nina.monamour
Indipendentemente dal nostro credo personale, se la Domenica delle Palme riesce a ricordarci di trascorrere preziosi momenti in compagnia delle persone che amiamo, vale la pena di essere festeggiata. |
Post n°6993 pubblicato il 28 Marzo 2015 da nina.monamour
In Italia l’ora legale fu introdotta durante la prima guerra mondiale, nel 1916, per risparmiare sull’energia sfruttando un minore uso dell’illuminazione elettrica. Il principio su cui si basa l’ora legale nacque però molto prima, fu proposto da Benjamin Franklin in una lettera scritta nel 1784 a un giornale di Parigi. Abolita nel 1920, l’ora legale è stata nei decenni successivi più volte introdotta, sospesa, abolita e di nuovo introdotta. È stata poi definitivamente ripristinata nel 1966. Anche in questo caso durante un periodo di crisi energetica in cui serviva sfruttare meglio la luce del Sole nel tardo pomeriggio e alla sera. Dal 1966 al 1980 l’ora legale restava in vigore per quattro mesi (da Maggio a Settembre). Dal 1981 è invece entrata in vigore dall’ultima domenica di Marzo. L’ultima modifica ai tempi dell’ora legale è del 1996, da allora il passaggio dall’ora solare a quella legale avviene con uguali tempi (fusi orari a parte) e modalità tra tutti gli stati dell’Unione Europea. Ancora vari e diversi sono invece i tempi e le regole dell’ora legale nel resto del mondo, e ci sono nazioni in cui esiste solo l’ora solare, come la Russia, che dal 2014 ha abolito l'ora legale. Negli Stati Uniti l’ora legale, che lì è chiamata DST, Daylight Saving Time, “risparmio diurno di luce”, è in vigore dall’8 Marzo. L’Italia ha risparmiato complessivamente 549,7 milioni di kilowattora (568,2 milioni di kWh il minor consumo del 2014), un valore pari al consumo medio annuo di elettricità di circa 205 mila famiglie. In termini di costi, l’Italia ha risparmiato con l’ora legale circa 91 milioni di euro, considerando che per il cliente finale 1 kilowattora è costato, nel periodo in esame, in media 16,54 centesimi di euro al netto delle imposte. Nel dettaglio, a Marzo si è avuto un risparmio di 12,6 milioni di kWh, ad Aprile di 143,8 milioni di kWh, a Maggio di 76,9 milioni di kWh, a Giugno di 29,2 milioni di kWh, a Luglio di 28,6 milioni di kWh, ad Agosto di 30,7 milioni di kWh, a Settembre di 79,7 milioni di kWh e a Ottobre di 148,2 milioni di kWh. Dal 2004 al 2014 il risparmio complessivo del Paese è stato di circa 6 miliardi e 720 milioni di kilowattora, pari ad un valore di circa 990 milioni di euro. Io dormo poco di natura, vorrà dire che guarderò le stelle dal mio terrazzo questa noche..ah..ah.. C'è qualcuno che vuole farmi compagnia?!! fonte:web |
Post n°6992 pubblicato il 28 Marzo 2015 da nina.monamour
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Post n°6991 pubblicato il 27 Marzo 2015 da nina.monamour
Non permettiamo lo sfruttamento dei paesi sottosviluppati e dell'infanzia minorile. Boicottiamo i prodotti alimentari, le marche e le firme per non renderci complici dello sfruttamento dei bambini e complici di altre guerre, impariamo ad acquistare i prodotti in maniera etica. Molti non considerano che persino la spesa giornaliera possa avere un "peso" etico e politico ma ce l'ha, eccome! Da più di venti anni in Colombia l’intesa tra il Governo e le organizzazioni paramilitari legate al traffico di stupefacenti ha contribuito a creare un vero clima di guerra civile che si abbatte in modo spietato sui cittadini, sui lavoratori e sulle famiglie. Boicottiamo la Nestlé, il McDonald's, la famosa marca NIKE e tanti altri prodotti (leggi di seguito la lista). Il dovere da parte nostra di cittadini responsabili che hanno in mano le sorti del futuro dell'umanità sta proprio nell'acquisire consapevolezza e nel sapere spendere responsabilmente, quindi, scegliere uno stile di vita equo che non sfrutti i popoli, che non sfrutti i poveri di gran parte dell'umanità. Abbiamo il dovere di informarci, il non farlo significa sostenere l'ingiustizia e impedire il processo di pace nel pieno riconoscimento dei diritti per tanti popoli della terra sfruttati dalle grandi Multinazionali che ci propinano, attraverso pubblicità martellanti, messaggi di acquisto. Lo scopo infatti é proprio quello di consumare ed acquistare alimenti, bibite e abbigliamento, senza una dovuta necessità. Sappiate che dietro la produzione di tali prodotti, ci sono poveri bambini sfruttati e ammazzati di lavoro per pochissimi centesimi... Dietro la produzione di questi alimenti e prodotti si consumano guerre di interesse, si sfruttano i poveri e si distruggono così i sogni dell'umanità. I palloni usati nel calcio vengono fabbricati dalle mani dei bambini sfruttati.
Contrariamente a quanto si pensi, lo sfruttamento dei minori è una realtà non solo nel Terzo Mondo ma un problema globale. Occhio tifosi del calcio, non rendetevi complici degli abusi sugli "ultimi della terra".. Gli adulti e i genitori facciano attenzione e diventino promotori di pace; si educhino alla responsabilità e alla consapevolezza adottando uno stile di vita equo e solidale per essere all'altezza di educare i giovani alle scelte responsabili e quindi salvare il futuro dell'umanità! Anche i giovani facciano la loro parte e diventino promotori di pace. Invito quindi ad informarsi prima di rendersi complici dello sfruttamento degli ultimi della terra, a non parlare solo di sport, di telefonini, musichette, mode e tendenze del momento sulle vostre bacheche di FB ma di cominciare anche voi a fare un "salto di qualità" e quindi cominciare a discutere su ciò per cui vale veramente la pena discutere e occupare il proprio tempo. E' ora di "aprire gli occhi", di capire e conoscere meglio il mondo intorno a noi! Di seguito riporto alcune famose marche di alimenti, bevande, vestiario e scarpe etc..che pur di guadagnare sfruttano bambini, finanziano guerre, utilizzano sostanze chimiche e sfruttano i loro operai e sono: la Coca Cola sfrutta i lavoratori in Colombia, la Nike fa cucire a mano i palloni di gomma ai bambini pakistani, le magliette le fanno in Vietnam. Il marchio Nestlè nasconde molte aziende insospettabili, vediamole. Cioccolato: Perugina; bevande: Nescafè, Nesquik, Orzoro; dolciumi: Smarties, Kit Kat, Galak, Lion, Toffee, Polo; panettoni natalizi: Motta, Alemagna; surgelati: Findus, Surgela, La valle degli orti; gelati: Motta, Alemagna. McDonald's - Ristorazione, i dipendenti sono sottopagati. Gli animali che forniscono la carne degli hamburger sono costretti a continue gravidanze e vengono imbottiti di antibiotici e farmaci. L'intera "politica pubblicitaria" della multinazionale mira a coinvolgere e convincere i bambini (con regali, promozioni e gadgets). E, ovviamente, quando il bambino rompe i marroni perché vuole andare da McDonald's, ci va tutta la famiglia. Tre piccioni con un cheesburger. Nestlé - Alimentari La campagna di boicottaggio della Nestlé è nata soprattutto dalla politica della società nella vendita del latte in polvere. La multinazionale avrebbe provocato la morte di 1,5 milioni di bambini per malnutrizione. La Nestlè incoraggia e pubblicizza l'alimentazione dal biberon fornendo informazioni distorte sull'opportunità dell'allattamento artificiale e dando campioni gratuiti di latte agli ospedali (in particolare negli ospedali del Terzo mondo), o "dimenticando" di riscuotere i pagamenti. Oltre a questo la Nestlè è considerata una delle multinazionali più potenti e più pericolose del mondo. E' criticata per frodi e illeciti finanziari, abusi di potere, inciuci politici, appoggio e sostegno di regimi dittatoriali. Ultimamente è stata presa di mira per l'utilizzo di organismi geneticamente modificati nella pasta (Buitoni), nei latticini, dolci e merendine. Intere aree di foresta vengono distrutte per far posto alle sue piantagioni di cacao e di caffè, dove si utilizzano pesticidi molto pericolosi (alcuni proibiti nei paesi industrializzati). Ecco una lista parziale dei marchi di proprietà Nestlè: Levissima, Panna, San Bernardo, San Pellegrino, Vera, Nestea, San Pellegrino. Le ore liete, Fitness, Kix, Nesquik, Kit Kat, Lion, Motta, Alemagna, Baci, Cioccoblocco, Galak, Perugina, Smarties, Antica Gelateria del Corso. Cacao, caffè e derivati: Cacao Perugina, Nescafè, Malto Kneipp, Orzoro. E' coinvolta in tutto, intrighi internazionali, scioperi repressi nel sangue, corruzione, scandali e colpi di stato. Utilizza massicce quantità di pesticidi, erbicidi e insetticidi. Approfitta della sua posizione di potere per imporre prezzi molto bassi delle aziende agricole da cui si rifornisce. Nel 1994 un Sindacato ha denunciato l'esistenza di squadre armate all'interno delle piantagioni in Centro America e in Ecuador. I lavoratori sono sottopagati, senza alcuna assistenza medica, le attività sindacali sono represse spesso con la forza. La Unilever controlla parecchi marchi: Coccolino, Bio Presto, Omo, Cif, Svelto, Lysoform, Vim. Latticini e yogurt: Formaggini Mio, Fruit joy, Fruttolo, Lc1. Elenco delle principali imprese USA presenti nel mercato italiano che finanziano le guerre e la politica vergognosa in Palestina. Gerber prodotti per l'infanzia, Philip Morris - Kraft, Simmenthal, Spuntì, Milka, Cote d'Or, Toblerone cioccolata, Splendid caffè. Johnson & Johnson, Johnson Wax, Kimberly-Clark. Eukanuba prodotti per animali, Intervallo, Lines, Tampax, Lines Lei, Bounty carta assorbente, Tempo, Dignity, Linidor, Pampers, Lenor, Ariel, Bolt, Dash, Nelsen, Ace, Ace Gentile, Mastro Lindo, Spic&Span, Viakal, Infasil, Pantene, Oil of Olaz, AZ, Topexan, Infasil, Dove, Panni Swiffer) SIGARETTE: PHILIP MORRIS, Marlboro, Chesterfield, Merit, Philip Morris, Benson and Hedges MEDICINALI: Bristol-Myers Squibb, Eli Lilly, Merck, Pfizer, Schering-Plough, Warner Lambert (Parke Davis), Wyeth, GIOCATTOLI: Mattel, Walt Disney BENZINA: ChevronTexaco, Exxon (Esso), Shell PNEUMATICI, Goodyear BANCHE, CARTE DI CREDITO: American Express, Bank Morgan Stanley, Bank of America, Citigroup (Citibank), Goldman Sachs, GE Capital, J.P. Morgan, Visa, Mastercard SERVIZI POSTALI: DHL, UPS, Western Union |
Post n°6990 pubblicato il 26 Marzo 2015 da nina.monamour
Nulla arriva mai in tempo, la vita non ci dà mai qualcosa nel momento in cui siamo preparati a riceverlo. Soffriamo a lungo a causa di questo disordine, di questi ritardi. Siamo convinti che qualcuno si prenda gioco di noi. Ma un bel giorno ci rendiamo conto che tutto era preordinato secondo un meccanismo perfetto... Due persone non possono incontrarsi neanche un giorno prima di quando saranno mature per il loro incontro |
Post n°6989 pubblicato il 25 Marzo 2015 da nina.monamour
A 13 anni Geneviève Brisac ha smesso di mangiare, per lei la fame era un modo di sentirsi viva. E' finita in una clinica/prigione, ma è guarita solo dopo, tornando a casa. La sua storia è arrivata in Italia e racconta come è incominciata la sua battaglia contro l'anoressia. Ricordo le parole che mi sono detta: "Non avrò piu' fame, non crescerò piu', mangerò solo l'indispensabile per sopravvivere". Mi hiamo Geneviève Brisac, detta Nouk, faccio la Giornalista e la Scrittrice (il suo libro è uscito a Gennaio) e sono nata a Parigi in una famiglia di intellettuali; ero la maggiore di tre sorelle e vorrei spiegarvi che cosa è successo ad un certo punto della mia adolescenza, quando, in pochi mesi, mi sono cadute addosso due, tre tegole che si sono cristallizzate in una sorta di angoscia esistenziale ossia la morte di mia nonna e un paio di incidenti in piscina che mi hanno fatto interrompere il nuoto, che adoravo. Ricordo anche che in quel periodo non volevo diventare grande, volevo fuggire non nell'età adulta, bensì nella letteratura; nella mia personale ricerca di assoluto ero diventata anche un pò mistica; mi sentivo aggredita, ma da cosa non saprei dire. In famiglia si mangiava normalmente, cucinava la cuoca, perchè mia madre lavorava molto, era autrice di trasmissioni radiofoniche e televisive. Anche papà che era Ingegnere, era molto concentrato sul lavoro. Non si dava peso, positivo o negativo, al cibo, io però ero golosa di cioccolatini, caramelle, crepes. Un famiglia normale, la mia, ma un pò fredda, distante, insomma non affettuosa ma autoritaria e del resto erano gli anni '70, le adolescenti erano parecchie inquiete, e nelle famiglie borghesi si usava il pugno di ferro contro quelle che volevano troppa libertà. Si dice che molte ragazzine anoressiche abbiano madri invadenti, la mia, invece, era assente, poco fisica, molto severa. Dopo la mia decisione di smettere di mangiare, ho iniziato a sentire sempre fame, ma non mangiavo, ho iniziato a dimagrire, il mio piano procedeva alla perfezione, studiavo moltissimo, non frequentavo nessuno, però avevo una grande fame d'amore; preparavo biglietti affettuosi per i miei genitori e li mettevo sotto i loro cuscini, ma non mi rispondevano mai. Piu' volte al giorno misuravo la circonferenza delle gambe e salivo sulla bilancia, avevo bandito pasta, patate, pane, dolci riso, carne, infine ho eliminato tutto; sembrava che nessuno si accorgesse del mio piano, fino a quando la Prof. di Storia, Madame Néré, mentre ero alla lavagna mi disse: "Stai diventando un fantasma!" La mia condizione adesso era evidente, cercavo di buttare e sputare di nascosto il cibo quando ero a tavola. Iniziavo a sentire lo sguardo violento degli altri e alla fine è arrivato il Dottore, che mi ha prescritto ricostituenti e pillole per stimolare l'appetito, controllando il mio peso due volte al mese. Pesavo 29 chili, e ad un certo punto, era Estate, mi "arrestarono"; con un'ambulanza finii in una clinica specializzata e nella mia camera, con bagno e finestra chiusi a chiave (per evitare tentativi di suicidio), Non avevo diritto a niente: libri, tv, telefono, visite, matite per colorare. Vivevo in pigiama, un'Infermiera mi promise che mi avrebbe "domato come tutte le altre gatte morte, anoressiche, cattive, bambine ricche e viziate che non hanno conosciuto la guerra". Mi portavano i pasti, all'inizio minestra, verdure, yogurt e una mela, poi sempre piu' alimenti; per colazione tè, due biscotti, un panetto di burro, un mini vasetto di miele e una scodella con della zuppa. Mangiavo tutto, volevo che mi restituissero vestiti e libertà. Trattavano le anoressiche come ribelli, erano i metodi di allora e le "cure", fatte anche di solitudine e di privazioni sensoriali violente, erano un modo per far capire chi comandava. Quando presi qualche chilo, uscii dal "carcere" ma non tornai a casa, ero considerata pericolosa per le mie sorelle e mi mandarono in una famiglia nel Sud della Francia. Ma non ero guarita, pensavo tutto il giorno a come far sparire il grasso che avevo accumulato; in quella casa ero " in libertà provvisoria", avevo l'ordine di non muovermi troppo, per far stabilizzare il grasso che avevo messo su. Alla fine tornai a casa mia, mi sembrava tutto bello, il profumo dell'aria, il colore del cielo e delle foglie sugli alberi. E iniziai a guarire, avevo cominciato a frequentare il nonno, che era affettuoso, dolce e riposante e, soprattutto non nascondeva le sue paure, diceva di essere "uno normale". Mi accettava come ero, cioè malata, e così cominciai ad accettarmi anche io; pian piano ho cominciato a stare meglio, sono davero guarita solo anni dopo, quando ho avuto le mie due figlie ed ho intrapreso un percorso di analisi. Memore delle mie sofferenze, cerco di essere per le ragazze una madre presente e attenta a quello che fanno e provano. Non ce l'ho con i miei genitori, che hanno letto il mio libro, Petite, e che non l'hanno commentato. Forse non serbo rancore anche perchè sono riuscita a scriverlo. I volumi sull'anoressia sono cupi, pessimisti, io invece ne volevo uno che dicesse quanto si può imparare da questa malattia. A me ha insegnato la fragilità e la vulnerabilità della vita, l'empatia per chi soffre e mi ha fatto capire quanto è facile far male agli altri e non.....mi sembra poco!! Circa tre milioni di italiani soffrono di anoressia o bulimia, l'85% sono donne; ogni anno ci sono 8 nuovi casi di anoressia e 12 di bulimia ogni 100mila donne! Dove farsi aiutare: Numero verde 800180969 è quello che il Ministero della Salute ha riservato ai disturbi alimentari. E' anonimo e gratuito, attivo 24 ore su 24 ed offre servizi d'informazione. Le strutture: L'elenco delle 155 case di cura "sicure" è sul sito del Ministero della Salute (www.disturbialimentarionline.it). Tra le principali, al Nord Italia il centro Villa Miralago, Cuasso al Monte (Varese), telefono 0332/920275 Al Centro, la Residenza Palazzo Francisci, Todi, telefono 075/8942577 Al Sud, il Centro Giovanni Gioia di Chiaromonte, Potenza, telefono 0973/641216 |
Post n°6988 pubblicato il 24 Marzo 2015 da nina.monamour
La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l'estraneo siete voi. Luigi Pirandello |
Post n°6987 pubblicato il 23 Marzo 2015 da nina.monamour
Sembra un documentario girato nell’Italia del Dopoguerra, quando il lavoro minorile era generalizzato e sistematico nel nostro Paese. Invece è stata girata nei mesi scorsi ed è stata presentata il 12 Marzo a Catania dalla Cgil e dalla Flai Cgil. Si tratta di una inchiesta video curata da Massimo Malerba e Riccardo Napoli, nella quale si documenta quel che accade tutte le mattine nelle campagne di Paternò, Adrano, Acireale e Aci Catena. Furgoni che partono dai centri cittadini coordinati dai caporali per accompagnare ragazzi e ragazze minori, migranti e donne nei campi della Sicilia orientale. Sfruttati senza regole, contratti e controlli. Costretti ad alzarsi alle quattro del mattino senza avere la certezza di un lavoro e, soprattutto, di una paga equa e in regola e di un orario certo. Migliaia di persone pagate pochi euro al giorno costrette a sottostare alle regole imposte dai caporali.
Quello che è stato scoperto è una realtà allucinante, fatta di sfruttamento estremo, di paghe da fame, di ricatti, di abusi, un viaggio disperante tra intere famiglie, compresi bimbi di 8/9 anni, caricati su fatiscenti pulmini destinati all’inferno delle campagne senza regole, di migranti magrebini che dormono in capanne di cartone, di lavoratrici straniere abusate dai padroni. Un documentario/verità che non ha messo filtri di nessun tipo per raccontare e denunciare quel che accade in Sicilia ma che, probabilmente, si può riscontrare in tante altre parti d’Italia soprattutto del centro/sud. Massimo Malerba e Riccardo Napoli in "Terranera" hanno voluto far parlare le immagini e le testimonianze, avendo vissuto insieme a questi bambini, donne e uomini sfruttati per settimane. Fianco a fianco nelle campagne del catanese, del siracusano e del ragusano per un racconto che è molto diverso da ciò che leggiamo nelle prime pagine dei giornali a proposito del lavoro in Italia. Non meraviglia che la Ong Save The Children proprio nei giorni scorsi abbia denunciato le difficoltà dei bambini siciliani nel proseguire gli studi seppure in un Istituto Professionale. E parla di una Sicilia in cui la dispersione scolastica è ai massimi livelli in Italia, pari al 25,8%. E non meraviglia che, sempre secondo Save The Children, in Italia 260.000 i pre-adolescenti, e cioè circa il 5% del totale nella fascia di età tra i 7 e i 15 anni, siano costretti a lavorare già giovanissimi, a causa delle condizioni familiari, di un rapporto con la scuola che non funziona o per far fronte da soli ai loro bisogni. E ben 30 mila minori tra i 14 e i 15 anni siano a rischio di sfruttamento. E che quasi la metà di questi siano bambine. Ben vengano quindi documentari come "Terranera" che testimoniano queste situazioni. E nei prossimi giorni saremo tutti impegnarci a diffonderlo. Ma la denuncia da sola non basta. E sarebbe il caso che anche il Parlamento e il Governo se ne rendessero conto e si attivasse al più presto una task-force per affrontare un problema che un paese che si vanta di appartenere al mondo industrializzato e di essere fra le maggiori economie del pianeta non può tollerare. E’ una piaga che interessa quasi tutti i paesi del mondo: quelli industrializzati e quelli poveri, anche se sono soprattutto questi ultimi che contano il maggior numero di bambini lavoratori. Parlare di lavoro minorile significa far riferimento ad un ventaglio variegato e piuttosto ampio di possibili attività svolte da bambini e ragazzi. Se penso alla tristezza mi vengono in mente gli ambienti sporchi e squallidi, dove vivono e dormono dei bambini pieni di tristezza nel cuore che sperano in un futuro migliore.
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Post n°6986 pubblicato il 23 Marzo 2015 da nina.monamour
C’è una bellezza del corpo e c’è una bellezza dell’Anima. La bellezza del corpo è ordinaria e transitoria.. oggi c’è, domani forse no. E la bellezza del corpo è più negli occhi di chi guarda che nell’oggetto in sè.. la stessa persona può apparire bella a qualcuno e brutta a qualcun altro. Ma la bellezza dell’Anima è qualcosa d’interiore, non è negli occhi dell’osservatore, perchè non può essere vista, può solo essere sentita. Non è una bellezza che può essere distrutta, nemmeno la morte può toccarla, è eterna.
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Post n°6985 pubblicato il 22 Marzo 2015 da nina.monamour
Non è il viso che colpisce, ma le espressioni... non è il corpo che ci piace, ma il modo in cui si muove... non è spesso l'aspetto fisico che ci attrae... ma sono i modi di fare di una persona.
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Post n°6984 pubblicato il 22 Marzo 2015 da nina.monamour
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Post n°6983 pubblicato il 22 Marzo 2015 da nina.monamour
Buona Domenica Ah..ah..ah.. |
Post n°6982 pubblicato il 21 Marzo 2015 da nina.monamour
Il 21 marzo segna l'arrivo, della Primavera e della bella stagione. Non tutti sanno, però, che in questa data dal 2000 si celebra anche la Giornata mondiale della poesia. Istituita dall'Unesco, vuole essere un modo per "riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali, della diversità linguistica e culturale, della comunicazione e della pace". Per celebrare al meglio la giornata, oltre a segnalare le iniziative organizzate in tutta Italia per l’occasione, ho pensato di proporvi le 10 poesie italiane più amate e lette di sempre. Da Dante a Leopardi, passando per Ungaretti, Pascoli e Carducci. Tanti modi di intendere il testo in versi, di trasmettere sentimenti, emozioni, problematiche. L’INFINITO, GIACOMO LEOPARDI Una delle poesie più conosciute di sempre, dove il poeta mette a confronto la condizione finita dell’uomo con l’universo infinito. TANTO GENTILE E TANTO ONESTA PARE, DANTE ALIGHIERI Una, se non la, lirica d’amore per eccellenza. SOLDATI, GIUSEPPE UNGARETTI Poche parole per esprimere la guerra: la condizione dei soldati, che attendono di sapere se il nuovo giorno porterà vita o morte. HO SCESO, DANDOTI IL BRACCIO, EUGENIO MONTALE L’amore davanti alla prova del tempo. A ZACINTO, UGO FOSCOLO Nostalgia per la patria perduta e parallelo tra il mondo contemporaneo e la classicità. SE QUESTO E' UN UOMO, PRIMO LEVI La tragedia dell’olocausto messa in versi. Per non dimenticare mai. LA PIOGGIA NEL PINETO, GABRIELE D’ANNUNZIO Un acquazzone offre al poeta lo spunto per rivolgersi alla sua musa, Ermione. IL CINQUE MAGGIO, ALESSANDRO MANZONI La poesia eroica e storica per eccellenza, incentrata sul personaggio eccezionale che è stato Napoleone Bonaparte.
Una poesia che parla di cose quotidiane e conosciute, di odori e rumori familiari. X AGOSTO, GIOVANNI PASCOLI La morte accomuna il destino di animali e uomini. E il cielo d’Agosto piange con il poeta la morte del padre.
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Post n°6981 pubblicato il 21 Marzo 2015 da nina.monamour
Buon fine settimana a tutti Voi |
Post n°6980 pubblicato il 20 Marzo 2015 da nina.monamour
E' inutile pensare ad aumentare le pene detentive. Questi ormai sono drogati, vedono solo il denaro. Non tanto per goderselo (anche) ma per accumularlo, per mettere in cantina tanto fieno per una decina di generazioni che probabilmente già alla prima o alla seconda verrà sperperato. L'unica pena e anche l'unica cura possibile, è dissintossicarli togliendoglielo. |
Post n°6979 pubblicato il 20 Marzo 2015 da nina.monamour
Le persone non si aspettano. Si aspettano i treni, i propri turni. Si aspetta un appuntamento, un secondo. Alle persone bisogna andare incontro. Buona giornata a tutti Voi..
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