Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Gennaio 2016

Un treno in corsa..

Post n°7404 pubblicato il 31 Gennaio 2016 da nina.monamour

 

 

Vivo la mia vita come fossi un treno in corsa.
Non rimpiango le fermate che ho lasciato alle spalle, ma guardo avanti.
Non supplico nessuno di salire a bordo,
ma faccio accomodare in prima fila chi vuole davvero farne parte.

Buona Domenica

 
 
 

L'ex gulag..

Post n°7403 pubblicato il 30 Gennaio 2016 da nina.monamour

Freddissima, triste ed inquinata, Norilsk oggi deve la sua ricchezza alle miniere.

Siamo in Siberia, solo a pronunciarla mi prende il freddo, Norilsk fa parte di questa Nazione, la città piu' a nord del mondo. E voi vi state chiedendo....e allora? E' anche tra le piu' fredde, piu' inospitali città inquinate della Terra.



Quì, a 400 chilometri dal circolo polare artico, decisamente estremo per la sopravvivenza umana, la temperatura media arriva a sottozero; il periodo freddo dura 280 giorni che porta forti tempeste di neve, ricoprendo il paesaggio di una coltre bianca nella maggiore parte dell'anno.

Per due mesi, sempre in Inverno, sulla città cala la notte polare e la temperatura minima va sotto lo zero e come se non bastasse, Norilsk è una delle città piu' ventose del mondo, tanto che la temperatura percepita arriva a 10/15 gradi in media a quella reale.

Nel lunghissimo Inverno i bambini possono uscire raramente e a volte sono costretti a rimanere chiusi in casa per mesi interi; durante le ondate di freddo, gli autobus circolano in convoglio a gruppi di 15 o 20 automezzi, con una frequenza al giorno, in tal modo, se un bus si blocca, i passeggeri possono essere trasportati in altri bus.

 


Tutta la vita sociale ovviamente si svolge al coperto, nei centri commerciali o nei centri sportivi, dimensionati in modo da permettere agli abitanti di praticare attività che normalmente si svolgerebbero all'aria aperta.

Norilsk non è solo una delle città piu' fredde del pianeta, ma è anche uno dei piu' isolati che esista al mondo; persa nella tundra al nord del Circolo Polare non è raggiungibile via terra, l'unico modo per arrivare in questa città è per via mare. Ai tempi di Stalin, la strada per Norlisk, sede del gulag norillag, era conosciuta come "via della morte".



E quì arriviamo alla domanda che molti si saranno posti, ossia perchè mai questa città è abitata? La risposta sta nelle sue ricchezze minerarie celate nel sottosuolo, si produce il 35% del palladio, il 25 del platino, il 20% del cobalto, tutti utilizzati nel mondo.

Norilsk è stata colonizzata nel 1900 dopo la scoperta dei giacimenti, l'Unione Sovietica ha costruito un complesso metallurgico per estrarre le ricchezze minerarie ed ha fatto confluire quì centinaia di migliaia di prigioneri condannati ai lavori e ad una lenta morte nel deserto artico.

Il progetto della città risale al 1940 ed è stato disegnato da un gruppo di prigionieri del gulag Norillag; la loro idea era che la città dovesse avere una pianta semplice e logica. Gli edifici piu' vecchi sono in stile architettonico stalinista, mente nella seconda fase di espansione di Norilsk, gli edifici vennero costruiti come si usava in Unione Sovietica a quei tempi.

Dopo la caduta del Berlino e dell'Unione Sovietica nel '91, la città ha continuato a vivere e a prosperare ed oggi fornisce il 2% del pil russo; tutto questo ha un prezzo, e molto caro, Norilsk è tra le 10 città piu' inquinate del mondo. Quì ogni anno, piu' di due milioni di tonnellate di gas nocivi, con zolfo, ossido di azoto, carbonio e fenoli vengono espulsi nell'atmosfera.




Basti pensare che quì si va in pensione anticipata a 45anni e non si lavora per 90 giorni, un ritmo di tre giorni lavorativi intervallati da uno di riposo e l'aspettativa di vita rimane di 10anni inferiore al resto della Russia e il rischio di cancro è elevatissimo per non parlare del disagio psichico e la diffusione di malattie respiratorie.

 
 
 

(。-‿-。)

Post n°7402 pubblicato il 30 Gennaio 2016 da nina.monamour

 

Quando in una famiglia non si è invadenti e si chiede “permesso”, quando in una famiglia non si è egoisti e si impara a dire “grazie”, e quando in una famiglia uno si accorge che ha fatto una cosa brutta e sa chiedere “scusa”, in quella famiglia c’è pace e c’è gioia.

Ricordiamo queste tre parole: "permesso, grazie, scusa."

Papa Francesco

 

 

Buon fine settimana

 

 
 
 

I pericoli della rete..

Post n°7401 pubblicato il 29 Gennaio 2016 da nina.monamour

E' utile vietare Fabebook prima dei sedici anni?

Risultati immagini per facebook

L'Unione Europea ha deciso di imporre questo limite, piu' alto di quello previsto dai regolameni dei social (13 anni). Per i piu' piccoli ci vorrà l'autorizzazione dei genitori, secondo l'Ue, che dà due anni di tempo agli Stati per recepire la norma con una legge. Sarebbe una misura davvero efficace per proteggere i figli dai pericoli della rete?

Il provvedimento dell'Unione Europea è un piccolo passo che va nella direzione giusta, anche se non basta certo per risolvere un problema così complesso. Penso che avere accesso ad internet sia come guidare l'automobile, un'esperienza che amplia molto le nostre possibilità. La guida di un'auto è regolata per legge da un'età, bisogna aver compiuto 18anni per poter prendere la patente.

Quindi, innalzare il limite a 16anni per accedere ai social segue la stessa logica, ma non dobbiamo illuderci che sia sufficiente questa misura, perchè è come partire da un dettaglio per risolvere un problema che sta a monte, quello dell'educazione digitale, che convolge famiglie e scuole.

Risultati immagini per ragazzi su facebook

 E non dobbiamo solo proteggerli dal pericolo di venire adescati, il problema maggiore riguarda l'uso commerciale dei dati personali, ancora piu' grave quando riguarda bambini o adolescenti. Le comunità sociali sono vampiri delle nostre vite e delle nostre abitudini.

Credo che i colossi del web dovrebbero prendersi le loro responsabilità e garantirci sull'iscrizione dei bambini, ci vuole una norma perchè solo la politica può provare a dettare regole al business; non dimentichiamo che Facebook è una multinazionale che segue come unico criterio quello di pagare i dividendi agli azionisti, non vale 150 miliardi di dollari per caso e credo che se potesse metterebbe a zero anni il limite di accesso.

Risultati immagini per facebook

Se nei social non girassero soldi questi problemi non ci sarebbero.

 
 
 

E' ora di pranzo..

Post n°7400 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da nina.monamour

 

 

 

La pasta con la salsiccia fresca è, a mio avviso, un primo piatto veloce, appetitoso e molto stuzzicante, ottimo da preparare nelle giornate invernali. La salsiccia è un insaccato di carne suina che va consumato entro pochi giorni dalla preparazione e, soprattutto, va consumato previa cottura.

Ingredienti (per 4 persone)

2 salsicce fresche, 1 spicchio d'aglio, un rametto di rosmarino, un paio di foglie di salvia, una confezione di panna da cucina da 200ml, olio extravergine di oliva, sale e la pasta, naturalmente. Io preferisco i conchiglioni rigati, ma vanno altrettanto bene anche le penne rigate o comunque qualsiasi tipo di pasta che sappia "trattenere" il sugo. Sulla quantità di pasta non mi esprimo.

Preparazione

Mettete a bollire l'acqua per la pasta, nel frattempo prendete una padella abbastanza capiente (vi faremo saltare la pasta alla fine della cottura) e versateci 3/4 cucchiai d'olio, rigorosamente extravergine di oliva.

Sbucciate lo spicchio d'aglio e fate un battuto con il rosmarino e la salvia che poi metterete in padella.

Togliete la pellicina esterna alle 2 salsicce e con le dita cercate di sbriciolarle il più possibile.

Mettete il trito di aglio, salvia e rosmarino nella padella e fate soffriggere alcuni secondi. Aggiungete la carne della salsiccia e fate rosolare a fuoco basso mescolando spesso. A cottura ultimata aggiungete la panna da cucina e date un ultima mescolata al tutto. Togliete dal fuoco la padella e lasciate riposare il composto.

Appena la pasta avrà raggiunto il grado di cottura che desiderate scolatela dall'acqua di cottura e versatela nella padella avendo cura di mescolare bene e facendola saltare giusto alcuni istanti per evitare che si asciughi troppo.

Servite subito nei piatti con una spruzzatina di parmigiano o di grana

Buon appetito, in francese Stampa d'arte

 
 
 

இڿڰۣ-♥☜

Post n°7399 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da nina.monamour

 

 

Un gatto non farebbe mai amicizia con qualcuno che non è ben disposto verso di lui.
I gatti non sbagliano mai sulle persone.


I gatti dicono siano selvatici, io adoro i gatti, i cani fosse per me porterei a casa ogni animaletto che trovo, il mio gattone è molto affettuoso e quando qualcuno della famiglia stà male si corica sopra il corpo e non si muove più come a voler togliere il tuo dolore.

Sanno dare amore in cambio di nulla, cosa che gli esseri umani molte volte non fanno.


Io penso che il gatto, a differenza di altri animali domestici, ha conservato intatta la sua stupenda natura animale !!!

 
 
 

°ღ•©

Post n°7398 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da nina.monamour

 

 

27 Gennaio 2016
In memoria delle centinaia di migliaia di vittime morte per mano del regime

nazista durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale.
 
Chi dimentica è colpevole!!

 

 
 
 

இڿڰۣ-♥☜

Post n°7396 pubblicato il 26 Gennaio 2016 da nina.monamour

 

 

Ricordo bene il suo sguardo.
Attraversa ancora la mia anima
come una scia di fuoco nella notte.
Ricordo bene il suo sguardo.
Il resto..
Sì, il resto è solo una parvenza di vita.

Fernando Pessoa

 

 divisori II (7)

 

 Gli sguardi nel corso dei secoli passati
in cui i rapporti tra i sessi erano estremamente complessi e difficili,
sono stati gli unici organi di trasmissione virtuale, ante litteram, di emozioni, sensazioni, desideri, e di segnali d'intesa, complicità, gioia, ecc..

Qualcuno può dubitare che uno sguardo
possa penetrare un cuore ?

Da sempre i poeti (e gli artisti in genere)
ci hannno parlato della stretta correlazione
tra occhi e cuore.

 
 
 

"Il non son capace.."

Post n°7395 pubblicato il 25 Gennaio 2016 da nina.monamour

Entrano in un concessionario di auto ed elencano caratteristiche e prestazioni dei motori come manco Tazio Nuvolari avrebbe saputo fare.

Conoscono la potenza dei server e i linguaggi di programmazione, leggono riviste specializzate in nuove tecnologie mentre noi sfogliamo Vanity Fair e quando scegliamo insieme il passeggino sembra che stiano facendo le prove del sabato del Gran Premio.

Ma...non riescono a far partire la lavatrice. È più forte di loro, con gli elettrodomestici gli uomini non riescono a comunicare. Rimangono con lo sguardo perso nel vuoto e la tazza di latte in mano, davanti al microonde, in attesa che un esponente del genere femminile gli passi accanto e si occupi di far partire il forno, fosse anche la figlia di due anni, poco importa.

Per essere usati dagli uomini, non basta che gli elettrodomestici siano semplici e intuitivi. L'aspirapolvere con un solo tasto di accensione è più complessa, per la mente maschile, dei comandi dell’Apollo 13.

Con la stessa naturalezza con cui Brad Pitt addentava la sua pizza agli Oscar 2014, noi facciamo partire la lavatrice, azioniamo lo spremiagrumi e puliamo i filtri della lavasciuga per i pavimenti. Nello stesso tempo in cui loro capiscono come tagliare a julienne un finocchio nel salad maker.

La mia analisi dell’incomprensibile fenomeno non mi ha ancora portata a intendere se tale idiosincrasia sia reale o frutto di una tecnica di sopravvivenza, che affonda le sue radici nella lontana preistoria e che è stata affinata dal genere maschile in seguito all’avvento della tecnologia in ambito domestico, detto in altre parole non so se ci sono o se ci fanno.

Visto che soccombere davanti alle difficoltà mi infastidisce, ho escogitato una personalissima tecnica per fronteggiare il "non sono capace".

Come? Semplice! Mi sono vestita di tutto punto, truccata e trasformata in una delle star di Youtube. Munita di tablet del marito, mi sono ripresa mentre caricavo la lavatrice, mentre stiravo, mentre usavo il robot da cucina. Il tutto condito da dettagliatissima spiegazione.

“Amore, non sono capace”

Taac, c’è il tutorial che ti spiega passo passo come fare.

“Amore, sei al mare, mi manchi”

Ah..ah..ah..

 
 
 

இڿڰۣ-♥☜♥☞

Post n°7394 pubblicato il 25 Gennaio 2016 da nina.monamour





Esistono gli uomini che si tolgono la giacca se si accorgono che una donna sente freddo.

Esistono gli uomini che ti tengono la porta se devi uscire.
Esistono gli uomini che ti offrono il braccio se sei pericolante sui trampoli per far colpo sullo stronzo di turno.

Esistono uomini che ti portano in braccio se ti fanno male le scarpe.

Esistono uomini che ti portano la borsa se è troppo pesante.
Esistono uomini che ti invitano a ballare per un romantico lento, come cavalieri di altri tempi, e non solo per strusciarsi addosso.

Esistono uomini che ti portano fiori in un giorno qualunque.
Esistono questi uomini.
Sì, esistono.
Dovete solo trovarli.
Non buttatevi con il primo stxxnzo che capita solo perché vi sentite sole.

"No, aspettate e trovate qualcuno che vi meriti."
Buon inizio di settimana

 
 
 

Save us, save us..

Post n°7393 pubblicato il 24 Gennaio 2016 da nina.monamour

Salvateci, salvateci. Chiunque sia in ascolto, Stati Uniti, Europa, chiunque, per favore salvateci".



La voce rotta dal pianto è quella di una ragazza Yazida di 24 anni, che è riuscita a trovare un telefono dalla sua prigione ed ha chamato l'agenzia curda Rudaw per chiedere aiuto.

La telefonata è stata interrotta bruscamente, ma la giovane Yazida ha avuto il tempo di raccontare frammenti di un orrore che in Iraq ormai è quotidiano. 

 


La comunità Yazida e quella cristiana sono nel mirino dei "cacciatori di teste" dell'Isis, il califfato iraqeno composto da soldati jihadisti che obbediscono agli ordini di Al-Baghdadi, come ho già scritto varie volte. La loro folle ferocia punta a sterminare le minoranze in territorio iraqeno, ma molte donne Yazide hanno un altro destino, persino più disumano. Vengono rapite e trattate come oggetti. Schiave del sesso, regalate al migliore emiro o abusate a uso e consumo delle truppe estremiste del Califfo.

 


Secondo la drammatica testimonianza della ventiquattrenne Yazida, con lei ci sarebbero circa 200 donne rapite dai militanti dell'Isis. Alcune di loro non ce la fanno a sopportare le violenze e gli stupri quotidiani e preferiscono scegliere di togliersi la vita. Come una donna che dopo l'ennesima umiliazione si sarebbe impiccata con il suo velo.

Storie di ordinaria follia in questi giorni di guerra in Iraq. La ragazza rapita racconta che ogni giorno i soldati dell'Isis fanno visita alla prigione dove le donne sono incarcerate e scelgono le più belle per i loro emiri. I jihadisti visitano la prigione anche tre o quattro volte al giorno. Le ragazze li scongiurano di finirle con un proiettile per mettere fine alla loro sofferenza, ma loro non le ascoltano e le portano via.

 


Quando le schiave del sesso sono state "usate" dai loro aguzzini, vengono riportate in prigione, piangono, sono disperate e umiliate. Secondo la telefonata della giovane Yazida, la prigione si troverebbe nei pressi di Baaji, nella provincia di Mosul, dove si stanno consumando scontri serrati tra i militanti dell'Isis e i Peshmerga curdi.

La maggior parte delle ragazze proverrebbe dai distretti Gir Azair e Siba Sheikh Khidri del distretto di Shingal, caduto in mano dei jihadisti all'inizio di Agosto.

 


Secondo gli attivisti Yazidi, in Kurdistan dall'inizio degli scontri a fuoco tra i Peshmerga ed i terroristi dell'Isis sarebbero scomparse più di 2000 persone. Molte sono donne e se sono giovani è molto probabile che il loro destino sia stato quello di diventare schiave del sesso.

Una brutale forma di barbarie non nuova nelle terribili cronache di una guerra, e che gli estremisti "giustificano" con il fatto che secondo le credenze gli Yazidi sarebbero "adoratori del diavolo".



Eppure, l'unico Satana che si aggira per l'Iraq in questo momento ha le sembianze dei jihadisti al servizio del Califfo e non delle donne Yazide, rapite e stuprate da truppe di belve feroci.

 
 
 

✿ﻼღ♥

Post n°7392 pubblicato il 24 Gennaio 2016 da nina.monamour

 

 

 
 
 

Good afternoon, today we talk about sisters..

Post n°7391 pubblicato il 23 Gennaio 2016 da nina.monamour

Se ami le tue sorelle ti troverai bene tra donne, se le vedi come rivali sarai sempre competitiva..

Premesso ciò, la sorellanza è un rapporto speciale, nel bene e nel male, perchè dà un impriting al nostro modo di relazonarci con le altre femmine; può condizionarci con i rancori mai superati, lasciare il segno di una dipendenza eccessiva. Oppure insegnarci il valore della soldarietà e delle differenze. "Riconoscere nell'altra persona qualcosa di noi ci arrichisce".

Condividiamo gli sguardi, i ricordi, i profumi, i colori del nostro passato; siamo sorelle, ci unisce per sempre la cronaca della nostra infanzia, quei gesti quotidiani di quando eravamo piccine, gli sguardi silenziosi, l'odore che veniva dalla cucina quando mamma si metteva ai fornelli,




i bisticci per la bambola piu' bella, le sere passate nel letto a chiacchierare a bassa voce.

I segreti che ci siamo confidate, così si è impastata la nostra anima, "con gli stessi ingredienti". Tra sorelle resterà per sempre quel pezzo di vita comune, che lastrica la strada del cuore, della memoria, delle emozioni.

La sorellanza è un valore unico della relazione femminile, un legame indissolubile, fatto di sentimenti forti e contrastanti. Tra persone che si amano, si odiano, fanno pace, si emulano e si detestano, competono per il padre e per la madre. Per vedere riabilitato questo legame di sangue fra donne bisogna guardare l'Ottocento. La sorellanza ha recuperato il suo valore nobile tardi, con la nascita della letteratura femminile; le sorelle di Jane Austen, Elinor e Marianne di Ragione e sentimento, sono la chiave che apre il nostro animo, perennemente in bilico fra razionalità e amore. "Le piccole donne" di May Alcott elevano il forte e prezioso legame tra sorelle.

 

 

Nel mondo dele fiabe, al contrario, la principessa è attorniata da sorellastre invidiose e cattive, E la storia di Cenerentola, ma anche quella di Amore e Psiche, dove la povera fanciulla troppo bella è vittima dell'invidia delle sorelle meno attraenti.

Al cinema, il legame della sorellanza ha ispirato film delicati come Lille Sister, diretto da Kore-eda, consacrato dall'ultimo Festival di Cannes. Protagoniste tre sorelle che, al funerale del padre, incontrano per la prima volta la sorellastra adolescente Suzu e la accolgono nella loro famiglia.

La storia è una poetica riflessione su questo rapporto tra donne, fatto di quotidianità e di sfumature, come il colore dei ciliegi in fiore e l'aroma del liquore fatto in casa. La relazione tra la sorella maggiore e la minore, così diverse tra loro, non è mai uno scontro, ma l'ultimo step della formazione femminile.



Il rapporto tra la sorellanza, è una relazione tra donne che ha acquisito un senso nuovo e positivo con il femminismo. Il legame tra sorelle è ovviamente diverso a seconda delle famiglie di origine, ma tra figlie femmine giocano affinità e anche differenze che possono arrivare ad impedire una relazione. Il tipo di legame dipende da molte variabili, prima di tutto il rapporto con la madre.

La madre ha le sue preferenze, non necessariamente rivolte verso un'unica figlia. E ciscuna sorella ha la propria personale rappresentazione di madre, come se fosse figlia unica, ed è importante che, crescendo, le sorelle siano capaci di riconoscere queste differenze.

La letteratura femminile esalta la sorellanza come scrigno di tesori emotivi ed affettivi, che le donne custodiscono in modo particlare. Per quanto le sorelle della letteratura, come quelle di Jane Austen o della Bronte, siano diverse fra loro, non c'è mai rottura o scontro, ma un riconoscimento reciproco. Ed è questo il valore femminile della formazione.

La sorellanza ha in sé una circolarità di emozioni e di sentimenti, quello che appartiene a una si rflette nell'altra. E' un movimento crcolare fra conscio ed inconscio che passa attraverso il femminile, dalla madre alle figlie in linea verticale e da sorella in linea orizzontale.

In sintesi dal rapporto con le sorelle dipende la nostra futura relazione con il mondo delle donne. Le fiabe, per esempio, parlano di sorellastre, perchè le sorelle cattive sono una parte del patrimonio archetipico dell'umanità.



Come le hanno descritte piu' tardi le grandi attrici che hanno rivalutato l'amore tra sorelle, trasformando la rivalità in alleanza e solidarietà. Se riconosciamo a nostra sorella un pezzetto di noi stesse, diventiamo piu' ricche, non piu' povere.

 
 
 

La routine del caffé..

Post n°7390 pubblicato il 23 Gennaio 2016 da nina.monamour

Mi piace entrare nel bar è trovare sul bancone il caffé come piace a me, scambiare due chiacchiere con i clienti abituali.

 

 

 

 

C’è quello che appena entra va a specchiarsi nella vetrata; c’è quello che legge la Gazzetta; c’è la Signora che dopo il turno di notte si preoccupa per le faccende domestiche che l’attendono.

E poi non bisogna dimenticare il barista, che ascolta pazientemente, che annuisce nel momento opportuno, che resta silenzioso, quando è necessario.

 

Mi piace essere accompagnata alla porta da un ciao e da una buona giornata, frasi che non sono di circostanza ma autentiche, sincere. Sono quei saluti, le battute scherzose, che fanno sì che la giornata inizi nel modo migliore, e non tanto la tazzina di caffé, che potrei prendermi anche a casa.


 



La routine a volte può essere molto piacevole.

E’ bello starsene in un ambiente familiare, sentirsi chiamare per nome.



 


 
 
 

★ ★ ★

Post n°7389 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da nina.monamour

Il giorno se ne va: bello o brutto che sia stato, è finito. Se siamo riusciti a donare un sorriso, a fare una carezza, o, semplicemente, ad abbracciare un amico che aveva solo bisogno di sentirsi dire: “Tranquillo, va tutto bene, conta su di me”… allora non sarà trascorso invano. (Alessia S. Lorenzi) DOLCE NOTTE…

 

Il giorno se ne va,
bello o brutto che sia stato,
è finito.

Se siamo riusciti
a donare un sorriso, a fare una carezza,
o, semplicemente, ad abbracciare
un amico che aveva solo bisogno
di sentirsi dire:
"Tranquillo, va tutto bene, conta su di me"
allora non sarà trascorso invano. 


 

 Buonanotte a questa giornata e a tutto quello che ha lasciato di sé.

Buonanotte a questa notte e ad ogni sogno che deciderà di portare con sé.

Buonanotte..

 DOLCE NOTTE

 
 
 

°ღ•©

Post n°7388 pubblicato il 22 Gennaio 2016 da nina.monamour

 

 

C’è un estremo bisogno di pensieri semplici, fatti di poche parole.
"Ti voglio bene…"
"Grazie…"
"Ho sbagliato…"
"Scusa…"
"Mi manchi…"
"Arrivo".

Buon fine settimana

 

 
 
 

Le donne costrette a tornare vergini..

Post n°7387 pubblicato il 21 Gennaio 2016 da nina.monamour

Operazioni chirurgiche per ripristinare la verginità. Non bastava il baazar delle schiave, con donne nude divise in varie categorie per "agevolare" la scelta, adesso l’Isis ha deciso di sottoporre le donne ad un altro orrendo abuso, la ricostruzione dell’imene per essere cedute "vergini" in sposa ai militanti. Una denuncia arriva dall’Onu che racconta, tra gli innumerevoli abusi e maltrattamenti, anche quello subito da una giovane ragazza costretta a sposarsi con 20 militanti dell'Isis e ad operarsi in tutte le occasioni per tornare vergine.

L’imenoplastica, però, non è una pratica sconosciuta nei Paesi del Medioriente e viene effettuata da medici che spesso arrivano appositamente dall’Europa, Italia e Francia in particolare, per operare in cliniche private.

Sono donne costrette dalla famiglia di origine o dallo sposo stesso ad effettuare l’operazione chirurgica di ricostruzione della verginità, le donne non si sottopongono solitamente in modo spontaneo a questo intervento. Anche in Europa e quindi anche in Italia si può riscontrare che la maggior parte degli interventi di imenoplastica effettuati, sono su donne che subiscono passivamente la loro cultura o il volere delle loro famiglie. Una o al massimo due donne sulla totalità degli interventi lo fa spontaneamente per il proprio compagno, ma è una cosa rara.



Che nei Paesi arabi la pratica della ricostruzione della verginità non sia cosa nuova è testimoniato anche da un operatore della Croce Rossa Italiana che conferma, che già nel 2003 in molti si recavano nei campi allestiti dalla Cri per chiedere ai medici se era possibile effettuare l’intervento. Le famiglie arabe più facoltose, invece, già agli inizi degli anni Novanta costringevano le loro ragazze o donne ad ricoverarsi nelle cliniche private francesi.

Oggi, però, l’Isis ha "istituzionalizzato" la violenza sessuale come aspetto centrale della sua ideologia e delle sue attività e la sta usando come tattica di terrorismo per centrare i sui obiettivi.

Ci sono medici che vengono chiamati presso le cliniche per effettuare l’imenoplastica su giovani ragazze o anche su donne con un’età media di 30-35 anni. Non si tratta di un intervento particolarmente complesso e la durata è di pochi minuti.

 


Non viene effettuato in anestesia totale, ma è comunque necessaria la presenza di un anestesista. L'intervento viene effettuato con un'anestesia locale e una sedazione, è un intervento di breve durata.
Viene incisa la mucosa del canale cervicale e, spiegato in modo comprensibile a tutti, ripiegata su se stessa in modo da non ostacolare il flusso mestruale e unita con alcuni punti di sutura utilizzando un filo riassorbibile. In sostanza un filo chirurgico che in alcuni giorni, si sfalda lentamente e viene eliminato dal corpo della donna.


La degenza dura, con questo tipo di intervento che è più traumatico, mediamente un mese; ciò sta a significare che la donna non può avere rapporti sessuali per almeno 30 giorni dopo l’intervento, utilizzando il laser i tempi si accorciano.

Adesso si può utilizzare anche un laser per ricostruire l’imene, un laser Co2 super pulsato, molto ultilizzato proprio nei Paesi arabi, che permette di raggiungere lo stesso identico risultato del bisturi ma con meno traumatismo sia sotto il profilo fisico, in quanto non abbiamo una incisione e anche psicologico. La degenza, in questo caso, si riduce a circa 20 giorni.

 



In Italia l’intervento si aggira attorno ai 3 mila euro, ma in Medioriente i prezzi sono molto diversi, variano moltissimo e dipendono da moltissimi fattori.

I medici italiani "volano" in Medioriente, in Italia dunque, non vengono ad operarsi..
Ad oggi, che io sappia, le donne arabe vengono costrette all’intervento nel proprio Paese, anche perché dopo circa due ore dalla ricostruzione possono essere rimandate a casa.

Altri interventi vengono effettuati, oltre all’imenoplastica è abbastanza frequente anche la labioplastica, ovvero la riduzione del tessuto molle in eccesso che si trova nella zona genitale della donna. Comunque è la ricostruzione della verginità ad essere l'intervento più diffuso e praticato.

Ma una ragazza è stata costretta a ripetere l'intervento per 20 volte. E' possibile? Che cosa comporta per il corpo di una donna?

 


Questa è una operazione ripetibile ma intervenire 20 volte è altamente rischioso. La donna rischia una fibrosi a livello del canale cervicale oltre che infezioni, ulcerazioni. In sostanza ogni volta, questa donna, ha dovuto subìre incisioni su precedenti cicatrici ovvero sulla mucosa già più volte operata.  

C'è solo da rabbrividire.. 

 
 
 

Nome de plume..

Post n°7386 pubblicato il 20 Gennaio 2016 da nina.monamour

La passione è uno specchio che obbliga a guardarsi dentro, fa scoprire nuove, infinite possibilità; desiderare una persona dello stesso sesso oggi può renderci libere, mentre solo 60 anni fa condanava all'infelicità. Ce lo dimostra il film Carol, ispirato ad un romanzo che svela molto della sua autrice, la maestra dei thriller Patricia Highmist.



E' la vigilia di Natale, in un grande magazzino di Manhattan, nel reparto giocattoli entra una elegante Signora bionda, indossa una pelliccia di visone color miele; i suoi occhi incrociano quelli di una giovane commessa. E continueranno a cercarli nel corso di tutto il film. Carol, nelle sale italiane dal 5 di questo mese, è la storia di un "amore scandaloso, ardito, contro".

 

 

Ambientato nel 1952, l'anno in cui uscì il romanzo da cui è tratto il film; nello stesso periodo l'American Psychiatric Association dichiarava l'omosessualità un "disturbo di una personalità psicopatica". Nel clima puritano e ottuso dell'America del periodo, quel tema era davvero compromettente (e personale) per poterne anche solo parlare, tanto che l'autrice, la Highsmith, scelse di firmare il romanzo con un nome de plume, Claire Morgan.

Poi per piu' di 40 anni continuò a negare di avere qualcosa a che fare con quel libro e soltanto negli anni '90 ne ammise la paternità, accettando che uscisse una nuova edizione.

Eppure avrebbe dovuto andarne fiera, perchè non le sarebbe mai piu' capitato di scrivere una storia (l'unica fra le sue in cui non si commette un omicidio) così calda ed appassionata, quella tra la 19enne Therese, commessa con aspirazioni artistiche, e la piu' matura e fascinosa Carol, Signora dell'alta borghesia newyorkese, è una love story a tutto tondo, che coinvolge e commuove.

Ma forse incosciamente era proprio l'intensità con cui raccontava i sentimenti e l'amore a spaventarla (non a caso sarebbe diventata poi famosa per la sua ostentata misantropia).

 


Presentato al Festival di Cannes con critiche entusiaste, adesso che è uscito nelle sale di tutto il mondo sta conquistando anche il pubblico e, probabilmente, sarà uno dei piu' pericolosi concorrenti ai prossimi Oscar, tra l'altro per i Golden Globe ha già ricevuto 4 nomination.

Il momento in cui Carol e Therese si incontrano per la prima volta all'interno del negozio ricalca una scena quasi identica, vissuta veramente dalla Highmist; era il 1948 e lei, aspirante scrittrice appena laureata, lavorava in un magazzino durante le feste natalizie. All'epoca era fidanzata con uno scrittore, ma non si decideva di sposarlo, cercava risposte alle sue attrazioni ambigue in sedute di gruppo psicanalitiche, che l'abbiano aiutata o no, non divenne mai la Signora Brandel, né sposò qualcun altro.

Il senso di ansia e suspense psicologica sono alte in questo film, viene raccontato lo stato d'animo di chi ama, quanto questo possa rendere fragili e vulnerabili, e subito dopo spingerti invece a scelte coraggiose. Carol e Therese in fondo sono obbligate dalla società a pensare al loro innamoramento come ad un crimine.

 


Non intendo raccontare tutta la trama, vi consiglio di vedere questo film con un finale decisamente fuori dagli schemi per l'epoca, prima di questo romanzo i personaggi omosex, sia uomini sia donne, finivano sempre per pagare la loro deviazione a caro prezzo, con un suicidio o con una "redenzione" verso l'eterosessualità, oppure collassando, soli e miserabili, verso una depressione senza ritorno.

In modo radicale e coraggioso, la Patricia Highmist decise, dopo aver narrato le sofferenze della coppia, di osare un finale scioccante proprio perchè aperto ed ottimista.

E anche il film si chiude con quella frase attesa e magica..

"I love you"



 
 
 

L'ospitalità araba..

Post n°7385 pubblicato il 19 Gennaio 2016 da nina.monamour

 

Gli italiani, siano essi del nord o del sud, chiedono sempre, o quasi sempre all’ospite che li onora della sua visita, se gradisce una tazza di caffè, perlomeno è la primissima cosa dopo strette di mano, convenevoli vari e sorrisi di circostanza. L’ospite che conosce le regole del galateo accetta ringraziando per la gentilezza, salvo poi declinare l’invito lamentando qualche disturbo strano e incomprensibile.

Ebbene, negli Emirati, il padrone o la padrona di casa fa accomodare l’ospite nella stanza più bella della casa davanti ad un basso tavolino, non si ha il tempo di guardarsi intorno che il tavolino si riempie di una caraffa finemente cesellata colma di thè, un’altra più piccola per il latte, tazze deliziosamente ricamate, una ciotola colma di datteri e un’altra che trabocca di mandorle. Non è contemplato il rifiuto, per cui se non vuoi recare offesa ai padroni di casa, assaggia i datteri e attendi che la tazza venga riempita di thè.

Solo allora puoi cominciare a conversare.

I datteri, le mandorle e il thè sono rigorosamente presenti in ogni abitazione! I datteri simboleggiano il deserto, il thè è considerato una bevanda divina e le mandorle sono amate da tutti i musulmani per un loro strano quanto incomprensibile potere! Affermano che ogni giorno, per stare in buona salute, bisogna mangiare tre mandorle, la spiegazione scientifica non la danno, ti devi fidare e onorare il loro suggerimento!

Se indugi troppo, il padrone di casa si avvicina con la ciotola e resta in attesa fino a quando non prendi la sua offerta! Per non creare imbarazzo o timidezza nell’ospite, subito dopo si servono anche loro! Bene, e adesso, correte a comprare datteri e mandorle.

Il thè lo preferisco al gelsomino e mi raccomando, il thè va servito nelle tazze giuste, poi, se proprio volete emulare la loro squisita ospitalità, porterete a tavola dolcetti vari, etc etc…



 
 
 

La mezzosangue..

Post n°7384 pubblicato il 18 Gennaio 2016 da nina.monamour

L'ISIS è nemico anche dell'Islam, non cediamo alla paura e restiamo uniti, solo così lo sconfiggeremo.

La regina piu' autorevole del Medio Oriente prende posizioni decise contro il Califfo, per la pace e la solidarietà tra musulmani veri ed Occidente, per difendere la sua fede, strumentalizzata dai terroristi, e un patrimonio culturale che è di tutti. Si dimostra sempre piu' una grande protagonista della scena politica e dilpomatica internazionale.

Contro l'Isis, nemico numero uno della civiltà, lei c'è; contro chi tratta le done come schiave e le bambine come future schiave, lei c'è; contro l'ignoranza, contro la crudeltà, contro il fanatismo e contro l'indifferenza, lei c'è e sempre in prima linea. A 45anni, con due dei suoi quattro figli già all'Università in America, Rania di Giordania è diventata protagonista della scena diplomatica e politica internazionale.



A fianco del marito, re Abdullah II (non nella sua ombra), spesso da sola, in missione per conto del sovrano o proprio; ogni occasione è buona per lanciare un messaggio di pace. Rania si comporta come una occidentale quando, vestita Fendi e in tacchi va a trovare la sua amica Letizia di Borbone, regina di Spagna,


 

scatenando pettegolezzi su chi sia la piu' bella.

Quando arriva a Roma per ricevere la laurea honoris causa, nel suo discorso di ringraziamento è riuscita a sferrare un nuovo potente gancio, seppur metaforico, alla mandibola del Califfo e dei suoi seguaci dicendo che piu' "invocano l'Islam per i loro attacchi terroristici, piu' provocano l'insofferenza dei musulmani pacifici".


 

Senza dimenticare le vittime di quegli attacchi "non solo stanno uccidendo migliaia di uomini, donne e bambini innocenti, stanno distruggendo anche la nostra comune eredità culturale", riferendosi ai siti archeologici di Palmira, in Siria, alla moschea di Khudur a Mosul e alla Chiesa di Sant'Ahodamah a Tikrit, in Iraq.

Questi attacchi non prendono di mira soltanto pilastri e pietre, ma sono attacchi ai valori millenari della comune eredità archeologica e coesistenza umana. Rania ha esortato il non cedere alla paura, a non considerare i devastatori imbattibili, perchè non sono altro che illusi, così illusi da pensare di poter creare una nuova era, il "dopo Daesh", usando l'acronimo arabo dell'Isis, credono di poter fare il lavaggio del cervello alle generazioni future.

La Giordania vive alcuni dei suoi anni piu' difficili, con le bandiere nere del Califfo molto vicine alle sue frontiere nord-orientali. La sua posizione georgraficamente avanzata nella coalizione internazionale che sta cercando di didtruggere le basi jihadiste in Siria e in Iraq ne fa un bastione strategico.

Rania sa dove colpire, nel fianco di Al-Baghdadi, l'uomo che ha preso il posto di Osama Bin Laden nella lista dei terroristi piu' ricercati, vivi o morti, dalla Cia e dai servizi di sicurezza di mezzo mondo. Le parole della regina giordana fanno male all'immagine dell'organizzazione in Medio Oriente almeno quanto i radi aerei di Sua Maestà alle postazioni del Califfo, perchè in ogni caso smontano il mito degli invincibili guerreri di Dio.

Non c'entrano nulla con la fede musulmana, sono soltanto fanatici, vogliono solo essere definiti "stato islamico" perchè così qualunque azione contro di loro può essere presentata come un attacco all'Islam, non è così, come comunità internazionale, non dobbiamo fare il loro gioco, non dobbiamo dare loro una legittimazione che non meritano.

 


Mediatrice credibile tra l'occidente spaventato e furibondo che nlla ha da spartire con gli sgherri di Al-Baghdadi, dall'altro la regina sa di non piacere alle tribu' bedine, ai Fratelli mslmani, agli ambienti sunniti piu' conservatori e tradizionalisti della regione medioorientale, ove è percepita come una mezzosangue, di origini palestinesi ma nata in Kuwait, e come sovrana troppo libera e liberale, troppo attenta alla moda, troppo seducente, troppo lontana dal modello di donna invisibile e sottomessa ancora imposto ad una larga parte della popolazione.

Ecco perchè spesso si rivolge principalmente alle donne, pur utilizzando strumenti inaccessibili a molte delle sue corregionali, come Twitter e Instagram. Raina vuole raggiungere i piu' giovani e non si stanca di propugnare il diritto all'istruzione per tutti, come antidoto alla fatwa talebana contro l'alfabetizzazione delle bambine.

 
 
 

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