Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi di Febbraio 2017

All'anno prossimo..

Post n°7877 pubblicato il 28 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

Quanta stoltezza, quanta vigliaccheria, quanta tristezza si nascondono talora sotto la maschera del buon senso.

 

 

I carnevali passano, certe maschere restano.




Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.

(Luigi Pirandello)

 

 

All'anno che verrà, ci si rivede nel 2018


 

 

 
 
 

Caffetteria a tempo..

Post n°7876 pubblicato il 28 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

La formula è “all you can stay”, le consumazioni sono gratuite, si pagano solo i minuti. Compresi nel prezzo anche wi-fi illimitato, fax, stampante, scanner, libri, riviste e giochi da tavolo. Il format francese di ispirazione russa dopo il grande successo di Mosca, Parigi e Londra arriva anche nella capitale.

"Potrei avere un caffè?" "Certo". "Quant’è?" "Niente!" È quello che vi sentirete rispondere all'AntiCafè, il locale aperto a Roma nella zona di San Giovanni,  quì infatti tutto è gratis, tranne il tempo trascorso nel locale.

Si paga solo...il tempo, 4 euro per la prima ora, 3 per la seconda, 14 per un giorno e 200 per un mese. Muffin, brioches, cupcake, ciambelloni, cappuccino o succo d’arancia, le consumazioni sono illimitate. Compresi nel prezzo anche wi-fi, proiettore, fax, stampante, scanner, libri, riviste e giochi da tavolo.

Spazi (anche per lavorare), condiviso, qui tutto è condiviso, spazio, cibo, lavoro, divertimento. All’AntiCafè si può leggere un libro, ripassare la lezione di francese oppure fare una partita a Trivial Pursuit. Ma, soprattutto, è possibile sedersi a un tavolo e traformarlo nel proprio angolo di coworking (lavoro in spazi condivisi). Il luogo ideale per i detentori di partita Iva, che qui possono incontrare i clienti, organizzare presentazioni e mini-riunioni senza doversi affittare un costosissimo ufficio in centro.

I caffè a tempo, l’inventore del novello "coffice?" Il rivoluzionario format è francese (i primi due bar della catena sono nati a Parigi lo scorso anno),




ma di ispirazione russa. Nasce infatti dalla brillante mente dell’ imprenditore Ivan Meetin, che dopo aver lanciato la prima catena di "caffè a tempo" ( Ziferblat, parola che deriva dal russo e vuol dire “orologio”) nel suo Paese, ha deciso di esportare l’idea in altre capitali. Prima fra tutte, Londra. Nel bar a tempo gli avventori, una volta entrati, ricevono una sveglia per contare i minuti che passano. Uscendo dal locale e riconsegnando l’orologio viene fatto il conto del tempo da pagare.

Volete solo entrare nel bar per il tempo di un espresso? Niente paura, se la permanenza è breve, si paga a consumazione.

 

 

Buon Martedì Gras..

 

 

 
 
 

L'elisir di lunga vita, il Kim chi..

Post n°7875 pubblicato il 27 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

Che cavolo, direte Voi!! Eh sì, si tratta proprio di questo, di cavolo lasciato fermentare e poi condito con spezie e peperoncino in decine di guise differenti. Il suo odore pungente, e indimenticabile, è una specie di "colonna odorosa" che accompagna qualunque visitatore in Corea, Sud o Nord non fa differenza, il kim chi, così si chiama lo spuntino che accompagna qualunque pasto nella Penisola asiatica, è una delle poche cose (insieme alla lingua, quella parlata) ad unire i due Paesi separati dal 38° Parallelo e tecnicamente ancora in stato di guerra.

Li unisce e, soprattutto, li aiuta a vivere di più e meglio, lo dice uno studio dell’Imperial College di Londra, riportato dal Financial Times che, un pò perfidamente, aggiunge come l’olio di oliva tipico della dieta mediterranea sia stato definitivamente superato dalla saporita pietanza che ogni coreano, dal ricco al povero, degusta almeno una volta al giorno (spesso di più, colazione compresa). E fanno bene, perché grazie alle proprietà benefiche dei suoi ingredienti, i coreani si avviano a diventare il popolo più longevo della Terra. Nel 2030, sostengono gli Scienziati dell’Imperial College, le donne della Corea del Sud (per ora il Nord ha troppi deficit in altri settori dell’alimentazione per stare al passo) vivranno in media 91 anni, mentre gli uomini dovranno fermarsi a 84, a causa delle cattive abitudini in fatto di alcol e fumo. Comunque, si tratta di limiti mai raggiunti.

Ma che cosa contraddistingue il kim chi tanto da infondere salute e allungare i nostri giorni? Sembra (lo dicono gli esperti) che il processo di fermentazione, basato sull'utilizzo di batteri probiotici di derivazione del latte, i lactobacilli (gli stessi che si trovano negli yoghurt), unito ad un condimento che si chiama gochujang, una salsa rossa a base di peperoncino e ricca in vitamine A e B, aiutino a mantenere sano l'organismo, abbassando il colesterolo, combattendo il cancro e migliorando la salute mentale e la bellezza della pelle. Che sia davvero così, sostiene lo studio, lo dimostra il fatto che la Corea del Sud, fino a metà degli anni Ottanta un Paese ancora arretrato dove l’età media si fermava a 75 ani per le donne e 65 per gli uomini, in pochi decenni ha fatto un salto che il solo progresso tecnologico non riesce a spiegare.

Certo non può essere il kim chi soltanto il segreto di una vita lunga e sana, i sudcoreani ci mettono anche del loro. Per esempio, una tendenza all’ipocondria (il Financial Times asserisce che soltanto il 35% dei cittadini di questo Paese ritiene di essere in buona salute) e dunque l'abitudine a correre dal medico non appena avvertono un qualche malessere. Tutto questo, considerata la scrupolosità e le abitudini a prendere tutto molto sul serio, porta i dottori a (statisticamente) a diagnosticare eventuali malattie al loro nascere, aumentando di molto le possibilità di guarigione.

Dunque? Beh, in questo nostro mondo globalizzato, per fortuna il kim chi non è un alimento difficile da trovare, anche in Italia ci sono molti e ottimi ristoranti coreani. E chissà che presto i supermercati non decidano di importarne le marche più conosciute. Certo, le nostre case potrebbero cominciare a puzzare un pò di cavolo fermentato.

Ma volete mettere il benessere?

 

 
 
 

Alla fermata..

Post n°7874 pubblicato il 26 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

 I sogni son desideri di felicità..

Nel sonno non hai pensieri..

Li esprimi con sincerità..

Se hai fede chissà che un giorno..

La sorte non ti arriderà,

Tu sogna e spera fermamente..

Dimentica il presente..

E il sogno realtà diverrà!


(Cenerentola)

 

 
 
 

Attenti agli scherzi..

Post n°7873 pubblicato il 26 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

 

E siamo arrivati a Carnevale, storicamente nel rito di Carnevale (tradizione che il Cristianesimo ha attinto dai riti pagani) il tema predominante è la carne.

Carnem levare (eliminare la carne) indicava l’ultima sontuosa festa prima del periodo di astinenza della Quaresima. E così nell’ultimo periodo dell’anno, quello del freddo inverno dove venivano a mancare i vegetali freschi e si doveva attingere alle risorse accumulate durante l’anno, come i legumi secchi e gli insaccati, l’appetito cresceva e non solo per il cibo.

C’era attesa per la festa, per gli eccessi e per la trasgressione.

Tutto questo ha fatto nascere un vastissimo repertorio di tradizioni, di festività e travestimento, anche culinarie.

Un’atmosfera piacevole da nord a sud del paese.

I dolci fritti, grande simbolo della declinazione gastronomica del Carnevale, ci invogliano a trasgredire, godere, liberarsi dalla quotidiana disciplina.



Un semplice impasto di farina, uova, burro e zucchero, tagliato e modellato a seconda della tradizione, per poi essere fritto e servito imbottito o con una semplice spolverata di zucchero a velo, diventa un simbolo.

A Vercelli questa voce è forte e chiara, decine di pasticceri, panifici e ristoranti si esibiscono nel rendere l’omaggio a due classici dolci di Carnevale, i friciò e le gale.



I Friciò piemontesi sono delle deliziose frittelle aromatizzate spesso con il limone e riempite, a secondo della tradizione, con chicchi di uvetta sultanina oppure a seconda delle preferenze, imbottite con delle creme, marmellate o cioccolato.

Invece le Gale di Carnevale sono delle leggere, friabili e deliziose sfoglie che vengono fritte e ricoperte con lo zucchero a velo. Conosciute nei altri regioni d’Italia come Chiacchiere, Cenci o Bugie (solo per citare alcuni), le Gale attirano sia grandi che bambini. La loro invitante presenza nelle vetrine induce a diventare più allegri, più gioiosi e spensierati in quanto ci ricordano l’avvicinarsi del Carnevale.

E cosi, da Piemonte a Sicilia, i balli e le mangiate che hanno sempre accompagnato questa festa confermano la bellezza di questa tradizione ricca e coinvolgente.





Le maschere e le trasgressioni culinarie servono per soddisfare le voglie, liberarsi dalla disciplina, dalla rigidità della vita quotidiana per poi riprende un periodo, quello della Quaresima, più sobrio e tranquillo.

 

 
 
 

Il paese piu' sfortunato..

Post n°7872 pubblicato il 25 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

Colobraro è un piccolo paese in provincia di Matera famoso per essere il paese più sfortunato d'Italia. Ma come lo è diventato?

Il Venerdì 17 arriva anche a Colobraro, un piccolo paese sfortunato in provincia di Matera, in Basilicata, che conta meno di 2000 abitanti. Però qui, da quel che si dice e scrive in giro, sembra che la sfortuna incomba tutto l'anno.

Una leggenda infatti lo indica come il paese più sfortunato di Italia a causa di una maledizione iniziata dal potestà del paese, don Virgilio, negli anni Quaranta del secolo scorso,
"Se non dico la verità, che possa cadere questo lampadari"...e poco dopo un enorme lampadario si staccò dal soffitto uccidendo i suoi accusatori.


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Ancora oggi alcuni abitanti dei paesi vicini per riferirsi a Colobraro dicono "Quel paese là", perché anche solo nominarlo porterebbe sfortuna .


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Focus Junior però, che alla sfortuna non crede, è andato a vedere la pagina Facebook 
di  Colobraro e ha scoperto una comunità vivace e cittadini molto uniti tra di loro.
Altro che paese più sfortunato ...

 

Buon Sabato..

 
 
 

Il nomignolo..

Post n°7871 pubblicato il 24 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

E’ la tua voce che mi tranquillizza.

E’ il tuo modo di parlare, il tuo modo di chiamarmi, quel nomignolo che mi riservi.

E’ che sei tu.

E quando si tratta di te, io non lo so che mi succede.

Per quanto cerchi di trattenermi, se si tratta di te io sono felice.

(Carlos Ruiz Zafòn)

 

 
 
 

A casa dei mici per un caffé..

Post n°7870 pubblicato il 23 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

"Non è possibile possedere un gatto.

Nella migliore delle ipotesi si può essere con loro soci alla pari."

Sir Harry Swanson

 


Roma- Romeow Cat Bistrot

 


Non poteva proprio mancare a Roma un Bistrot di nome Romeow, quest'angolo felino, non si limita ad ospitare i gatti, ma si apre alla cucina raffinata e salutare. Aperto la mattina per una ricca colazione, a pranzo per lasciarsi tantare dal gusto, al pomeriggio per una merenda golosa e la sera per deliziarvi con l'originalità dei piatti. Il tutto in un clima moderno, che rimanda al concetto dei cat café giapponesi. In più si organizzano eventi culinari molto interessanti, il tutto in compagnia di bellissimi gatti passeggiano indisturbati, chiedendovi una coccola.

Milano- Crazy Cat Café


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Questo Café ha nove padroni di casa, e sono tutti gatti. Il locale tiene conto delle esigenze dei loro proprietari, vi accorgerete quindi subito di alcuni gingilli come, tiragraffi, tronchi, giochi, percorsi sui quali saltellare e scalare le pareti, oltre ad un area privata per il loro riposo. Di fondo c'é l'idea tipica dei Neko Café giapponesi, in cui ritroviamo lo stile, ma il tutto é stato reinterpretato per adattarsi allo stile di vita italiano; aperti dalla mattina all'ora dell'aperitivo, i gatti lombardi vi aspettano!

Parigi- Le Café de Chats


Risultati immagini per Parigi- Le Café de Chats


Vicino Place de la Bastille, in un vicolo caratteristico, una vetrina mostra cosa succede all'interno di questo Café; gente che chiacchiera, gusta una cioccolata calda, mangia un dolce, mentre i gatti stazionano tranquilli sulle travi, sui puff, sui divani e nelle ceste. Questo é il Café de Chats di Parigi, un luogo dall'atmosfera bohèmien, in cui intrattenersi per rilassarsi ammirando la tranquillità di questi fantastici felini. Se siete nei dintorni e amate i gatti, questo é il posto che fa per voi!

Bruxelles- Le Chat Touille


 

Questo Café é nato per due passioni, quella dei gatti, e quella della cucina sana ed equilibrata. I gatti presenti in questo particolare angolo di Belgio sono gatti provenienti dal rifugio World Animal Handicap Foundation (W.A.H.F) e la loro presenza vuole sensibilizzare le adozioni degli amici felini. Le Chat Touille é un luogo ideale per rilassarsi, godersi un delizioso piatto tipico, per una pausa gastronomica durante lo shopping o per un drink nel tardo pomeriggio.

Londra- Lady Dinah's Cat Emporium

 

Gatti nei Café Europei


Il Café dei mici di Londra colpisce per l'accurata attenzione al dettaglio e l'intrattenimento degli ospiti. Per andare in questo locale é necessaria una prenotazione anticipata e gli ingressi sono suddivisi a turni di un'ora e mezza, per permettere a tutti l'entrata. Una volta entrati, oltre alla pulizia delle mani, vi verrà fatto un piccolo corso in cui si spiega come ci si deve comportare con i gatti; dopodiché giochi di ogni genere, cucce in ogni dove e un ambiente a misura di micio! Si ha la possibilità di interagire con ogni gatto a patto di non disturbare i loro pisolini.

Budapest- Cat Cafè Budapest

 


Il concetto del Cat Café di Budapest si basa sulla pet therapy; il gatto infatti é un'ottima compagnia per abbassare l'ansia, l'alta pressione sanguigna e lo stress. Nel cuore di Budapest, in una delle zone più belle, questo locale offre una pausa dalla visita della città ungherese per rilassarvi tra i coccolosi e dolcissimi gatti, mentre vi scaldate con un the o mangiate uno snack! Consigliato solo ai veri amanti dei gatti.

Amsterdam- Kattencafé Kopjes

 

 

Il primo e unico Café dei Gatti di Amsterdam, ospita sette bellissimi gatti adottati dai rifugi per felini della città. Il locale é arredato in stile "gatto park", una vera e propria mecca felina! Un luogo tranquillo pulito e accogliente che informa i propri clienti all'entrata su come comportarsi con gli amici felini. Trascorrere un'ora diversa dal solito coccolando i gatti olandesi.

Berlino- Pee Pees Katzencafe



Un piccolo locale delizioso arredato in stile shabby ma con la particolarità di essere ispirato completamente ai gatti, tutti gli arredi infatti sono decorati da disegni di mici, persino le tazze e le tovagliette. Nel cuore di Berlino, il Pee Pees Katzencafe é uno dei posti più belli e romantici della città.


 

E mentre si gustano delle ottime torte homemade, i gatti vi faranno compagnia lasciandosi andare a fusa e carezze.


 
 
 

La lettura è il viaggio di chi non può prendere un treno..

Post n°7869 pubblicato il 21 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

Nel 2011 mi capitò per caso tra le mani un libro di cui sentivo parlare per la prima volta, "Il profumo delle foglie di limone", di Clara Sanchez. Il libro in Italia era stato pubblicato quell’anno e in poco tempo scalò le classifiche internazionali.

Sono passati 6 anni e per puro caso quel libro è ricapitato tra le mie mani, questa volta però veniva dalla libreria di casa mia. Non ero stata io a sceglierlo e comprarlo, però mi ha colpito la casualità dei fatti e un pomeriggio, mentre aspettavo che il mio pc caricasse alcuni file, ho tirato fuori dalla libreria questo libro, un pò per curiosità, un pò per occupare il tempo di attesa.

Ho letto la prima pagina in piedi accanto alla libreria, in fondo non avevo molto tempo da dedicare a quella lettura in quel preciso momento, ed ero intenzionata a rimetterlo al suo posto dopo pochi minuti.

Alla seconda pagina mi sono seduta sulla sedia accanto al pc, e dopo dieci pagine, ero accomodata sul divano immersa totalmente nelle parole di Juliàn e Sandra, i due protagonisti. Erano un pò di anni che non vivevo il colpo di fulmine per un libro.

Incredibile! Sono arrivata a pagina 50 senza rendermi conto che fuori imbruniva e il pc aveva caricato i file già da un bel pò di tempo.

Questo libro mi ha letteralmente rapita.

Da ragazzina ho letto davvero qualunque romanzo sull’olocausto e sugli ebrei, ma poi ad un certo punto ho smesso. Come capita a volte alle grandi passioni, ha subito una battuta di arresto. In questo libro ho ritrovato la mia passione. E’ diverso da quelli che ho letto in passato sui nazisti, perché questa volta la storia viene vista con gli occhi del tempo. I nazisti di cui si narra sono ormai novantenni e i sopravvissuti alle barbarie hanno pochi anni in meno.

In questo romanzo c’è storia, c’è sentimento e c’è confronto generazionale.

 

 

I due protagonisti, Juliàn e Sandra, un ottantenne e una trentenne, raccontano la storia a due voci, partendo da un punto di vista differente  su episodi che ognuno guarda, ovviamente da una diversa angolazione. Entrambi vittime dei nazisti, uno superstite dei campi di concentramento, l’altra vittima psicologica, inizialmente inconsapevole, di un gioco perverso e malato di un gruppo di novantenni che non si arrendono alla sentenza a cui gli uomini e la storia li hanno condannati, creando una comunità neonazista chiamata Confraternita.

E’ uno scontro tra Juliàn e Sandra che rappresentano il bene e i nazisti che rappresentano il male. uno scontro che si consuma sul piano psicologico, fino a toccare le corde più profonde dell’anima.

Un meraviglioso thriller psicologico che trova la sua pecca solo nelle ultime cinque pagine, dove una fine troppo frettolosa e poco carica di sentimenti, ma purtroppo alla stesso tempo veritiera potrebbe deludere il lettore che la Sanchez riesce a caricare di forti aspettative per tutto il corso del romanzo.

Ne consiglio la lettura..

 

 
 
 

Il cliente ha sempre ragione?

Post n°7868 pubblicato il 20 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

Scoppia la polemica per il bar in piazza dei Signori a Treviso che fa pagare 30 centesimi a due clienti una ciotola d’acqua per il cane. “Scusi, è possibile avere una ciotola d’acqua?”. Questo hanno chiesto due persone sedute ai tavolini del bar “Signore e Signori” di Treviso per rifocillare il cane che avevano al seguito.

Richiesta prontamente accolta dal personale del locale, che altrettanto prontamente aggiunge la voce “Acqua cane” all’ordinazione.

Al momento di pagare, increduli leggendo lo scontrino (a proposito, rileggere la nostra scontrineide è sempre istruttivo), i due clienti hanno chiesto spiegazioni ai titolari del bar, che giustificavano il surplus di 30 centesimi per il servizio e la ciotola. Ovviamente la foto dello scontrino è stata postata sul web e sono bastate poche ore per arrivare ai TG nazionali.

La maggior parte delle reazioni sul web è palesemente in difesa dei clienti (il cliente ha sempre ragione?), con toni che vanno dallo stupito all’indignato. Non è stata la somma, chiaramente, a scatenare la contestazione generale, ma il gesto.

Il fatto di avere la voce “Acqua cane” nel registratore di cassa significa che non è una novità per il bar trevigiano farsi pagare questo genere di servizi, scoperta che ha indispettito ancora di più gli animalisti, che condannano e promettono boicottagio (tutto questo gratis invece).

C’è chi, addirittura, è andato a riesumare un’ordinanza del Magistrato civico di Trieste, risalente al 1877, che invitava i proprietari di esercizi pubblici a tenere fuori dai negozi dei recipienti d’acqua “monda” per i cani, durante la “stagione calda”. Promettendo sanzioni per i disubbidienti.

 


Più esiguo, invece, il numero di chi difende il bar, considerando la ciotola d’acqua una consumazione come un’altra, e non un dovere (morale?) dei proprietari: “Si chiama servizio al tavolo! Uomo o cane che sia“.

La storia dell’acqua gratis nei bar è una questione ancora irrisolta, se al sud è prassi affiancare alla tazzina di espresso un bicchiere d’acqua (compreso nel prezzo),

 

 

a Milano non è difficile che vi inseriscano un sovrapprezzo per averlo.

Ma ora il problema sembra essere un altro, l’acqua cane.

Confidiamo nel buon senso dei gestori.


 
 
 

Per iniziare con un sorriso una nuova settimana..

Post n°7867 pubblicato il 20 Febbraio 2017 da nina.monamour

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La prima scuola per sordomuti..

Post n°7866 pubblicato il 19 Febbraio 2017 da nina.monamour


 

 

Accade il 17 Febbraio del c.m. , i fatti piu' importanti e curiosi..

 Nel 1857 in Usa viene aperta la prima scuola per sordomuti. 

Oggi si chiama Gallaudet College.

1896 nasce il fumetto, in senso letterale, la nuvoletta bianca dove viene scritto quello che dicono i personaggi viene pubblicata per la prima volta su Yellow Kid, il primo fumetto a colori. Prima le scritte erano incorniciate da filetti o messe direttamente sopra il personaggio.

 

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1923 viene aperta la camera funeraria di Tutankhamon, faraone d'Egitto, vengono trovati più di 2000 reperti del IVX secolo a.C.

1959 Fidel Castro è primo ministro di Cuba.

1976 iniziano le trasmissioni di Radio 105, a Milano. Si chiamava Radio Studio 105..

2005 Entra in vigore in Italia il trattato di Kyoto, sottoscritto nel 1997 da 141 paesi, l'obiettivo è di ridurre l'emissione di anidride carbonica del 6.5 % in cinque anni.


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Compleanni:

1958 Ice T rapper e attore

1959 John McEnroe, tennista

1963 Claudio Amendola, attore

1972 Sabina Panzanini, sciatrice e campionessa italiana

1979 Simone Vanni, scherma, fioretto, oro olimpico 2004

1979 Valentino Rossi, motociclista

1982 Lupe Fiasco, rapper


 

 
 
 

La matematica degli omini verdi?

Post n°7865 pubblicato il 18 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

La domanda del titolo è meno sciocca di quanto si pensi; se gli extraterrestri, omini verdi e con le antenne avessero 6 dita, forse la loro matematica sarebbe "a base 12".

Ecco perché.

Così come per noi umani le dita delle nostre mani sono il... pallottoliere naturale, ossia l’origine del sistema decimale che usiamo (è il più diffuso oggi e lo era anche nel passato) allo stesso modo, per gli extraterrestri, le loro sei dita potrebbero avere la stessa funzione delle nostre.


 


L’uomo, però, nei millenni ha adoperato anche numerazioni diverse. Alcuni popoli dell’Europa occidentale, i Maya e gli Aztechi utilizzavano per esempio sistemi a base 20, mettendo assieme le dita di mani e piedi.

Tracce di questo sistema si trovano ancora in alcune lingu, in francese il numero 80 è "quatre-vingts", cioè “quattro volte 20”. I Sumeri, nel IV millennio a. C. adottarono i sessantesimi, tanto che ancora oggi vengono divisi su base 60 le ore, i minuti e i gradi degli angoli.

 

 

Nel mondo dei computer è invece in uso la base 2, che ha il pregio di richiedere solo due simboli per rappresentare tutti i numeri e rendere così semplici le operazioni al calcolatore. Con un unico difetto, per essere rappresentati anche numeri piccoli richiedono molte cifre.

E la base 12 dei marziani? Esiste anche sulla Terra e precisamente nel sistema britannico di pesi e misure. In questo sistema un piede, per esempio (pari a 30,48 cm), equivale a 12 pollici. La ragione di questa scelta curiosa è che il dito pollice veniva impiegato per contare sulle 12 articolazioni delle altre quattro dita.

Buon Sabato..

 
 
 

Ecco chi era il vero padre ..

Post n°7864 pubblicato il 17 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

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Per decenni queste immagini erano state gelosamente custodite, solo ora spuntano fuori gli scatti inediti di Marilyn Monroe incinta. A scovarle è stato il Daily Mail che per la prima volta mostra al mondo l’attrice in stato di gravidanza. Ma a fare scalpore non sono solo le foto scattate nel luglio del 1960 a New York, ma anche la storia che c’è dietro, nascondono, infatti, uno scandalo extraconiugale. Il padre del bimbo (mai nato, non si sa per aborto spontaneo o volontario) non era l’allora marito Arthur Miller, bensì il collega francese, l’attore Yves Montand.

Nessuno, fino alla pubblicazione di questi scatti, era a conoscenza della vicenda, le immagini erano state immortalate e poi accuratamente conservate per tutta la vita dall’amica di Marilyn, Frieda Hull. Ora, scomparsa la donna, i suoi beni sono andati all’asta e tra i vari oggetti sono spuntate queste clamorose foto.

In vendita sono finite anche altre 550 istantanee, insieme alla macchina che Hull utilizzò per realizzarle. Adesso appartengono al collezionista Tony Michaels, conosciuto da Frieda Hull prima della sua scomparsa. "Frieda era molto orgogliosa di avere questa serie di scatti e altrettanto orgogliosa di aver mantenuto il segreto fino al giorno della sua morte", ha raccontato Michaels.

 

 
 
 

La scuola perfetta si trova in Finlandia!

Post n°7863 pubblicato il 16 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

Ci hanno pensato su per bene poi si sono messi all'opera e, in Finlandia, hanno realizzato la Saunalahti School, una scuola perfetta per i bambini. Ecco com'è.

Si chiama Saunalahti School, si trova nella città finlandese di Espoo (la seconda per importanza del Paese) ed è una scuola davvero speciale. Non solo perché è costruita con criteri ecologici ed è stata premiata ma, soprattutto, perché è stata pensata da cima a fondo per essere perfetta per gli scolari che la frequentano, per i loro genitori e per tutta la comunità. E perché è studiata per permettere di imparare non solo in aula ma in ogni spazio disponibile e anche all'aperto.

L'edificio e tutte le sue zone sono state pensate per sostenere le idee che la scuola vuole mettere in atto per compiere al meglio la propria missione di educare, sia che si tratti di studiare sui libri, sia che riguardi lo sport e la creatività dedicata all'arte. Infatti, l'idea principale alla base di questa scuola è quella di incoraggiare l'apprendimento anche al di fuori della classe, permettendo agli scolari di usare gli spazi a loro disposizione come ritengono meglio e, grazie alle ampie vetrate, di godere della luce e del panorama circostante.

 La facciata è fatta di strati orizzontali e materiali antichi quali i mattoni e legno sono messi assieme a materiali moderni quali il vetro. Il tetto, ondulato, è progettato per consentire alla luce del sole di entrare liberamente nel cortile.

 

 

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Una delle cose divertenti è che ciascuna zona della scuola è contraddistinta da un colore unico, in modo che sia facile muoversi e orientarsi nell'edificio senza perdersi. Un'altra buona idea è che quando la scuola è chiusa, la sera e durante i weekend, la palestra, i laboratori e il cortile sono a disposizione delle famiglie del posto e di alcune associazioni.

Ah, dimenticavo, oltre alle classi l'edificio ospita un punto di ritrovo per i giovani di Espoo e una caffetteria che permette di rilassarsi e può anche diventare un teatro o una sala conferenze. Inoltre, questa scuola, ospita anche la biblioteca pubblica.

Che ne dite, vi piacerebbe far studiare i figli in una scuola così?



 

 
 
 

Il dopo San Valentino..

Post n°7862 pubblicato il 15 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

La vita senza Amore è sterile e inutile, intendo l’amore a tutto tondo, non solo quello fra un uomo e una donna, per questo penso che nell’animo di ognuno, anche della persona più rude e scontrosa, ci sia un posticino riservato alle tenerezze che coccolano il cuore.

Questa "festa" un pò kitsch, mi ricorda sempre i due fidanzatini di Peynet un pò patetici e fuori moda.
Ma come farebbe la Perugina senza il San Valentino?
Che ci vuoi fare siamo nell’epoca del consumo, quella dei sentimenti spero la possiamo vivere nel cuore.

Mi unisco comunque a tutti quelli che sono innamorati, che lo sono stati e che lo saranno per 365 giorni l’anno, e non solo il 14 di febbraio.

Auguri a tutti gli innamorati, a chi vuole innamorarsi e a chi lo è stato.




.......E Auguri a tutto il mondo perché vi sia oggi e sempre amore.

 

 
 
 

Quanti anni hai?!

Post n°7861 pubblicato il 15 Febbraio 2017 da nina.monamour

 





Quanti anni hai?

Dipende, ho 5 anni quando mi dai una bella notizia e io mi metto a saltellare in giro.

Ho 10 anni quando sono spensierata e preparo la valigia per la partenza.

Ho 15 anni quando prendo il cellulare con la speranza che qualcuno mi abbia cercato, quando faccio qualcosa senza dirlo ai miei genitori.

Ho 18 anni quando mi prendo qualche libertà perché sento di poterlo fare.

Ho 20 anni quando sono persa e mi sembra di aver già visto e provato tutto nella vita.

Ho 40 anni quando sono convinta di poter fare tutto da sola.

Ho 70 anni quando mi sento sola e vorrei tutti al mio fianco.

Ho 80 anni quando gli altri mi raccontano qualche episodio e mi accorgo di non ricordarlo.

Ho 100 anni quando raggiungo un traguardo che credevo impossibile.

Sono già morta ogni volta che qualcuno se ne va.




 
 
 

Una notte bollente..

Post n°7860 pubblicato il 14 Febbraio 2017 da nina.monamour




Oggi mi rivolgo alle Signore, alle donne all'ascolto, lo sapete che oggi è San Valentino? Molte donne ci tengono davvero molto, è una giornata speciale, una serata speciale, una notte speciale!

Molte si sono già messe all'opera, hanno cercato idee per stupire il partner, hanno pensato a qualcosa di speciale per trascorrere la feste degli innamorati. Qualcuna di voi andrà a cena fuori, altre invece ceneranno nell'intimità delle quattro mura domestiche. Qualcuna partirà per un weekend romantico, altre organizzeranno qualcosa da fare in città.

Per molte, quasi tutte, l'aspetto sensuale e sessuale è importantissimo e alimentare la fiamma a San Valentino, come in altri giorni, è una prerogativa di molte. E visto che la serata si contraddistingue dalle altre allora perché non regalarsi e regalare un nuovo completino intimo che possa lasciare sbalordito e compiaciuto li partner?

In fondo è anche una buona iniezione di autostima.



Prima di tutto bisogna pensare al tipo di intimo che si vuole indossare, dovete pensare che dovete uscire, una volta l'anno almeno, fuori dagli schemi. Se solitamente indossate intimo liscio (tipo microfibra, cotone) stavolta optate per il pizzo must have di questa stagione, o comunque per qualcosa di lavorato.





Se sapete che al vostro uomo piacciono i reggicalze ma voi proprio non li utilizzate per una volta sorprendetelo (tanto mica ci dovrete uscire!). Se avete la passione per i bustini ma solitamente vi sono scomodi, questa è l'occasione giusta per indossarli


Intimo San Valentino 2012 per una notte bollente


La scelta del colore è importante, mi sentirei di consigliarvi il nero, il più classico e sexy dei colori ma dovete fare attenzione alle lavorazioni. Se è molto lavorato e ha dettagli particolari, pizzi, merletti, ornamenti va benissimo.

 



Se invece avete puntato un completino semplice e liscio lasciate perdere soprattutto se l'intimo nero per voi è la routine.


 

 

 

 



 
 
 

Stamattina..

Post n°7859 pubblicato il 13 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

Un colpo al cuore..

Dio mio, che salasso, ahahahahahahahah

 
 
 

Na tazzulella e cafè...

Post n°7858 pubblicato il 13 Febbraio 2017 da nina.monamour

 

 

La tazzina di caffè, il classico dell'ordinazione da bar: nella grande traversata verso il prezzo di un euro e dieci centesimi. Finora ad aggiornare il prezzo sono stati solo pochi locali, adeguandosi al listino ormai in vigore da tre anni, ma gli altri non dovrebbero essere lontani.

Siamo alla svolta? E' stata convocata nella sede dell’Ascom un’assemblea della categoria, sul tavolo anche la discussione su quel prezzo in ascensore. Non per mettersi d'accordo tutti, perché potrebbe sembrare un’intesa di cartello vietata dalla legge. Ma i titolari vogliono tastare il polso alla categoria, poi ognuno farà da solo.

 


Ci sta insomma che nel giro di qualche settimana il prezzo più praticato diventi 1,10 euro, come succede già al nord. Le ragioni, dicono i signori del caffè, ci sono tutte, un prezzo medio fermo da anni, la materia prima che costa di più, l’aumento generalizzato dei costi di gestione dei bar, fra tasse, personale e servizi vari.

In realtà la categoria resta divisa e non è affatto detto che dall’assemblea esca la linea del ritocco. Il gruppo dei perplessi, quelli secondo i quali un aumento di 10 centesimi inciderebbe poco sui ricavi, è nutrito. Che me ne faccio, spiega il titolare di uno dei grandi caffè cittadini, di un rincaro che mi porta in tasca 30 euro al giorno?

Ma 30 euro per 30 giorni fanno quasi lo stipendio di un dipendente, e l’aumento ormai è maturo, commenta un altro. 

 

 

 

Buon lavoro a tutti e buona giornata..

 
 
 

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