Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 04/02/2014
Carissimi, si sa: i sogni muoiono all’alba. Meno male. Non ho molta simpatia per i miei sogni. Li ricordo rarissimamente. Ma è sufficiente per supporli sgradevoli. Sembra che insistano nel mettermi in situazioni nelle quali o mi perdo o perdo qualcosa di decisivo. Sogni brutti. Sogni che non vorrei; sogni subiti. Quindi (ma forse mi sbaglio) sogni non miei. Eppure vorrei essere una sognatrice. Ma di sogni voluti, scelti. Sogni diurni, ad occhi aperti, molto aperti. Sogni che si intrecciano e si alimentano con ciò che accade e mi accade. Sogni imparentati più con la responsabilità che con la fantasia anche se la fantasia aiuta sempre; più con il progetto che con l'illusione che è sempre nociva. Sogni belli anche se difficilmente tranquilli. Vorrei essere una sognatrice. Vorrei. Al massimo posso collocarmi tra le sognatricii apprendiste. Tanto è vero che sono ancora intrigata in faccende che la sognatrice nebulizza sognando, semplicemente sognando. Sono ancora zavorrata da domandacce come queste: cosa, dove, come sognare? Mi consolo: anche il poeta è costretto a misurarsi con grammatica e sintassi. E non per diventare poeta ma per fare poesia. I miei problemi sul sogno stanno tra il sognatore e il sognare; tra ciò che ho in dotazione e ciò che ho saputo mettere in esercizio? Forse è rispondere all’invito di Hölderlin: "Vieni! Guardiamo all’Aperto, cerchiamo qualcosa di proprio, sebbene sia ancora lontano" (M. Heidegger, La poesia di Hölderlin, Adelphi, Milano 1988). Allora: come sognare? Mi sembra aver letto o ascoltato alcune regole per dormire bene e, quindi, sognare bene: posizione del corpo; orientamento del letto..Ci sono regole, suggerimenti per sognare bene da svegli? Regole e sogno non vanno molto d’accordo. Ma se viviamo in un deserto di sogni qualcosa o qualcuno avrà determinato questo inaridimento e qualcosa o qualcuno potrà (dovrà) attivare almeno la convinzione che è possibile ri-seminare e ri-coltivare il sogno; far fiorire il deserto. Vorrei riprendermi la licenza di sognare che mi è stata data per scaduta allo scadere dell’infanzia. Non mi dispiace aver raggiunto l’età della ragione ma ritengo che il sogno sia il sale del ragionare come la poesia dilata e illumina la prosa. Non mi lamento di essere adulta ma non mi rassegno ad essere adulta senza sogni adulti. Trovo ingiusto che ogni mio cedimento al sogno venga considerato una forma di regressione, una concessione alla "fanciullina", residuata di un’età superata. Non mi sottraggo al nostalgico sogno all’indietro ma rivendico il diritto all’impegnativo sogno in avanti. Mi piace l’essenziale ma non mi adatto a relegare il sogno nel superfluo. Sono per la concretezza ma mi ribello a mettere il sogno tra l’inutile e inconcludente. La sognatrice ha la testa tra le nuvole ma soltanto per i contemporanei; per i posteri, anche immediati, diventa una che aveva la testa in lato, che aveva visto, capito e operato nella direzione giusta. Difficile contraddire Cibran: "Per me, vita concreta, vita vera, vita pratica significa avere pensieri più grandi, sentire più a fondo, immaginare cose inusuali e andare ancora aventi... La visione è la cosa più pratica del mondo" Non sono indifferente all’avere ma non vorrei che l'avere mi spegnesse il sogno. Sognare è un po' come volare. Sognare è parente stretto della libertà. Non è un caso che i veri sognatori (scomodo i soliti nomi: Gesù, Francesco d’Assisi, Gandhi..) viaggiano leggeri: di cose ma anche di legami, appartenenze, obbedienze, convenzioni... Sembra di capire: il sogno è di chi si possiede. Cioè proprio di chi è adulto, di chi è uscito dall'infanzia. Il sogno non ha regole. Ma il sogno ad occhi aperti non è come il sogno nel sonno: non arriva.... ma si raggiunge. Interessa anche il dove sognare. I sogni notturni hanno un dove privilegiato e comodo: il letto (ma si sogna anche.. .sotto i ponti!). I sogni diurni hanno difficoltà ad identificare il loro dove favorevole o sfavorevole. Azzardo due sensazioni (ma le esalto a convinzioni!). Non me ne vogliate.. Lasciamo cadere il discorso, è meglio..... |
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