Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 17/02/2014
Da quando è morta Mamma, sai bene che la vita è nulla per me...e sai bene anche...che.... "Non cerco nulla dalla vita, aspetto che mi sorprenda lei, ha molta più fantasia…" Notte... ti voglio bene, non dimenticarlo mai..
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Ieri sera abbiamo parlato di questo personaggio e lo farò anche oggi! Anzi dedico una bellissima lettera a colei che è stata la mia compagna (di lotte, sorprusi, ingiustizie) in questi anni... Sorella Mafalda, adesso hai cinquant'anni, come tanti di noi che si erano illusi di cambiare il mondo e poi si sono accorti che il mondo aveva cambiato loro. Ma tu no, tu sei rimasta uguale, con la stessa zazzera nera e soprattutto la stessa carica d'indignazione, la stessa irriducibilità, cose certo scomode e ad un certo punto (tra gli orridi anni Novanta e gli spaventati Duemila) persino fuori moda, nella civiltà globale del "politicamente corretto" e del relativismo a tutti i costi. Mafalda dura e pura, ma senza le durezze di chi è duro e puro, sei pur sempre una bambina, sebbene di quella categoria di "bambine terribili" che ormai vive solo nella letteratura, sostituita dappertutto nella realtà, che spesso si ispira alla cattiva televisione, dalle terrificanti "bambine adulte" ma nel senso di precocemente veline o showgirl o qualsiasi altro ruolo luccicante nell'industria dello spettacolo. Mafalda per fortuna tu non smetti di riflettere, tu che vieni da uno dei paesi piu' tragicamente provati dalla storia recente, l'Argentina piena di cicatrici e poi travolta dalla crisi economica. Mafalda che ci diverti ma solo a patto di farci riflettere, di farci esercitare quel muscolo dell'indignazione che rischia continuamente d'atrofizzarsi. Sorella e compagna, bimba d'età indefinibile come quella delle nostre generazioni incerte e vaganti, che non si rassegnano all'anagre e nemmeno alla Storia. Quelle idealiste, sognatrici, innamorate delle utopie, nate per perdere ma giammai per negoziare. Noi che ti vorremmo, Mafalda, Presidente dell'Onu o quantomeno del Consiglio. Di nuovo tanti Auguri... |
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