Creato da nina.monamour il 11/06/2010
 

Il Diavolo in Corpo

Di tutto e di piu'.....

 

Messaggi del 18/02/2014

L'odissea del Reggino, la Salerno/Reggio Calabria..

Post n°6185 pubblicato il 18 Febbraio 2014 da nina.monamour
 

Un Venerdì mattina qualsiasi, la signora Peppa decide di volersi spostare da Reggio per fare shopping; quindi comunica a suo marito, il signor Giovanni, la sua intenzione: “Giuanni viri chi dumani matina non pigghiari impegni chi aimu a iri a Gioia Tauru all’Annunziata pirchì mi servunu tanti cosi e ‘dda, mi dissi a cummari Angiulina, chi si ‘catta a prezzu bonu.”

Il signor Giovanni, non esattamente esaltato dalla cosa e non particolarmente incline ai “lunghi” spostamenti in auto, risponde: “Oh malanova e nd’aimu a jettari a Gioia Tauro mi ‘catti quattru robi?!? Non putimu iri o Porto Bolaro chi è ‘ca ‘rretu?”

Se la signora Peppa aveva ancora qualche dubbio, l’obiezione del marito contribuisce a fugarlo totalmente: “No Giuanni, dumani imu a Gioia Tauru e non ‘nci rumpiri a devozioni! Anzi, moviti  e va fanci u pieno a machina.” Il Sig. Giovanni, pensando bene di evitare ulteriori obiezioni a seguito delle quali magari poi si sarebbe ritrovato al centro commerciale di Vibo, annuisce e jastimando esce di casa.

Prende l’auto dal garage e si dirige presso il meccanico di fiducia: “Bastiano, cuntrollimi tutta a machina, acqua, ogghiu, gummi e danci na cuntrollatedda e braccetti e puru e sospensioni chi dumani aiu a partiri.”  il meccanico risponde: “Aundi vai Giuanni tu chi non ti movi mai i Riggiu!!! Mi pari stranu!”

Il signor Giovanni  replica: “Lassimi stari chi Peppa si fissau mi vai mi faci shopping a Gioia Tauro…mali pi mia, chi mi ‘mbattiu cu ‘dda paccia!” ”E pi iri a Gioia Tauru ha fari tuttu stu burdellu?!?”

Il Sg. Giovanni spazientito:  “Senti, lassimi ca paci! Jeu vogghiu stari tranquillo quando fazzu viaggi longhi,  cuntrolla tutti i cosi e fammi a machina bella e pulita chi stasira vegnu e ma pigghiu! “

Al che saluta e va via. L’indomani mattina di buon ora il Giovanni recupera la sua fiat Uno Sting fresca di tagliando, fa salire la sua Signora e parte per il “viaggio”.

Prima tappa: autogrill di Villa San Giovanni. Il Signor Giovanni da le direttive alla moglie: “Peppa firmamundi e pigghiamundi u cafè chi ‘cca u fannu bonu! Ma non ti pigghiari cornetti chi chisti venunu ill’artitalia e cu sapi chi ‘nci mentunu ‘dda intra; poi pigghia na buttigghiedda d’acqua chi si ‘ndi pigghia a siti non ci su cchiù autogrill!”

Si rimette in auto, sistema sedile e specchietto, e riparte. Rettilineo di Scilla libero; il signor Giovanni, percorrendolo di gran carriera, esclama soddisfatto: “Ahhh.. menu mali non c’e’ traficu!”

Neanche a dirlo, appena giunto nei pressi di Santa Trada alla prima strozzatura dovuta ai perenni lavori di ammodernamento della SA-RC, ecco materializzarsi davanti alla proprio automobile un camion impossibile da sorpassare. Partono le prime jastime ed imprecazioni: “Malanova mi avi stu cosu lordu, giustu ora aiva a passari mi mi rumpi i palli a mia! Speriamu mi è scaricu, almeno caminamu a sittanta!” 

Peccato fosse stracarico con la conseguente velocità da crociera di 30 km/h tenuta dal camion. Prova ancora a darsi forza il signor Giovanni: “Vabbò, tantu chistu è chinu i cimentu, comu ‘rivamu a Scilla si caccia ri peri e a strata diventa libera!” E infatti giunti a Scilla il camion svolta per dirigersi al cantiere – sospiro di sollievo e sorriso a 32 denti, ma improvvisamente, subito davanti alla loro automobile, si immette in autostrada un altro camion, sempre trasportante cemento.

Non c’è bisogno di sottolinearlo, anche qui si procede in unica corsia. Seguono nuovamente jastime, imprecazione ed insulti alla moglie. “Ma buttana Eva! Si cacciau davanti nu scassa palli e mi ‘ndi cumpariu n’autru peggiu? Ora chistu mi l’haiu a supportari ‘nzinu a Bagnara!“

Infatti il secondo camion procede alla stessa  velocità di crociera del primo fino allo svincolo di Bagnara (ovviamente in questo lungo lasso di tempo seguono jastime e malanove ininterrotte, oltre a copiosi improperi rivolti alla moglie rea di averlo fatto muovere dalla sua amata città), dove il signor Giovanni conta di sbarazzarsene: “Jamu chi ‘rivammu a Bagnara e stu citrolu si caccia davanti.” Purtroppo però il camion non svolta allo svincolo e prosegue imperterrito il suo percorso. E qui… colpo di genio!

Infatti il signor Giovanni decide di imboccare lo svincolo di Bagnara per percorrerlo a folle velocità e, quindi, riprendere l’autostrada sorpassando l’odiato mezzo pesante. Caso volle che, proprio in quel momento, si sta apprestando ad immettersi lentamente in autostrada un’altra auto,  rallentando così la folle corsa del Sig. Giovanni. Risultato: l’automobilista “lento” riesce ad imboccare l’autostrada posizionandosi davanti al camion, il signor Giovanni  invece no, anche a seguito dell’imperioso strombazzare del camion che, sopraggiungendo lentamente, comunicava la sua intenzione di non farlo immettere davanti.

Per di più il Signor Giovanni è costretto a star fermo circa una decina di minuti per far passare il serpente di auto che si era formato dietro il camion.  Seguono, ovviamente, di nuovo jastime, malanove, insulti alla moglie, insulti  all’automobilista incontrato allo svincolo, insulti alla moglie dell’automobilista, all’autista del camion e chi più ne ha più ne metta.

E dopo altre peripezie che non sto qui a raccontare, finalmente la "felice" coppia reggina giunge alla tanto agognata meta. L’imponente ingresso del centro commerciale torreggiava davanti a loro; il Signor Giovanni, tentando di lenire la rabbia accumulata durante il viaggio, comincia ad accarezzare l’ipotesi di comprare qualcosina anche per lui.

Scendono quindi dall’automobile , entrano al centro commerciale e dopo un girovagare di circa 3-4 ore, escono però senza aver comprato nulla.

”Scusa Peppa ma tu non ‘cattasti nenti?”

”No Giuanni, non viristi?!? Chisti su pacci, i robbi custunu u doppiu i Riggiu!”

“Peppa…..”

“Si, dimmi Giuanni, cori meu…”

VAFANTOCULU TU, U CENTRU COMMERCIALI, TUTTU U TRATTU RIGGIU-GIOIA TAURU  CHI ANCORA AVIMU A FARI ALL’INCONTRARIU E PURU JEU, CHI MI MENTU APPRESSU A TIA!”

 
 
 

Beve assenzio a 14 anni e inventa uno stupro..

Post n°6184 pubblicato il 18 Febbraio 2014 da nina.monamour
 

Beve assenzio a 14 anni e inventa un finto stupro. Ora è sotto processo

Da vittima di stupro a indagata per calunnia e false informazioni rese al Pubblico Ministero. Sono i due reati di cui dovrà rispondere davanti al Tribunale dei minori la 14enne che nella notte del 2 Dicembre 2013 ebbe un rapporto sessuale con un macedone di 20 anni nello scivolo di un garage sul lungomare dalle parti di Senigallia.

La studentessa, difesa dall'Avvocato, raccontò nei giorni successivi di essere stata violentata da uno sconosciuto, ma al temine della indagini preliminari il PM ha chiesto l'archiviazione per il macedone e trasmesso gli atti al Tribunale dei Minori. Dalle indagini, durate due mesi, emerge uno spaccato della movida senigalliese che evidenzia l'abuso di alcol tra i minorenni. La ragazzina, che vive nell'hinterland, quella sera del 2 Dicembre era andata con delle amiche in un locale del lungomare.

La madre sarebbe venuta a riprenderla all'1,00 come poi è accaduto. Stando a quanto ammesso dalla ragazzina, che nel corso della serata ha frequentato anche altri locali con le amiche, avrebbe bevuto tre bicchieri di assenzio

e almeno tre cocktail a base di vodka. Probabilmente di più perché, per sua ammissione, questi sono solo quelli che ricorda. E poi non è stata la sola ad aver bevuto molto.

Ma come è possibile che delle minorenni possano aver bevuto così tanti alcolici? Tra le persone ascoltate per ricostruire la serata incriminata c'è anche un senigalliese maggiorenne che ha confessato di aver offerto da bere alla giovane e ad alcune sue amiche.

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Al bancone ha chiesto e pagato lui i cocktail bevuti dalle minori. Lo stesso sarebbe accaduto anche per altri alcolici, ugualmente offerti da maggiorenni. Una parentesi sulla movida che fornisce una risposta al fenomeno dei minori ubriachi e di come riescano ad accedere all'alcol pur essendo loro vietato. 

Tornando a quella serata, la 14enne tornò a casa e solo il giorno seguente informò il suo ex fidanzato di aver subito una violenza. Stessa informazione confermata da una cugina che l'avrebbe messa alle strette. Se non lo avesse riferito alla madre, ci avrebbe pensato lei.

A quel punto la studentessa riferì i fatti alla madre che subito la portò al pronto soccorso

dove però, a parte qualche ecchimosi al braccio, non vennero riscontrati segni di violenza. La ragazzina poi ritrattò dicendo di non ricordare niente dell'accaduto perché aveva bevuto troppo. Un dato che le analisi del sangue, effettuate a distanza di un giorno, non hanno potuto constatare, ma che i testimoni hanno confermato. 

La Procura ha quindi disposto una perizia ma la Psicologa ha constatato che, nonostante l'alcol, la 14enne era lucida nel momento in cui si è consumato il rapporto sessuale, come emerso anche da numerosi sms intercettati, quindi pienamente capace di intendere e di volere.

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Ne sono convinta, anzi ne sono certa anche io, era in grado di intendere e di volere!

 
 
 

Attrazione Fatale..

Post n°6183 pubblicato il 18 Febbraio 2014 da nina.monamour
 

Persone in affanno. Che si rincorrono.
Attaccamento morboso.
Non coniugale.
Un pò illecito.
Più morboso che mai.
Ma cos’è che li spinge?
Il sesso, la passione, l’essere intricati?
L’attrazione si continua.
Dove va l’uno, lo rincorre l’altro.
L’incontro è lo scontro.
Le scintille si vedono.
Gli altri allibiscono.
Si corre e non si scende mai.
Se li incontri ti scioccano.
Se si incontrano si scioccano.
E la terra trema.
Il proibito si emancipa.
Tutto sembra regolare.
Nella sua irregolarità.
Ma ci sarà pure uno stop.
Se c’è qualcuno si perde.
Perchè la corsa non è finita.
Ma la normalità non è concessa.
Altrimenti il gusto dove va?
Ma il pericolo è lo scontro.
Se succede abbiamo finito.
Ma il gusto dev’esserci.
Perchè se no siamo persi.
Ma tanto così lo siamo già.

 
 
 

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