Un Venerdì mattina qualsiasi, la signora Peppa decide di volersi spostare da Reggio per fare shopping; quindi comunica a suo marito, il signor Giovanni, la sua intenzione: “Giuanni viri chi dumani matina non pigghiari impegni chi aimu a iri a Gioia Tauru all’Annunziata pirchì mi servunu tanti cosi e ‘dda, mi dissi a cummari Angiulina, chi si ‘catta a prezzu bonu.”
Il signor Giovanni, non esattamente esaltato dalla cosa e non particolarmente incline ai “lunghi” spostamenti in auto, risponde: “Oh malanova e nd’aimu a jettari a Gioia Tauro mi ‘catti quattru robi?!? Non putimu iri o Porto Bolaro chi è ‘ca ‘rretu?”
Se la signora Peppa aveva ancora qualche dubbio, l’obiezione del marito contribuisce a fugarlo totalmente: “No Giuanni, dumani imu a Gioia Tauru e non ‘nci rumpiri a devozioni! Anzi, moviti e va fanci u pieno a machina.” Il Sig. Giovanni, pensando bene di evitare ulteriori obiezioni a seguito delle quali magari poi si sarebbe ritrovato al centro commerciale di Vibo, annuisce e jastimando esce di casa.
Prende l’auto dal garage e si dirige presso il meccanico di fiducia: “Bastiano, cuntrollimi tutta a machina, acqua, ogghiu, gummi e danci na cuntrollatedda e braccetti e puru e sospensioni chi dumani aiu a partiri.” il meccanico risponde: “Aundi vai Giuanni tu chi non ti movi mai i Riggiu!!! Mi pari stranu!”
Il signor Giovanni replica: “Lassimi stari chi Peppa si fissau mi vai mi faci shopping a Gioia Tauro…mali pi mia, chi mi ‘mbattiu cu ‘dda paccia!” ”E pi iri a Gioia Tauru ha fari tuttu stu burdellu?!?”
Il Sg. Giovanni spazientito: “Senti, lassimi ca paci! Jeu vogghiu stari tranquillo quando fazzu viaggi longhi, cuntrolla tutti i cosi e fammi a machina bella e pulita chi stasira vegnu e ma pigghiu! “
Al che saluta e va via. L’indomani mattina di buon ora il Giovanni recupera la sua fiat Uno Sting fresca di tagliando, fa salire la sua Signora e parte per il “viaggio”.
Prima tappa: autogrill di Villa San Giovanni. Il Signor Giovanni da le direttive alla moglie: “Peppa firmamundi e pigghiamundi u cafè chi ‘cca u fannu bonu! Ma non ti pigghiari cornetti chi chisti venunu ill’artitalia e cu sapi chi ‘nci mentunu ‘dda intra; poi pigghia na buttigghiedda d’acqua chi si ‘ndi pigghia a siti non ci su cchiù autogrill!”
Si rimette in auto, sistema sedile e specchietto, e riparte. Rettilineo di Scilla libero; il signor Giovanni, percorrendolo di gran carriera, esclama soddisfatto: “Ahhh.. menu mali non c’e’ traficu!”
Neanche a dirlo, appena giunto nei pressi di Santa Trada alla prima strozzatura dovuta ai perenni lavori di ammodernamento della SA-RC, ecco materializzarsi davanti alla proprio automobile un camion impossibile da sorpassare. Partono le prime jastime ed imprecazioni: “Malanova mi avi stu cosu lordu, giustu ora aiva a passari mi mi rumpi i palli a mia! Speriamu mi è scaricu, almeno caminamu a sittanta!”
Peccato fosse stracarico con la conseguente velocità da crociera di 30 km/h tenuta dal camion. Prova ancora a darsi forza il signor Giovanni: “Vabbò, tantu chistu è chinu i cimentu, comu ‘rivamu a Scilla si caccia ri peri e a strata diventa libera!” E infatti giunti a Scilla il camion svolta per dirigersi al cantiere – sospiro di sollievo e sorriso a 32 denti, ma improvvisamente, subito davanti alla loro automobile, si immette in autostrada un altro camion, sempre trasportante cemento.
Non c’è bisogno di sottolinearlo, anche qui si procede in unica corsia. Seguono nuovamente jastime, imprecazione ed insulti alla moglie. “Ma buttana Eva! Si cacciau davanti nu scassa palli e mi ‘ndi cumpariu n’autru peggiu? Ora chistu mi l’haiu a supportari ‘nzinu a Bagnara!“
Infatti il secondo camion procede alla stessa velocità di crociera del primo fino allo svincolo di Bagnara (ovviamente in questo lungo lasso di tempo seguono jastime e malanove ininterrotte, oltre a copiosi improperi rivolti alla moglie rea di averlo fatto muovere dalla sua amata città), dove il signor Giovanni conta di sbarazzarsene: “Jamu chi ‘rivammu a Bagnara e stu citrolu si caccia davanti.” Purtroppo però il camion non svolta allo svincolo e prosegue imperterrito il suo percorso. E qui… colpo di genio!
Infatti il signor Giovanni decide di imboccare lo svincolo di Bagnara per percorrerlo a folle velocità e, quindi, riprendere l’autostrada sorpassando l’odiato mezzo pesante. Caso volle che, proprio in quel momento, si sta apprestando ad immettersi lentamente in autostrada un’altra auto, rallentando così la folle corsa del Sig. Giovanni. Risultato: l’automobilista “lento” riesce ad imboccare l’autostrada posizionandosi davanti al camion, il signor Giovanni invece no, anche a seguito dell’imperioso strombazzare del camion che, sopraggiungendo lentamente, comunicava la sua intenzione di non farlo immettere davanti.
Per di più il Signor Giovanni è costretto a star fermo circa una decina di minuti per far passare il serpente di auto che si era formato dietro il camion. Seguono, ovviamente, di nuovo jastime, malanove, insulti alla moglie, insulti all’automobilista incontrato allo svincolo, insulti alla moglie dell’automobilista, all’autista del camion e chi più ne ha più ne metta.
E dopo altre peripezie che non sto qui a raccontare, finalmente la "felice" coppia reggina giunge alla tanto agognata meta. L’imponente ingresso del centro commerciale torreggiava davanti a loro; il Signor Giovanni, tentando di lenire la rabbia accumulata durante il viaggio, comincia ad accarezzare l’ipotesi di comprare qualcosina anche per lui.
Scendono quindi dall’automobile , entrano al centro commerciale e dopo un girovagare di circa 3-4 ore, escono però senza aver comprato nulla.
”Scusa Peppa ma tu non ‘cattasti nenti?”
”No Giuanni, non viristi?!? Chisti su pacci, i robbi custunu u doppiu i Riggiu!”
“Peppa…..”
“Si, dimmi Giuanni, cori meu…”
“VAFANTOCULU TU, U CENTRU COMMERCIALI, TUTTU U TRATTU RIGGIU-GIOIA TAURU CHI ANCORA AVIMU A FARI ALL’INCONTRARIU E PURU JEU, CHI MI MENTU APPRESSU A TIA!”
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il 25/05/2020 alle 16:42
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il 25/05/2020 alle 11:27
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