Il Diavolo in Corpo

Aurora Ruffino, la protagonista di "Braccialetti rossi"..

Ciao a tutti, non so quanti di Voi hanno seguito

Il talento di Aurora Ruffino è nell'essere Aurora, Viola, Cris e quei ruoli che altrimenti si svuoterebbero di significati perdendosi in sovrastrutture interpretative.

Invece a lei, a questa studentessa del Centro Sperimentale di Cinematografia, riesce facile costruire il personaggio, lavorare sulla mimica e a sottintendere il giusto, perché semplificare quando si affrontano dinamiche come quelle de "Braccialetti rossi" offre comprensione priva di inutili citazioni.

La Cris interpretata da questa ventiquattrenne torinese è la ragazza del gruppo. In Ospedale è costretta a confrontarsi con la sua malattia, con quelle di cui soffrono gli altri. A sostenere il peso della propria fragilità e dell'orrore che la scuote e la costringe a rifiutare il cibo.  

"Cristina è la ragazza di Braccialetti rossi. E' una ragazza di 17 anni che soffre di disturbi dell'alimentazione, in particolare parliamo di anoressia. Cristina è una ragazza che può sembrare, di primo impatto antipatica, scontrosa perché ostenta molta sicurezza, molta forza.

E' una tosta, però la verità è che questo è solo un modo per difendersi dal giudizio degli altri. Poi si scoprirà che è una ragazza molto fragile e molto dolce".

Una delicatezza che Aurora spende per questo personaggio, assai distante dalla Viola de "La solitudine dei numeri primi" o dalla secchiona Silvia, protagonista de "Bianca come il latte, rossa come il sangue".

Magistrale interprete anche della fiction "Questo nostro amore", la Ruffino dimostra anche intelligenza professionale in un panorama, come quello nostrano, in cui scarseggiano ruoli femminili pregnanti e che impongono estrema cautela nella scelta dei copioni per non scivolare in errori controproducenti.

A me è piaciuta tantissimo questa fiction, trovo un mix di semplicità e leggerezza nel trattare temi difficili che lasciano il segno nel cuore dei telespettatori.

Rocco, l'imprescindibile....

Il segreto del suo successo dipende anche dalla trama, una storia di amicizia, piena di coraggio e voglia di vivere che ritrae con umorismo e tenerezza la vita di sei ragazzini dagli 11 ai 17 anni, che in Ospedale formano un gruppo e diventano inseparabili.

Non nascondo che in tutte le puntate ho pianto , mi sono commossa, cosa posso farci?

Peccato che stasera è l'ultima puntata...

Le chiacchiere alla Nina..

Dosi per 4 persone

     Farina 500 gr.

Zucchero semolato 70 gr.

Brandy (o altro liquore) 2 cucchiai

Burro 50 gr.

Uova 3 interi e 1 tuorlo

Vanillina 1 bustina

Scorza di limone non trattato mezzo limone

Zucchero a velo vanigliato 1 bustina

Sale q.b.

Setacciate accuratamente la farina. Formate la fontana e rompetevi al centro le uova. Impastare e amalgamare di volta in volta lo zucchero semolato, il burro, la vanillina, il sale, la scorza del limone e il brandy (o altro liquore).

Lavorate l’impasto fino a quando non avrà una consistenza liscia e soda.

Formate una palla e, dopo averla avvolta nella pellicola trasparente, lasciatela riposare in un luogo fresco per circa 30 minuti.

Tirare con il mattarello una sfoglia piuttosto sottile e ritagliate delle striscioline, che poi potranno essere arrotolate, annodate o come la vostra fantasia vorrà.

Friggere le Chiacchiere in abbondante olio di semi di arachidi (se utilizzate la friggitrice la temperatura dell’olio sarà di circa 170/180 gradi), girandole su ambo i lati finché non diverranno dorate.

Scolatele dall’ olio e ponetele su un foglio di carta assorbente per fritti, per far perdere loro l’olio in eccesso.

Quando saranno fredde ponetele su di un vassoio e cospargetele di zucchero a velo vanigliato.

Anche i sacerdoti hanno gli occhi..

Buondi e buona domenica a tutti