Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 04/03/2014
Buon
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Al termine del corso di paracadutismo, la recluta Esposito, spaventata dall'imminente lancio, chiede all'istruttore: L'istruttore, quindi, per l'ennesima volta spiega che oltre alla normale cordicella di sgancio, c'è anche un fibbia sulla schiena, che va eventualmente slacciata per consentire l'apertura del paracadute e che, ovviamente, sul terreno troverà una camionetta che lo riporterà al campo base. Ma Esposito, oramai in preda della paura, insiste:
Questo caso è rarissimo, ma se si verifica, c'è una terza cordicella, proprio sull'addome, che va tirata per atterrare in tutta sicurezza ed essere prelevati dalla camionetta per il ritorno al campo.
Sganciata la fibbia posteriore, il paracadute non si apre... tirata la cordicella sull'addome il paracadute non si apre! Esposito nel panico più totale, esclama: |
A volte persino le farfalle si portano dietro una zavorra. Vanessa Ferrari, la ginnasta italiana piu' titolata di sempre, si è finalmente liberata della propria con una rivelazione pubblica. "Da piccola ero tutta e solo ginnastica, non mi sono mai goduta niente, nemmeno le vittorie. La mia vita era mangiare quasi nulla e andare in palestra tutti i giorni dalle 9,00 alle 16,30 e poi a scuola fino alle 19,30. Mi sono presentata all'Olimpiade di Londra del 2012 angosciata dal peso, piu' che dalla voglia di fare bene le mie gare". Credo che in uno sport dove bisogna volteggiare sugli attrezzi o in pedana, sfidando con grazia ed equilibrio la legge di gravità, pochi grammi possono influenzare una prestazione (e fin quì ci siamo). Oggi Vanessa, alta 1,46 centimetri, ha raggiunto i 45 chili, ma a 18 anni ne pesava soltanto 36. Mantenere questa forma richiedeva sacrifici sovrumani, anche e soprattutto sul piano alimentare. Io credo che se una persona vuole ottenere risultati, non ci sono altre strade, ma non a questo livello, non credete? Addirittura era una ragazzina triste e non faceva niente nel weekend e non aveva amici. La Ferrari è stata ripagata da una prestigiosa carriera, ma il prezzo del successo è stato alto e adesso se ne rende conto; ha vinto l'oro ai Mondiali di Aarhus (che conosco bene, bellissima città danese), tre ori negli Europei e altre 10 medaglie in entrambe le competizioni. E' entrata nel tunnel degli allenamenti, lunghi e massacranti, e dei sacrifici, non meno gravosi e impegnativi, è caduta nel pozzo, ma non troppo, e credo che abbia capito che rischiava (e di brutto) di finire vittima di disturbi alimentari seri, come capita con frequenza allarmante anche in altri sport, danza, pattinaggio, nuoto, insomma dove gli atleti sono ossessionati dalla magrezza e dalla perfezione. So che molti atleti famosi hanno sofferto di questi disturbi alimentari, dalla Pellegrini a Tomba e altri, ma se il prezzo da pagare è questo, bisognerebbe (per me), mettere da parte lo sport. In fin dei conti la Ferrari non ha "vissuto" in 23 anni, si è solo nutrita di allenamenti, diventando così asociale, senza rapporti interpersonali, triste e bulimica. |
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