Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 04/07/2014
L'impegno contro la mafia nella disperazione e nel coraggio di quelle madri, figlie, sorelle e vedove che hanno visto i loro cari morire ammazzati e non si sono rassegnate, non hanno taciuto. Al contrario, hanno rotto l'omertà, hanno denunciato, testimoniato, rischiato la loro stessa vita. Cinque storie di amore, dolore, orgoglio e desiderio di giustizia, a partire da quella di Michela Buscemi figura simbolo della lotta contro la criminalità organizzata, che al maxiprocesso di Palermo fa nomi e cognomi degli assassini dei suoi fratelli. E' il tema di "Donne e coraggio, voci contro la mafia", che è stato trasmesso l'altra sera su Rai3 per la serie "Gli archivi del 900". Facendo un passo indietro nel tempo per raccontare la vicenda di Francesca Serio, madre del Sindacalista Salavatore Carnevale ucciso nel 1995 a causa delle sue battaglie contro il latifondo. Segue quella di Serafina Battaglia, donna di mafia, testa coperta da uno scialle nero, capace anche di accettare l'assassinio del marito, ma non quello del figlio. Ma si parla anche di Felicia Impastato, moglie di un mafioso legato a Tano Badalamenti, il responsabile dell'assassinio di suo figlio Peppino avvenuto il 9 Maggio del 1978. Si è ricordato infine la giovanissima Rita Atria, che diventa testimone di giustizia dopo la morte del fratello e che si fida ciecamente di un Giudice, il grande Paolo Borsellino.
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Post n°6463 pubblicato il 04 Luglio 2014 da nina.monamour
''Sono proprio innamorato, perchè io me la sono vista lì davanti, la guardavo e non mi usciva neanche una parola.'' ''Ma come? Non le hai parlato?'' ''Quasi niente. Cioè, la guardavo e m'innamoravo.'' (Dal film ...Il Postino)
A vent'anni dalla prematura scomparsa di Massimo Troisi, il 4 Luglio 1994, oggi di Massimo ci resta "il sentimento di un talento irripetibile e luminoso che senza Napoli non sarebbe esistito ma che a Napoli ha restituito la statura di una vera capitale mondiale. |
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