Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 06/12/2014
Post n°6796 pubblicato il 06 Dicembre 2014 da nina.monamour
La mamma cucina le parolacce a pranzo... E va beh. Ogni tanto un pò di trash ci vuole, fa bene alle coronarie, depura il fegato. Una parolaccia piantata al posto giusto in un discorso, magari per dare un pò di colore o per rafforzare un concetto Alzi la meno e contemporaneamente scagli la prima pietra chi non ne fa uso. Che sia al massimo uno "stupidino" perchè ognuno ha il proprio grado di sproloquio nel Dna. Però questa ricetta non ha niente a che vedere con le parolacce. Certo il nome è di quelli che rimangono nella memoria. Conoscevo una Signora della Roma bene che adorava questa pasta. Ogni volta che veniva al ristorante da mio cugino se la faceva preparare. Ma non aveva il coraggio di pronunciarne il nome per cui era immancabilmente: "Roberto, cortesemente, il primo piatto che tu sai". Una specie di codice per non sporcarsi la bocca con parole poco consone. Perchè puttanesca? Perchè, tra le tante storie che si narrano, una ha il sopravvento su tutte, pare fosse un piatto di pasta preparato dal proprietario di una casa di donnine di facili costumi. Un piatto corroborante, forte, che potesse servire agli avventori per riprendersi...ehm..dalle fatiche inenarrabili alle quali si davano con gran lena. Un'altra leggenda narra invece che la pasta richiami con i suoi colori accesi e forti l'intimo appeso da tali donnine sempre in siffatta casa per attirare i clienti.
Il verde dei capperi, il viola quasi nero delle olive, il rosso dei pomodori. Quale che sia l'origine del suo nome alquanto bizzarro, penso che l'Estate sia il momento migliore per gustare questa pasta, ma anche nelle altre stagioni, approfittando della presenza dei pomodori che sanno di sole. La ricetta ha alcuni piccoli accorgimenti che a me sono piaciuti molto, e che a mio avviso rendono questo piatto degno di nota. Ingredienti: 400 gr spaghetti, 300 gr pomodorini freschi, 2 spicchi di aglio, 30 gr capperi sotto sale, 100 gr olive nere, basilico, 3 filetti di alici, 1 peperoncino (facoltativo), olio extravergine d'oliva, sale e pepe zucchero. In una padella mettete due cucchiai di olio extravergine d'oliva, fatelo scaldare e unitevi i filetti di alici. Abbassate la fiamma e fateli sciogliere dolcemente. Prendete un'altra padella e fate soffriggere gli spicchi di aglio ed eventualmente il peperoncino.Toglieteli e aggiungete i pomodorini tagliati a metà. Fateli saltare a fiamma alta in maniera tale che possano caramellare. Aggiungete i capperi (che avrete provveduto a dissalare sotto l'acqua corrente), il basilico e le olive snocciolate. Unite lo zucchero (due cucchiaini), portate a cottura (eventualmente aggiungendo poca acqua), e quasi al termine aggiungendo l'olio dove avrete disciolto le alici. Assaggiate il vostro sugo per regolarlo di sale, perchè la salsa è molto saporita di suo. Scolate gli spaghetti molto al dente. Poneteli della padella con un pò di acqua della pasta e portateli al termine della cottura.
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Post n°6795 pubblicato il 06 Dicembre 2014 da nina.monamour
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