Il Diavolo in Corpo

L'irrinunciabile souvenir..

Nell'era di Internet, che rende vicino tutto ciò che è lontano e ci permette di condividere all'istante le nostre esperienze, il souvenir di viaggio esiste ancora o è parte di un'era lontana?

Sorpresa...

Le statistiche sull'argomento dimostrano che non ci basta la scheda del cellulare per riportare da un viaggio il ricordo di momenti speciali ma abbiamo bisogno anche di un oggetto, un simbolo tangibile e tridimensionale, magari anche piccolo, che sappia evocare attimi speciali.

Certo anche il souvenir subisce l'effetto dei tempi e, se una volta andavano di moda le riproduzioni dei monumenti tipo Colosseo e Tour Eiffel,

 oggi si punta a qualcosa di piu' originale che corrisponda di piu' al modo in cui ognuno di noi vuole conservare il ricordo dell'esperienza che ha vissuto.

Per esempio, chi compra un souvenir legato all'artigianato o alle tradizioni locali, è il tipo di turista che cerca di entrare in contatto con costumi e gente del posto. Ci sono poi persone che decidono di portare a casa oggetti non "tipici" del luogo visitato, ma legati al gusto personale, vuoi mettere il piacere di dire all'amica.."sì, queste scarpe in Italia non si trovano, le ho comprate a Parigi!"

Un discorso a parte va fatto per il souvenir gastronomico..

Chi punta su questo tipo di acquisto nella maggior parte dei casi già progetta di condividerlo con gli amici organizzando al ritorno una bella cena per raccontarsi delle vacanze. Un mio caro amico, per esempio, può descrivere ogni dettaglio dei piu' forniti negozi di "delicatessen" di mezzo mondo, fa sempre acquisti massicci e ormai potrebbe scrivere un libro in materia!

Naturalmente poi continua a sopravvivere il viaggiatore che compera i classici oggetti molto "kitsch", che sono però il modo piu' semplice e diretto per ricordarsi di un posto e far sapere agli altri dove si è stati, tipo la bambolina spagnola, la mattonella con il proverbio napoletano, il finto cappello da "bobby" inglese, ecc..ecc..

Ho di recente letto una statistica che parlava delle preferenze degli italiani in fatto di souvenir ed ho scoperto che i nostri compatrioti non amino per niente gli oggetti superturistici di cui dicevo, i monumeti in scala, le calamite da frigo e le famose palle con la neve.

Su queste ultime però ci sarebbe da aprire un capitolo a parte perchè conosco alcuni cultori del suddetto oggetto che ne fanno collezione e ne posseggono alcune davvero strepitose!

Il kitsch estremo a volte riesce a diventare un "cult". Comunque è inutile negarlo, il souvenir nelle sue varie forme, nobili o meno nobili, continua ad essere una voce nelle spese dei turisti di tutto il mondo, compresa me..

Tuttavia, passata l'Estate, piano piano il souvenir scivola verso un posto sempre piu' defilato sugli scaffali delle nostre cucine, fino ad essere riposto nella scatola delle chincaglierie.

E quando arriva il momento di fare ordine negli armadi, la scatola si apre,

i ricordi riaffiorano e un pò dispiace doversi liberare di questi oggetti.

Fortuna che oggi sul web si trovano collezionisti di quasi tutto e i nosti souvenir possono essere venduti on line, liberando i nostri armadi e rendendo felice chi rincorreva un oggetto forse...introvabile!!!