Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 23/09/2015
Post n°7217 pubblicato il 23 Settembre 2015 da nina.monamour
Dà voce alle emozioni, tocca le corde piu' profonde dell'animo, ci rilassa, ci stimola, ci rallegra..insomma, la musica pervade la nostra esistenza! La prima musica della nostra vita è ritmata dal cuore della mamma; il senso dell'udito, infatti, insieme al tatto è quello che si sviluppa per primo nella vita del feto, che comincia prestissimo a farsi cullare e rassicurare dal ritmo musicale del cuore materno e dalla sua alternanza ritmata, battito-silenzio. Ma la musica non si interrompe certo dopo la nascita, anzi si evidenzia il ruolo cruciale della musica nella particolarissima comunicazione che la mamma inventa ed usa esclusivamente con il suo bimbo, adoperando tonalità piu' acute di quelle usate abitualmente nel linguaggio. Melodia con cui il neonato impara subito a duettare, rispondendole a sua volta con un flusso di sonorità (gorgheggi, gridolini, ecc..ecc..), scandito da ritmi e sequenze del tutto simili a quelli della musica e che anticipano gli scambi comunicativi, verbali e non, destinati a svilupparsi nel tempo. La musica, d'altra parte, è connaturata alla natura umana, non esiste un popolo che non abbia i suoi personalissimi ritmi rituali e non è possibile immaginare un mondo senza note, neanche all'origine. La convinzione di molti studiosi dell'evoluzione umana è, infatti, che agl albori della nostra storia musica e linguaggio fossero un tutt'uno, fusi in una sorta di "precursore unico" denominato musilinguaggio, che era il mezzo con cui i nostri avi comunicavano fra loro. Con l'evolversi della specie, le due forme di comunicazione a poco a poco hanno cominciato a scorrere su binari diversi e la parola si è allontanata verso valori meno immediati e simbolici, pur conservando la proprietà di veicolare, comunque, emozioni proprio grazie al rltmo altanelante di tonalità gravi con altre piu' acute. E proprio in questo ritmo si spiega il fatto che il neonato, pur senza afferrare il significato delle parole della mamma, riesce ad intuirne benissimo lo stato d'animo, capire cioè se è tesa, triste o se è serena. Niente come le note, d'altronde, sanno toccare le nostre corde piu' profonde, influire sui nostri stati d'animo, ci possono fare cambiare umore, a volte addirittura idea. Pensa, stai comprando un paio di scarpe quando una canzone diffusa nell'aria ti fa venire in mente quella serata a due in cui tutto era sbagliato, a cominciare dal colore dei tuoi sandaletti che lui aveva demolito. Ovvio che ti alzi ed esci dal negozio e per quest'oggi l'argomento acquisti è chiuso! D'altra parte, se sei felice, la colonna sonora che accompagna la tua giornata, dai motivi che intoni sotto la doccia a ciò che ascolti in auto, sarà frizzante, allegra e ritmatissima e proprio grazie a questo continuo rilancio sarai anche tendezialmente portata a mettere gli occhiali rosa, accettando contrattempi e difficoltà. Mentre, quando soffri per amore, non chiedi altro che il conforto di sottofondo di una melodia velata, struggente e malinconica. Attraverso il ritmo e l'armonia, la musica ha anche una funzione socializzante che dà il senso di appartenenza, pensiamo ai ragazzi che ballano ai concerti dei loro idoli, tutti vicini e assolutamente in sintonia, o alle canzoni sparate a tutto volume nei negozi consacrati a loro, da cui noi adulti istintivamente ci sentiamo respinti. E pensiamo, invece, ad una serata fra persone "over anta" che non si conoscono tra loro, se qualcuno prende una chitarra e inizia ad intonare canzoni di Battisti o Mna, ecco che immediatamente si avverte un senso di accomunanza, spariscono imbarazzi e diffidenza, serpeggiano simpatia ed empatia, pare quasi di essersi già conosciuti. Concludo dicendo che oltre a questo, però, il ruolo fondamentale della musica nella vita mentale ed affettiva è dimostrato dl fatto che, mentre il linguaggio verbale è organizzato prevalentemente nell'emisfero cerebrale destro e la sensibilità affettiva da quello sinistro, l'ascolto e la produzione musicale richiedono invece l'attività comune di entrambi gli emisferi. La musica, come forse nessun'altra forma di arte, ha la capacità di coinvolgerci totalmente, mettendoci in contatto con le emozioni e i sentimenti piu' intimi che non sapevamo nemmeno di avere, le esperienze vissute, gl aspetti piu' profondi del nostro animo, parti inconsce che non saremmo mai riusciti a far riaffiorare in altro modo; questo perchè il dispiegarsi della musica è molto simile a quello dei processi mentali, che si svolgono appunto attraverso un'alternanza ritmica di fasi di tensione e di rilassamento, silenzi, attese, ripetizioni, imitazioni. Buona giornata |
Post n°7216 pubblicato il 23 Settembre 2015 da nina.monamour
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