Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 03/10/2015
Post n°7232 pubblicato il 03 Ottobre 2015 da nina.monamour
Prostitute, passeggiatrici, meretrici, squillo, sgualdrine, battone chiamatele come vi pare, ma fatele lavorare, in pace e nella legalità. Da alcuni giorni la Lega di Matteo Salvini (accompagnato dal trans Efe Bal) ha iniziato a raccogliere firme per abolire la legge Merlin, la legge del 1958 che abolì le case chiuse e di fatto rese illegale la prostituzione. Finalmente una battaglia di buon senso e di civiltà. Che in un Paese in cui tutto va a puxxxe i cittadini non possano farlo liberamente, sembra un paradosso. L’argomento da anni viene sfiorato da molte forze politiche. Riaprire le case significa regolamentare, tassare e controllare la prostituzione,
Ma significa anche fare i conti con un velo di ipocrisia che non vuole essere squarciato e con una realtà che molti fingono di non vedere. Eppure basterebbe soffermarsi sulla parola, sulla nostra lingua e sui modi di dire, mai casuali, che genera. Non servono approfondite conoscenze sociologiche o storiche, se si chiama “il mestiere più vecchio del mondo” un motivo ci sarà?
Vogliamo dare un giudizio morale? Vogliamo crocifiggere il puttaniere? Ma per favore, smettiamola con questa ipocrisia, anche perché, in alcune zone d’ombra della legalità, il commercio sessuale vive e prospera senza alcun controllo. Per esempio in molti di quei centri massaggi che come funghi sono sbucati ovunque nelle nostre città mentre tutti fanno finta di non vedere. C’è tutta una letteratura sull’esperienza "iniziatica" nei boxxxli. Il Cioran adolescente, filosofo, saggista e aforista rumeno, si rifugiava nelle case chiuse per sfuggire all’angoscia della morte. Drieu La Rochelle si spinge più in là e teorizza che il boxxxlo sia l’unico "posto dove l’umanità si zittisce e offre un commercio gentile". Ma il legame tra gli artisti e il sesso a pagamento è un filo rosso che si srotola lungo gli anni, da Flaubert a Mario Soldati, passando per Kafka e Zola fino ad arrivare al recente appello dei 343 "intellettuali maiali" francesi che sono scesi sul marciapiede per salvare le lucciole. Sono solo l’escrescenza di un massa invisibile che continua a crescere e secondo le stime di una Università, di cui non ricordo il nome, gli italiani che si rifugiano nel commercio del sesso sono 2,5 milioni. Ma parlarne è un tabù. Perché siamo rinsecchiti da un moralismo strabico e da un bacchettonismo a targhe alterne, come se ognuno di noi, almeno una volta nella vita, non si fosse prostituito/a moralmente, intellettualmente o anche professionalmente. Insomma, sradicare la prostituzione è impossibile, regolamentarla doveroso. Per non uscire dalla metafora, maiali e lucciole hanno diritto di "cittadinanza" anche da noi. Grazie Lega.. |
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