Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 27/10/2015
Post n°7260 pubblicato il 27 Ottobre 2015 da nina.monamour
La lettera di Jeanean Thomas, ripresa dai grandi canali televisivi, è rimbalzata sui social network e sui quotidiani nazionali ed internazionali. La Signora Thomas, mamma canadese, ha portato fuori la sua bambina Peyton che aveva voglia di usare lo skateboard; lo skatepark è pieno di adolescenti maschi che fumano e sfrecciano veloci. La mamma lancia un'occhiata e parte già sulla difensiva dicendo alla figlia, intimidita da tanti ragazzi piu' grandi "non sono loro i padroni del parco". Peyton che ha sei anni inizia a provare lo skate, ma è difficile e non riesce a starci sopra. Ecco che si avvicina uno sconosciuto ragazzotto e la mamma è di nuovo lì, pronta a ingiungergli "ha il diritto di usare il parco esattamente come voi". E invece ecco la sorpresa.."metti i piedi male, posso aiutarti?" E via con un'ora di lezioni di skate con tanto di racccomandazioni di sicurezza, oltre che di tenica.
Mamma Jeanean ringrazia su Facebook con una lettera indirizzata a quel sedicenne e si scatena il mondo, commosso. A tanta risonanza si resta increduli, che idea abbiamo dei ragazzi? Allora mi chiedo, perchè cerchiamo una generosità eccezionale dove invece c'è l'atto di un sedicenne normale? Cosa è accaduto realmente in quel parco dell'Ontario? E' accaduto che un ragazzo si è mosso secondo il suo principio di piacere, che sa guadagnarsi la soddisfazione sempre in congiunzione con quella di un altro. Posso facilmente immaginare quanto gli sia piaciuto, il gusto che ha avuto nel trasmettere ciò che lui stesso ha ricevuto dagli altri e ciò che invece ha imparato da solo, con le sue cadute e il suo rialzarsi. Sono sicura che quel ragazzo la sera si è addormentato bene, in pace, soddisfatto della sua ora spesa con Peyton dentro un profitto reciproco. Siamo proprio adulti confusi e disorientati, persi nel fare di tutto una questione, (l'uso del parco) e nello scovare in ogni circostanza le occasioni di guerra, adolescenti contro bambini e maschi contro femmine, siamo incapaci di riconoscere ciò che invece abbiamo sotto gli occhi, tutti i giorni. Senza i nostri pregiudizi potremmo persino accorgerci che questo sedicenne è un normale ragazzo, anche dal punto di vista statistico; non è che loro non sono capaci di questi atti, siamo noi adulti che non sappiamo piu' vederli.. E nemmeno piu' compierli! |
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