Il Diavolo in Corpo

Odense, la città di Anderson..

Buongiorno, a partire da oggi vi porterò in Danimarca, splendida Nazione, una piccola oasi felice in Europa, e quale è il segreto del successo di questo Paese del Nord Europa?

La risposta si trova nella parola danese "hygge".

Il termine risale al 19° secolo e deriva dalla parola germanica "hyggja" che significa pensare o sentirsi soddisfatti. Non ci sono traduzioni esatte di questo termine. "Accogliente" potrebbe essere un tentativo di tradurre il termine ma non è sufficiente a spiegarne in modo esaustivo il concetto.

Hygge è qualcosa di tanto danese che non si può tradurre, per provare a spiegarla, dico che significa creare un'atmosfera accogliente, piacevole, intima mentre si assaporano i piaceri della vita circondati dall'affetto delle persone care.

Queste regole non scritte sul fattore "hygge" sono esattamente ciò che lo rende così speciale. Gli Antropologi americani sono stati colpiti dalle interazioni "Hyggelig" e dal fatto che nessuno cerca di prendere il centro della scena. È un momento in cui ognuno si toglie la maschera e lascia le difficoltà dietro la porta cercando di apprezzare la potenza della presenza degli altri.

Provate a immaginare una riunione di famiglia senza "drammi". Non ci sono discussioni a proposito della politica, problemi familiari, o i bambini rompiscatole della zia. Non ci sono commenti maligni o una pesante negatività. Ognuno aiuta l'altro in modo che non sia solo una persona a fare tutto il lavoro.

Nessuno si vanta spropositatamente dei propri successi, nessuno attacca nessuno, o è in concorrenza con altre persone. Si tratta di una interazione equilibrata che si basa sul godimento del momento, del cibo, dello stare insieme. In breve, un rifugio dal mondo esterno.

Le favole di Andersen, le magie dei suoi racconti, le sue metamorfosi, a Natale, in Danimarca, gli antichi riti del Nord si mescolano alle leggende e le luci e le candele riportano alle pagine della Regina delle nevi e della Favola dell'abete.

È tempo di "hygge", nelle case già si lavora ai primi preparativi, ai decori per l'albero di Natale e si ritagliano i "kravlenisser" (i folletti di carta che vengono appesi in tutta la casa). In questi giorni viene distribuita anche la nuova birra natalizia, più scura e più forte rispetto alla tradizionale birra bionda che viene presentata insieme al nuovo vino rosso il Beaujolais Nuoveau e che accompagna tutti i piatti natalizi danesi.

Anche le favole degli alberi qui diventano realtà, come nei racconti di Andersen.

E a Natale, la Danimarca offre la sua fisionomia più incantata. I riti sono incastonati nel tempo, nessuno si sottrae, e anche il famoso design si piega alla tradizione. L'albero è illuminato dalle candele vere, gli oggetti sono quelli di sempre e per l'Avvento c'è il candelabro di abete che prepara i giorni di vigilia.

Per vivere un Natale danese, si può  alloggiare in una casa in uno dei piccoli villaggi danesi, concedendosi una passeggiata su una slitta trainata dai cavalli

per scegliere l’albero da addobbare o si può soggiornare in un castello o vivere la favola di Natale nel paese di Andersen. Ci si può fermare a Odense, il villaggio dove lo scrittore iniziò a scrivere piccole novelle e dove da bambino allestiva spettacoli di marionette.

Emotivo, diverso dagli altri coetanei, proprio per i suoi sogni era preso sempre in giro. Incompreso, ma già un vero poeta, ricorda la sua stessa favola del "Brutto anatroccolo".

A Odense, tutta parla di lui, dello scrittore che scriveva favole, mentre la sua vita fu tutta una favola triste.

In questa meravigliosa città, nel periodo dell’avvento si vive tra i riti, i colori e gli artisti di strada.