Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 27/02/2016
Post n°7451 pubblicato il 27 Febbraio 2016 da nina.monamour
Tutti aspiriamo alla realizzazione della pace nel mondo, con l'unica eccezione per quella dei sensi. Chissà perchè, ah, ah, ah.. Notte, notte... |
Post n°7450 pubblicato il 27 Febbraio 2016 da nina.monamour
Matteo Renzi è spesso oggetto degli epiteti più strani e più elaborati, ma secondo me non merita neanche tanto spreco di ingegno. Più grezzo e assai meno colto e preparato del suo predecessore Enrico Letta, il quale pur essendo molto poco carismatico e pur non avendo fatto nulla sia per la ripresa economica che per ridurre la disoccupazione, almeno riusciva a non far ridere di se i suoi interlocutori, soprattutto quelli stranieri, Matteo Renzi spesso parla di cose di cui a malapena capisce il significato, proprio come faceva un tempo Berlusconi, ma con la differenza che Berlusconi di finanza ne capiva almeno il giusto, tanto che gli serviva per mandare avanti i suoi imbrogli col fisco e inoltre sapeva come condire mediaticamente le cazzate che sparava, anche ricorrendo ad un certo tipo di umorismo pecoreccio che faceva colpo sulle fasce meno evolute della popolazione. Si vede chiaramente come Renzi cerchi di tanto in tanto di imitarlo ma, ahimè , con scarsi risultati, sia perchè non è certo all’altezza del suo maestro, sia perchè c’è stata la diffusa delusione delle 80€ in più in busta paga che ha accontentato molta meno gente di quanto le sue dichiarazioni, fatte prima delle elezioni europee, avevano invece lasciato ad intendere, e sia perchè le riforme proposte dal suo governo sul mercato del lavoro, sul TFR e sulla modifica dello statuto dei lavoratori, non piacciono per niente a tanta gente e non convincono persino i pur molto apatici sindacati. Matteo Renzi pertanto rischia di rimanere col classico cerino in mano se le agitazioni dei lavoratori, annunciate tanto dai sindacati che autonomamente da molti degli stessi lavoratori, dovessero protrarsi nel tempo e dovessero trovare molte adesioni tra differenti categorie di cittadini che si sentono ugualmente danneggiate e abbandonate a se stesse da un governo che, come sempre, aveva iniziato promettendo mari e monti ma che col passare dei mesi ha soltanto aumentato la pressione fiscale e i tagli allo stato sociale, senza peraltro far niente di concreto, ma soltanto inutili chiacchiere, per i disoccupati e per le fasce di popolazione più disagiate.
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