Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 24/06/2016
Post n°7596 pubblicato il 24 Giugno 2016 da nina.monamour
Due uomini avevano diviso ingiustamente una cella in prigione per diversi anni, sopportando ogni tipo di maltrattamento ed umiliazione. Una volta liberi, dopo anni si rincontrarono: – A volte ti ricordi dei carcerati?- No, grazie a Dio ho dimenticato tutto- rispose- E tu?- Io continuo ad odiarli con tutto me stesso- rispose l’altro. L'amico lo guardò negli occhi per qualche istante, e gli disse:- Mi dispiace per te. – Se è così, significa che sei ancora in prigione. (Buddha) Il rancore è un sentimento di rabbia profonda e persistente, un risentimento radicato che fa perdere l'equilibrio e ammala il corpo e la mente. L'origine del rancore può essere dovuto a varie ragione (insulti, troppa fiducia data, inganno, offese, maltrattamenti). Il risentimento si accumula fino a diventare desiderio di vendetta. Tutti ne abbiamo sofferto almeno una volta, adottando a volte comportamenti che andavano contro la nostra personalità, per sopportare gli squilibri e le angustie che questo sentimento genera. Solitamente, tutti siamo fedeli ai nostri principi di comportamento, anche se spesso questi non coincidono con quegli degli altri.
Dove alcuni vedono un’offesa imperdonabile, altri possono vedere qualcosa senza importanza. E anche se l’atto compiuto è stato lo stesso, soffrirà di meno chi pensa che quell’atto è stato meno importante. Se ti sembra che qualcuno ti abbia maltrattato ingiustamente, sarà la vita a ricompensarlo, però nessuno di noi deve essere un giudice, dobbiamo essere responsabili solo di noi stessi, modificando il nostro modo di vedere le cose e non pensando che se qualcuno ci ha ingannati, anche gli altri faranno lo stesso. Ognuno di noi è unico, non commettiamo l'errore di pensare che gli altri debbano pensare come noi. Mai nessuno sarà come noi lo vogliamo ed esistono numerosissime possibilità che ci facciano del male più volte. Per questo è necessario sapere che tutto cambia e che anche noi siamo capaci, se vogliamo, di imbrogliare. Se prendiamo la decisione di trasformare l'amarezza, la rabbia profonda in un risentimento continuo e duraturo, genereremo solo rancore, un'arma pericolosa che annebbia la mente, impedendoci di godere della vita. E non dimenticate che spesso fa più male il rancore dell'offesa ricevuta. Se continuiamo a pensare a tutti i modi in cui gli altri ci hanno tradito, deluso, ingannato o fatto arrabbiare, il nostro cuore sarà per sempre pieno di odio.
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