Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 05/08/2016
Post n°7645 pubblicato il 05 Agosto 2016 da nina.monamour
Non so perché ma ieri notte ho sognato Sara, vi starete chiedendo chi è, parlo di Sara Di Pietrantonio, uccisa dall'ex fidanzato e il suo sorriso ricorda a tutte le donne che bisogna trovare il coraggio di chiudere una relazione senza inutili, pericolosi chiarimenti e che un bravo "ragazzo" maniaco del controllo, geloso e invadente non è mai un tipo raccomandabile. Sara, 22anni, capelli lunghi e biondi, dolce, sorridente, luminosa, ottimista e piena di vita, faccia da cerbiatto, la figlia ideale; l'Università di Economia scelta dopo il tentativo fallito in Medicina, perchè bisogna andare avanti, sempre, e se una porta si chiude non vuol dire che non ce ne siano altre da aprire.
Quel Sabato sera aveva inviato un sms alla madre scrivendo che stava per rientrare a casa, ma a casa non è mai arrivata; è stata aggredita, tramortita, strangolata e bruciata viva, non piu' cosciente, quando le fiamme le avvolgevano i capelli e i vestiti, ma viva. A infliggerle questa morte orrenda è stato l'ex fidanzato, una Guardia Giurata, il "bravo ragazzo" conosciuto due anni prima quando entrambi facevano gli animatori in spiaggia. La mamma di Sara lo adorava, dormiva a casa loro, si era affezionata, lo conoscevano tutti in famiglia; lo aveva visto anche la sera in cui, senza saperlo, ha salutato sua figlia per sempre, era andato da loro per parlare con Sara, per dirle quelle cose che gli sembrava di non aver detto prima, come se potesse farle cambiare idea, farle capire adesso qualcosa che non aveva compreso prima, avere l'ultima parola con la speranza che non fosse l'ultima, e Sara, anche se ormai usciva con un altro, non gli aveva voluto negare questo incontro, in fin dei conti era stato il suo Vincenzo, era a casa sua e non c'era niente da temere. Quello che è successo poche ore dopo l'abbiamo letto con orrore su tutti i giornali,
Vincenzo da tempo spiava Sara con una app sul telefonino, ne segue gli spostamenti anche quella sera e capisce che sta tornando a casa. L'aspetta dove lei passerà sicuramente e sperona la sua auto. Getta l'alcol che aveva comprato dentro l'abitacolo e poi sul corpo della giovane, lei scappa terrorizzata, lui la raggiuge, completa il lavoro e se ne va. Il giorno dopo crolla confessando che voleva solo spaventarla, non voleva ucciderla. Nessuna spiegazione potrà spiegare, nessuna scusa potrà far perdonare, Sara era un fiore e quel fiore è stato calpestato e buciato, non c'è altro modo per raccontarlo; l'apparente "normalità" del fidanato, il "bravo ragazzo" che però si è scoperto chiamava Sara ogni dieci minuti per controllarla, conferma solo una cosa, quando una storia finisce, bisogna avere la forza di chiuderla per sempre, senza asoltare le suppliche per l'ennesimo, inutile, chiarimento, si corre un rischio troppo grosso.
E la povera Sara lo ha pagato carissimo, il prezzo piu' alto!! |
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