Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 16/09/2016
Post n°7686 pubblicato il 16 Settembre 2016 da nina.monamour
Al centro di alcune ricerche ci sono la storia dei tacchi alti e le motivazioni sociali per cui le donne ne siano attratte e continuino a indossare scarpe vertiginose, nonostante facciano male. Ciò che si evidenzia fin da subito è che i tacchi non sono stati inventati specificatamente per le donne, ma anzi, servivano all’inizio agli uomini in guerra, i persiani sarebbero dei potenziali inventori, avendo escogitato un prolungamento delle scarpe per stare ben saldi alle staffe andando a cavallo durante le battaglie. Affascinati da questa ingegnosità, l’élite europea iniziò a emularli e lo stesso Re francese Luigi XIV° ne era particolarmente appassionato, a tal punto da tentare di bloccarne la diffusione ai ceti più bassi con alcune leggi per mantenerlo un privilegio per ricchi. Ovviamente questo non ne fermò la divulgazione, così nel periodo dell’Illuminismo i più ricchi smisero di indossarli e schernivano uomini e donne di ceti inferiori che lo facevano. In tutta la storia seguente ci furono alti e bassi nella diffusione dell’uso dei tacchi, ma ad oggi possiamo dire che il loro utilizzo da parte delle donne possa essere legato, come molte altre mode (si veda per esempio l'abitudine degli uomini a depilarsi il petto), all’erotismo. Il fatto che in questo periodo storico i tacchi siano simbolo del genere femminile rivela molte cose sullo stato della nostra attuale società. Innanzitutto il fatto che sia sempre più marcata la mescolanza dei generi femminile e maschile portano all’uso dei tacchi come uno dei modi per rimarcare la propria femminilità e la differenza tra i generi. Questo discorso è ancora più complesso, in qualche modo, una donna che indossa i tacchi e quindi che si prende cura di sé e della propria femminilità ricoprirebbe un ruolo rassicurante, seppur incosciamente, sulle persone. I tacchi alti e qualsiasi altra cosa che possa rendere una donna attraente per un uomo eterosessuale, come il trucco, mandano dei messaggi inconsciamente rassicuranti come “Non ti preoccupare, so che io sono ancora una donna e tu un uomo.” Le donne, dal canto loro, continuano a patire il dolore dei tacchi alti perché con essi si sentono più "potenti" tramite due meccanismi. In base al primo, essendo la donna abituata a essere considerata inferiore in una società patriarcale, ricerca il proprio potere attraverso l’approvazione degli uomini. In base alla seconda, in una società in cui alle donne viene insegnato che, ahinoi, per avere successo devono essere come gli uomini, l’altezza guadagnata col tacco fa percepire un senso di mascolinità e potere.
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