Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 30/01/2017
Post n°7843 pubblicato il 30 Gennaio 2017 da nina.monamour
Questa leggenda, non è altro che una delle tante ed elaborate versioni legate all’origine della locuzione “i giorni della merla (o Merla)” sicuramente è quella che anima maggiormente le fantasie dei bambini. Mia nonna, mi raccontava di questa storia, come fosse un fatto accaduto per davvero; nella mia ingenuità, avendoci naturalmente creduto, portavo quella non indifferente dose di timore per quegli ultimi giorni di gennaio, annunciati come i più freddi di tutto l’anno, immaginate poi per un paese di montagna come il mio, situato sulle montagne della Sila! Il Merlo (Turdus merula) è un Turdidae, numerosa famiglia dell’ordine dei Passeriformes, di taglia media con canto molto vario, dolce, piacevole e deciso, pur se, in caso di allarme, il pennuto è capace di emettere delle stridenti e metalliche note. E’ un uccello confidente, ormai vive in ogni parco o giardino pubblico, quindi non solo nei boschi e nelle campagne. Il maschio adulto si presenta con una bella coda lunga, tutto nero, con becco e stretto anello periorbitale di colore giallo, direi quasi inconfondibile! La femmina invece è marrone-fuligginosa con la gola chiara e striata, il becco a differenza del maschio è scuro. I giovani sono simili alla colorazione delle femmine ma con piccole punteggiature biancastre sulle parti superiori. Spesso la presenza del Merlo è data dal suo ricco repertorio di note, canta di fatti nascosto da dentro un cespuglio o un posatoio, specie in primavera ma anche nelle altre stagioni, rallegrando l’udito degli umani, tra il caotico traffico e il pressante inquinamento delle nostre città. Quest’anno, i giorni indubbiamente più “gelidi”, un pò in tutta la penisola italiana, sono stati quelli dopo l’Epifania, per cui almeno dalle previsioni, non saranno certo i prossimi tre giorni. In alcune annate, pur se “i giorni della Merla” sono comunque situati nel mezzo dell’inverno, questa credenza popolare è stata ampiamente screditata per via delle temperature piuttosto miti che si sono registrate.
Tra leggende, proverbi, credenze e tradizioni, ciò che resta sicuramente immutata è la signora Merla, che fuligginosa com’è, con tutti gli altri uccelli selvatici, popolano i nostri cieli dagli albori della civiltà, animando la mente e i pensieri di noi umani, con le melodie soavi dei profondi canti, veri generatori di serenità e di pace. Nei “giorni della Merla” come per tutto il resto dell’anno, manteniamo viva la tradizione del rispetto per tutte le nostre creature, bisognose di un grande riguardo da parte dell’uomo padrone. |
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