Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 13/03/2017
Post n°7890 pubblicato il 13 Marzo 2017 da nina.monamour
Anche se in riardo.. Buon Compleanno (7 Marzo 1908)
“Anna verrà col suo modo di rubarci dentro La voglio ricordare attraverso un “empatico sentire” con ciò che questa straordinaria donna ci ha trasmesso attraverso il suo unico modo di fare cinema, attraverso il suo unico modo di essere. Vorrei raccontarvi di Lei semplicemente con passione, quella stessa passione che lei metteva in tutto ciò che faceva. Anna fu donna dalla vita complicata, nata a Roma nel 1908 da padre ignoto, che cercherà di trovare inutilmente una volta cresciuta. Dopo la sua nascita la madre l’affida alle cure della nonna che la crescerà come una figlia. La nonna sarà una figura femminile di straordinaria importanza nella sua vita e sempre Anna la ricorderà con infinito affetto. Successivamente cercherà di recuperare il “contatto” con la madre andando sino ad Alessandria D’Egitto (da qui l’equivoco sul luogo della sua nascita) dove la madre si era trasferita quando Anna era ancora piccolissima per seguire quello che poi sarebbe diventato suo marito Ma ogni tentativo di avvicinamento sarà vano; la madre era troppo presa dalla sua nuova famiglia per accorgersi dell’immenso bisogno d’affetto di Anna. Dirà così di sè e della mancanza di affetto da parte della madre: “Ho capito che ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per questa lacrima, ho implorato questa carezza. Se oggi dovessi morire, sappiate che ci ho rinunciato. Ma mi ci sono voluti tanti anni, tanti errori”. La carriera cinematografica, intanto, le regala una notevole occasione che le viene offerta da quello che sarà uno dei grandi amori della sua vita Roberto Rossellini con una parte importantissima per Anna e per tutto il cinema Italiano. L’occasione si chiamava “Roma, città aperta”, in maniera esemplare, drammatica e realista il film raccontava l’incubo dell’occupazione Nazista. Anna è immensa nell’interpretare la figura di una donna del popolo, di una vita normale di sopravvivenza nella guerra, capace di un atto eroico finale. “Roma, città aperta” è anche il film simbolo del Neorealismo italiano, un movimento nato con questa opera di Rossellini e che durò pochi anni ma che condizionò non solo il cinema italiano ma anche quello mondiale. Il Neorealismo influenzò la storia cinematografica attraverso la riscoperta dell’Italia come patria comune, con un ottimistica fiducia anche se denunciava le miserie di un paese distrutto.Fu un cinema che mostrava la verità senza raffinatezze tecniche, senza attori celebri, girando tutto in esterno, con opere che sembravano documenti, a volte, ricchi di poesia. Questa fu l’essenza del Neorealismo italiano. Migliore attrice femminile di questo cinema fu senza dubbi Lei, la sua interpretazione in “Roma, città aperta” con l’ultima scena in cui muore sotto i colpi delle mitragliatrici tedesche l’ha fatta entrare prepotentemente nei cuori degli italiani che hanno avuto l’onore di vederla recitare segnando una delle pagine più importante del cinema italiano e che si sono riconosciuti in quella “normale eroicità”. Fu circondata sino alla fine dall’affetto dell'Italia intera, innamorata di questa donna con la quale tutti avevano riso, pianto, della quale conoscevano le fragilità che lei non aveva paura di mostrare. L'Italia quel 26 Settembre del 1973 si fermò per renderle omaggio e nel seguire il feretro il pubblico fece un gesto senza precedenti, applaudì in quel grande vuoto e silenzio che Anna aveva lasciato. Ciò che oggi più mi rattrista è che i figli di quella Italia l’abbiano dimenticata e che non le diano il posto e l'attenzione che le spetta di diritto per essere stata la più grande e per esserlo ancora. |
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