Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 11/10/2018
Post n°8532 pubblicato il 11 Ottobre 2018 da nina.monamour
Teresa Mannino è stata intervistata dal un settimanale sulla sua prossima conduzione di Zelig Circus. La Mannino non si smentisce e calata nel suo ruolo di attrice comica, lascia via libera a tutta la sua autoironia. Infatti alla domanda fattale dal giornalista su come si vede fisicamente ha risposto seraficamente: "Brutta, però piaccio. Da quando ero una ragazzina, sono sempre riuscita a conquistare gli uomini che mi interessavano. So di avere questo potere, che mi dà forza".. Siamo abituati a vedere coloro che lavorano in televisione od al cinema, molto attenti all’aspetto fisico, non è così per la presentatrice siciliana tant’ è che per lei il suo limite non è il naso, come magari qualcuno potrebbe pensare, ma il seno. Infatti alla domanda se gli hanno chiesto di fare qualche ritocco chirurgico, magari al naso, ha risposto:
Scopriamo però che l’accettazione del suo aspetto fisico è passata attraverso sette anni di psicoanalisi:
Intervistati sulla conduzione di Zelig, Forest ha commentato la sua nomina così:
Alla domanda se condurre Zelig è come vincere l’Oscar della comicità, ha risposto orgogliosa:
Sarà perché subito dopo il suo debutto a "Se Stasera sono qui "avevamo trovato un non so che di familiare tra la fantasia della sua gonna e certe grafiche della sigla di Sottovoce o, più probabilmente, perché il salotto di Gigi Marzullo è una tappa obbligata quando ormai si è un personaggio dello spettacolo, ma la capatina notturna di Teresa Mannino è un bel modo per conoscerne quelle pieghe interiori che solo il "lettino" dello studio di Rai 1 riesce a scoprire. Una chiacchierata intensa, forse più sul passato che sul presente della comica palermitana, grazie alla quale entriamo meglio nella psicologia di una donna emigrata che solo al Nord ha potuto esprimere la sua potenzialità, in fuga da una regione dell’estremo Sud e da alcuni schemi che le stavano stretti. E non è una storia nuova purtroppo, in attesa che il vento cambi davvero. Proprio alla Sicilia di ieri e alle speranze per il domani legate a doppio filo agli abitanti della Trinacria la Mannino dedica le parole forse più intime. Il tono è pacato ma l’occhio tradisce un po’ quella rabbia che è tipica di molti suoi conterranei che vivono con una certa sofferenza la condizione di lontananza da un posto che potrebbe essere un paradiso ma che è diventato di nuovo una frontiera di partenza e di fuga per chi non si accontenta e per chi si vuole ribellare e non ci riesce più nel luogo dove è nato. All’ennesimo tentativo di far emergere il suo rapporto con le radici risponde infatti: ”La Sicilia è bella, noi siciliani no… non tutti. E’ arrivata questa bella notizia di Battiato che mi ha fatto ricredere. Assessore alla cultura che non vuole neanche lo stipendio. Un grosso gesto di altruismo e di amore…”
Al di là delle riflessioni culturali e geografiche la chiacchierata-confessione della Teresa meno conosciuta fa scoprire ancora una volta che dietro alla comicità con la C maiuscola si nasconde spesso un background di studi corposo, addirittura classico: per la Mannino maturità classica e laurea in filosofia, la passione per Socrate (attraverso Platone), nella Sicilia in cui le lauree umanistiche raccolgono ancora un grande consenso, nonostante la consapevolezza delle difficoltà lavorative. E siccome nessuno è profeta in patria, speriamo solo che le sue parole non vengano interpretate come un rifiuto snob, un voltare le spalle dalla ricca Milano ad un popolo dalla filosofia dannatamente complessa e affascinante, dato che poco prima aveva ammesso che senza la sua palermitanità così accentuata oggi forse non avrebbe questo successo popolare. |
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