Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 13/11/2017
Post n°8197 pubblicato il 13 Novembre 2017 da nina.monamour
A Verona nessuno si stupisce più, è dagli anni ‘70 dell’altro secolo che le famiglie Ronca e Turco si contendono il controllo dell’azienda che inventò il pandoro addirittura nel 1894, la Melegatti di San Giovanni Lupatoto. Da qualche mese, però, la leggerezza dei bisbigli nei bar del centro ha ceduto il passo a preoccupazioni più serie, bilanci in rosso e tre mesi di stipendio non pagato per gli oltre 300 dipendenti (70 a tempo indeterminato e 250 stagionali). Con un timore molto vicino a diventare realtà, dopo 123 anni niente più panettone Melegatti sulle tavole dei veronesi (e degli italiani). Ieri il colpo d’ala, Sindacati e azienda sono stati convocati in prefettura. Un fondo di private equity (di cui la proprietà non rivela il nome) è pronto a mettere soldi per far ripartire la produzione. Con l’obiettivo di arrivare sugli scaffali della grande distribuzione in tempo per il Natale, certo, verrà sfornato soltanto un milione e mezzo di pandori, al massimo due. Pari a un decimo dell’anno scorso. Ma è il passo richiesto dal fondo per avviare un percorso che lo potrebbe portare al controllo dell’azienda e al rilancio di un marchio mai dimenticato dai consumatori (grazie anche ad alcune campagne pubblicitarie del passato, come quelle con l’attrice Franca Valeri negli anni ‘80) . Certo, quello di ieri è solo un inizio, per prima cosa sarà necessario il via libera del tribunale fallimentare al piano di ristrutturazione del debito. Si parla di 12 milioni di crediti verso i fornitori e 10,5 verso le banche. A cui bisogna aggiungere 5 milioni di stipendi e contributi non pagati. I lavoratori sono pronti ad abbandonare il presidio e tornare al lavoro. Una decisione che non aveva alternativa, presa all'unanimità, purtroppo per ora gli stipendi arretrati non saranno pagati. Due commissari appena nominati sono già al lavoro, se arriverà il via libera del tribunale, i Commissari avranno 120 giorni per dettagliare un piano industriale. Poi si verificherà la disponibilità dei creditori ad accettare il piano. L’azienda deve recuperare alcune scelte sbagliate del passato. E intanto la concorrenza non risparmia colpi, la Bauli, fondata da un ex pasticciere della Melegatti, ha appena aperto uno stabilimento in India.
|
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
**********
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Inviato da: virgola_df
il 25/05/2020 alle 16:42
Inviato da: Nuvola_vola
il 25/05/2020 alle 11:27
Inviato da: zacarias5
il 25/05/2020 alle 07:34
Inviato da: tanmik
il 25/05/2020 alle 06:18
Inviato da: lascrivana
il 24/05/2020 alle 19:19