Creato da nina.monamour il 11/06/2010 |
L'INFERNO CHE HO SCELTO..
Lei gli sussurrò
"Sono il tuo inferno"
e lo guardava con occhi densi di desiderio.
Lui la attirò prepotentemente a sé...
e mentre la spogliava con gli occhi e con le mani rispose...
"TU.. sei l'Inferno che mi sono scelto..."
il resto....è storia...
CARPE DIEM..
Ci sono persone che non vivono la vita presente, ma si preparano con grande zelo come se dovessero vivere una qualche altra vita e non quella che vivono e intanto il tempo si consuma e fugge via..
"Carpe diem, quan minimun credula postero"
Messaggi del 10/04/2018
Post n°8373 pubblicato il 10 Aprile 2018 da nina.monamour
Non parlo mai di violenza sulle donne perché sono ossessionata dalla paura che in Italia tutta la questione femminile finisca per ridursi al suo aspetto più mediatico e cruento, le morti per mano maschile. Facendo dimenticare che è la nostra mentalità profondamente e ubiquamente sessista che pervade ogni aspetto della nostra vita a sfociare anche in episodi di incredibile violenza. Però mi sono svegliata stamattina con l'immagine di una donna con la mandibola spezzata da un proiettile e i tubi infilati nella trachea. Apro il giornale e leggo che si è risvegliata in un letto di ospedale. A lei i genitori, il fratello e le sorelle dovranno trovare le parole, non so come, per comunicarle, che le sue due figlie sono state uccise dal loro padre. Lo stesso che avrebbe voluto uccidere anche la moglie e che poi, ma solo dopo avere firmato una serie di assegni a favore della sua amante, si è tolto la vita. Sono giorni che mi chiedo se non fosse stato meglio morire, giorni che, fissando il bianco delle nuvole, provo a cancellare la mia identità e a fingermi lei, Antonietta. Per raccoglierne il dolore, solo ci riuscissi. E invece continuo a raccontare la sua vicenda, in uno inutile sforzo di esorcizzazione. E ricevo sempre la stessa domanda.. "l'amante di chi?" "di lei?" "no,di lui". E poi silenzio, come se il problema fosse capire perché un uomo sulla soglia del divorzio, con una seconda vita sentimentale, abbia sentito l'istinto omicida verso la sua intera famiglia. La donna che lui tradiva, le figlie con gli occhiali e l'apparecchio per i denti a cui avrebbe dovuto offrire amore e sostegno e non togliere loro la vita. Per noi, che in questa cultura siamo cresciute, e se non cresciute ci siamo però diventate adulte, senza possibilità di evitarla, non è difficile capire che per lui amore faceva rima con proprietà, potere, dominio, subordinazione. E che magari nell'uccidere le sue ragazze pensasse persino di essere nel giusto, di fare loro un favore, risparmiando a entrambe la sofferenza di vivere senza la madre.
Per noi che siamo italiane, donne e madri, è difficile invece capire come Antonietta farà ad assorbire tutto quel dolore senza soccombere. Senza impazzire, senza scappare da se, dalla nostra società, dalla vita. Dovendo continuare ad avere a che fare con quegli uomini, i Signori Carabinieri, che degli abusi, delle violenze, delle minacce sapevano tutto e nulla hanno fatto. Come al solito, come sempre... questo Paese che alle donne offre mimose e proiettili. |
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