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   Messaggio N° 272 04-07-2012 
 

riflessioni...

L'estate è arrivata, le vacanze si avvicinano e la maggior parte delle persone sa già come trascorrerle, crisi permettendo! Io sono tra quelle persone e, credo siano tante, per le quali la parola vacanze è un miraggio, un insieme di lettere che nel mio vocabolario non esiste. Non è che io sia una stacanovista, una che pensa alla carriera prima di tutto... anzi, al contrario, non sono mai stata arrivista, per me la famiglia è la cosa più importante, il lavoro è solo un mezzo che ci permette di vivere, o sopravvivere, dipende dai punti di vista. Questa premessa ha, naturalmente,  una spiegazione, che a molti risulta difficile da comprendere. Ciò che non mi permette più di andare in vacanza, perchè si, di vacanze io ne ho fatte nella mia vita, ha un nome molto semplice, di sole quattro lettere ed è una delle prime parole che impariamo a dire: papà. Il mio papà ha quasi 82 anni, portati degnamente ma, ahimè, il passare del tempo sta lasciando su di lui alcune tracce e, senza di me sarebbe perso! Certo, lo so pure io che esistono le badanti e, al limite le case di riposo, ma avete mai guardato negli occhi qualche ospite di una casa di riposo? I suoi occhi iniziano già a smarrirsi quando mi guarda e, non mi va proprio di vederci anche quell'alone di tristezza che inesorabilmente si formerebbe nel malaugurato caso dovesse cambiare ambiente! Quindi io sto a casa e faccio la badante. Certo, non è sempre facile, avrei una voglia matta di staccare almeno un giorno, infatti sto diventando apatica, mi sento stanca ma vado avanti, ho un ruolo da svolgere e questo devo fare punto.

La riflessione che mi ha portato a scrivere tutto questo è dovuta al fatto che la nostra società negli ultimi anni è cambiata radicalmente. Ho passato gli anta, ma non credo di essere così matusalemme e, mi ricordo che la normalità una trentina di anni fa era la famiglia patriarcale, quella in cui i nonni vivevano la loro vecchiaia insieme ai figli, o a qualcuno di loro e, questo, non era assolutamente un problema. Oggi questo accade sempre più raramente, con la scusa del lavoro, del non tempo si preferiscono le alternative di cui sopra. Ma queste giustificazioni non sono però sempre vere! Io ammiro il figlio del mio vicino di casa ultranovantenne che, appena andato in pensione, viste le condizioni peggiorate del padre, si è trasferito nella sua casa insieme alla moglie per assisterlo. Ammiro un po' meno quelle signore che, ormai in pensione, trovano il tempo per occuparsi dei nipotini lasciando gli anziani genitori con le badanti e, una di queste "giovani nonne" ha ammesso tranquillamente che occuparsi della nipotina è molto più piacevole che badare ad una persona anziana. Si, grazie, questo lo so pure io, ma il "dovere di figlio" dove sta? Sembra che in questa società ormai tutto ci sia dovuto... e che la fatica si possa lasciare tranquillamente agli altri... chissà dove andremo a finire!!!! 

 

 
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