Zia Mary

Post N° 202

Passeggiavo per i Blog e sono capitata in quello di vera.sm ho letto della sua profonda amicizia con qualcuno a lei molto caro e mi è venuta in mente lei…la mia piccola M.A.

Tra le due è lei la più vecchia, di 5 mesi, ma ci tiene a sottolineare la cosa lei.. ma per me è sempre la mia piccola e dolce M.A.

Lei, che mi conosce meglio di me stessa sa che avendo letto quel post ho iniziato a “macchinare” con la testa, ho iniziato a ricordare.

Ma ti ricordi quando ci siamo conosciute?????

Settembre 2000.

Primo giorno delle superiori. Fila dalla parte del muro, ultimo banco io, tu davanti a me.

Fin da quei tempi tu eri la bionda ed io la mora.

Qualcosa di intenso è iniziato subito.. una sintonia mai avuta con nessun altro.

Agosto 2001. Ti chiedo di partire con me per le vacanze a Lignano, non potevi dire di no. Vacanze stupende, ne abbiamo combinate tante, ne abbiamo conosciuti tanti, ricordi? Da Sandro e Luchino fino ad arrivare a Luca Bar…

Non ho mai capito da dove arrivasse la nostra sincronia… in fin dei conti siamo così diverse.. diverse a tal punto da essere complementari.

Tu, che volevi farmi diventare una signorina per bene ed insegnarmi a portare tacchi e gonne, io maschiaccio nel midollo che jeans e scarpe da ginnastica erano il mio biglietto da visita ovunque e comunque…

Tu che mi dicevi di smettere di mangiarmi le unghie perché non sta bene che una ragazza se le mangi, io che invece di sentirti ti riempivo il bicchiere di amaretto disaronno alle 9.00 della mattina…

Tu che volevi trovarmi un ragazzo, io che ti dicevo BUTTA GIU’ CHE MALE NON TI FA e mentre ordinavo altri giri di tequila al Morgan…

Tu innamorata del mio naso, io perdutamente persa nei tuoi occhi profondi come il mare blu…

Tu che sapevi che per farmi addormentare bastava accarezzarmi i capelli, io che poco me ne fregava e mi addormentavo in palestra sulle tue ginocchia o che sotto le coperte mi divertivo a toglierti i calzini in pieno inverno…

Tu buona come la focaccia appena sfornata dalla nonna, io aggressiva come un lupo della foresta, come un leone durante la caccia, ma che poi.. chissà perché senza volerlo abbiamo mischiato il tutto trasformandoci in ciò che siamo ora…

Noi che in fin dei conti anche se non ci sentiamo per mesi appena ci vediamo è festa.

Noi che solo noi sappiamo leggerci negli occhi, manco avessimo un gobbo che gira automaticamente nelle nostre pupille.

Noi che avevamo i nostri quadernetti dove scriverci durante le ore di lezione.

Noi che ci siamo scambiate le fedine per far capire che insieme siamo un cerchio completo, che apparteniamo l’una all’altra.

Noi che se fossimo state lesbiche a quest’ora saremo già andate a vivere a Londra pur di sposarci.

Noi che quando ridiamo non ci ferma nessuno.

Noi che solo quando siamo insieme riusciamo ad essere libere come le nuvole.. perché alla fine… COME TE NESSUNO MAI.

Noi, che nonostante Giulia, Melissa, Valentina e Laura (per quanto avessimo voluto bene e ne vogliamo ancora) siamo ancora qui, insieme, legate da un tatuaggio indelebile che nemmeno col laser andrà via.

Noi che cinque anni fa ci siamo giurate che saremo state le testimoni di matrimonio l’una dell’altra.

Noi che siamo qualcosa di unico. Punto.

Ti adoro di bene.
La tua M.A.